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Cronaca 19271927 · Umberto Zane
Cronaca 192718 settembre 1927 Il regime di Mussolini torna a far sentire la sua ingombrante influenza: quest’anno si corre infatti la “Grande Regata Fascista”, che vuole ovviamente distinguersi dalle edizioni precedenti. L’arrivo viene così posto davanti alla Salute, senza la tradizionale machina, mentre il corteo non sarà composto come di consueto dalle tradizionali bissone, ma solo da gondole “di gala e di mezza gala”, aperto dalla disdotona della Querini e dalla dodesona della Bucintoro. I regatanti, che correranno su gondole e non sui gondolini, vengono scelti, per la prima volta, non con sorteggio, ma in base ai titoli sportivi acquisiti. Hanno l’obbligo non solo di indossare camicia nera, pantaloni bianchi e fascia del colore della loro imbarcazione, ma anche di essere iscritti ai sindacati nazionali fascisti. Non tutti, però, si adegueranno a queste norme: Scuciaro, ad esempio, non correrà con la camicia nera. I premi sono davvero allettanti: ai vincitori vanno 3.000 lire, più di 9 mesi di paga di un operaio, ai secondi 2.000, ai terzi 1.000, ai quarti 500 lire più il maialino. La gara, a cui assiste anche la regina Elena, è molto attesa per l’ennesima sfida tra Saran-Panetti e Pippa-Verzotto, e per la presenza di tutti i più forti regatanti del momento, tra cui lo stesso Scuciaro, che gode comunque di credito limitato, presentandosi in coppia col giovane cugino Pietro Penso, chiamato già Scuciareto. Al via sono proprio Scuciareto e Scuciaro a balzare invece in testa, mentre dietro è bagarre, con le posizioni dal secondo al quinto che cambiano in continuazione. All’entrata in Canal Grande sono secondi Crea e Crea II, davanti a Saran-Panetti che sono appena riusciti a superare Pippa-Verzotto. Nasce tra i due equipaggi una gara nella gara: al paleto Saran e Panetti girano un po’ largo e così Pippa-Verzotto tentano di infilarli. Le due imbarcazioni finiscono per toccarsi: cavallerescamente Pippa e Verzotto smettono di remare per permettere ai rivali di proseguire in terza posizione. Al traguardo le posizioni non cambiano più, con Scuciaro che vince così la sue terza regata con altrettanti diversi compagni. |
1927 | Umberto Zane | |
Cronaca 20102010 · Umberto Zane
Cronaca 20105 settembre 2010
Doveva essere la grande rivincita di Ivo Redolfi Tezzat e Giampaolo D’Este, a cui una caduta in acqua non aveva consentito l’anno precedente di lottare sino alla fine per la conquista della quinta vittoria consecutiva, che avrebbe dato loro l’ambitissimo titolo di “re del remo”. Invece anche la regata dei Campioni del 2010 si decide con un colpo di scena: la squalifica degli stessi Redolfi Tezzat-D’Este che dà il via libera al nuovo successo di Igor e Rudi Vignotto.
Regata dei Giovani
Regata delle Donne
Regata delle Caorline
Regata dei Campioni |
2010 | Umberto Zane | |
Cronaca 20092009 · Umberto Zane
Cronaca 20096 settembre 2009
Riusciranno Ivo Redolfi Tezzat e Giampaolo D’Este a vincere la quinta edizione consecutiva della Storica e a diventare così re del remo”? O saranno proprio i loro eterni rivali, i cugini Vignotto (tornati insieme dopo la lunga squalifica subita da Igor), a spegnere questo sogno, così come aveva fatto con loro proprio D’Este, nel 1999?
Regata dei Giovani
Regata delle Donne
Regata delle Caorline
Regata dei Campioni Il celeste di Redolfi Tezzat-D’Este, nonostante il numero d’acqua sfavorevole, è autore di una buona partenza, che lo porta ad essere primo all’uscita delle boe. Viene però ben presto affiancato, e quindi superato dal marron dei Vignotto e dal verde di Bertoldini-Vianello che hanno tagliato in diagonale il campo di gara per portarsi verso riva. La gara si decide in pratica all’ingresso del Canal Grande. Il remo di D’Este picchia contro la prua del verde: il gondolino celeste si sbilancia, i remi si alzano, e poi, dapprima Redolfi Tezzat, e quindi D’Este, finiscono in acqua. Il sogno di diventare “campioni del remo” è per loro già tramontato. I Vignotto guidano sicuri sino alla fine, seguiti nell’ordine dal verde di Bertoldini-Vianello e dal sorprendente bianco di Marzi-Bregantin. L’ultima bandiera a disposizione viene conquistata dal canarin di Valentini-Sabbadin. |
2009 | Umberto Zane | |
Cronaca 20082008 · Umberto Zane
Cronaca 20087 settembre 2008
Si chiude con la quarta vittoria consecutiva della coppia Redolfi Tezzat-D’Este e con un bilancio positivo, sia in termine di partecipazione di pubblico che di spettacolo, la prima regata Storica “firmata” dalla “Venezia Marketing&Eventi”, braccio operativo del Comune. Non manca però anche in questa edizione una coda polemica: la peraltro lunga diretta Rai è stata infatti interrotta prima dell’arrivo della gara più attesa, quella dei Campioni, per colpa del ritardo accumulato dalle sfide precedenti. Troppe le regate di contorno, organizzate per eliminare i “tempi morti” televisivi? O cattiva organizzazione, nelle partenze, dei giudici? Il dibattito resta aperto e già si discute se, nel 2009, non sia il caso di “spalmare” su due giornate la Storica.
Regata dei Giovani Vince con merito, sovvertendo i pronostici, il viola di D’Este-Folin: una gara lineare, la sua, condotta in pratica in testa già dalla cavata iniziale. Lotta aperta sino agli ultimi metri per il secondo posto, tra il rosso della coppia Lazzarini-Berton (data per favorita alla vigilia) ed il bianco di Ballarin-Rosada, che si classificheranno nell’ordine. L’ultima bandiera è appannaggio del verde di Gusso-Trevisan, mentre affonda sino al settimo posto finale, l’altra coppia favorita, quella composta da Zane e Zanella.
Regata delle Donne Parte forte il verde di Schiavon-Ragazzi, che però non riesce a sovvertire i pronostici della vigilia: ben presto a condurre è infatti il viola di Rogliani-Scarpa. Le battistrada rintuzzano anche un attacco del marron di Scarpa-Catanzaro, che deve poi accodarsi, all’entrata in Canal Grande, anche dietro al verde di Schiavon-Ragazzi. All’Accademia prima il canarin di Barray-Parutto, e quindi il rosa di Costantini-Calzavara, perdono il remo: per loro gara finita, con ottavo posto finale per il rosa e nono per il canarin. Le posizioni di testa sono intanto ormai definite, mentre rimane aperta la lotta per l’ultima bandiera. Ad aggiudicarsela è alla fine il celeste di Anareta-Signorelli, sul rosso di Davanzo-Zanella.
Regata delle Caorline Anche in questa gara previsioni rispettate, col verde di Castello che trionfa, davanti al rosa di Burano e al bianco di Dorsoduro. I tre equipaggi, subito davanti, si staccano via via da tutti gli altri concorrenti, mantenendo sino all’arrivo le posizioni acquisite. Il quarto posto è appannaggio del marron di Cannaregio.
Regata dei Campioni I grandi favoriti Redolfi Tezzat-D’Este, vincitori di tutte le regate della stagione non si lasciano scappare l’occasione per vincere per la quarta volta consecutiva. Già dopo la cavata il loro canarin è davanti a tutti, mentre si contendono il secondo posto il rosso di Bertoldini-Vianello ed il marron di Rudi Vignotto e Leone Mao. Qualche brivido al primo passaggio davanti alla Machina, dove quasi si toccano il canarin di D’Este e il rosso di Bertoldini-Vianello, prima dell’attacco “al campo” di quest’ultimi. Un’azione che non sortisce però gli effetti sperati e che, anzi, rischia di far perdere al rosso anche il secondo posto, a vantaggio del marron. A tenere il passo dei primi è solo il sorprendente verde di Zane-De Poli, mentre sono più dietro tutti gli altri, guidati dall’arancio di Franco Strigheta e Busetto, penalizzato da una brutta partenza. Presto fuori dai giochi, dopo essersi toccati, due degli equipaggi più attesi: il celeste di Tagliapietra-Sustin e il viola di Bruno Strigheta-Prevedello, che per questa manovra viene squalificato. |
2008 | Umberto Zane | |
Cronaca 20072007 · Umberto Zane
Cronaca 20072 settembre 2007
Una Regata storica davvero da ricordare: spettacolare e tiratissima come non mai in acqua, con tre equipaggi praticamente allineati dall’inizio alla fine, per una volata durata ben otto chilometri, e carica di adrenalina anche fuori, con un Igor Vignotto furibondo che, dopo l’arrivo, sale in Machina lanciando pesanti accuse (anche al sindaco Cacciari, con cui rischia di venire alle mani) per il congelamento di una possibile squalifica al rivale D’Este (che gli ha così permesso di correre la Storica) e che getta le bandiere in Canal Grande. Un epilogo che rovina parzialmente il grande spettacolo offerto dai Campioni, ma che è la logica conseguenza di una stagione ricca di veleni, a colpi di scorrettezze fuori e dentro l’acqua, tra le due grandi coppie rivali Igor e Rudy Vignotto e Redolfi Tezzat-D’Este, che nemmeno il sindaco Cacciari (che aveva addirittura minacciato si sospendere la stagione remiera) è riuscito a placare.
Regata dei Giovani
Regata delle Donne
Regata delle Caorline |
2007 | Umberto Zane | |
Cronaca 20062006 · Umberto Zane
Cronaca 20063 settembre 2006 Spettacolo, divertimento e tante gare, non solo quelle tradizionali ma anche quelle di contorno: questi gli ingredienti della regata in programma il 3 settembre 2006. Tante emozioni, condensate in un arco di tempo sempre più contenuto, come pretendono le esigenze televisive, in attesa di quella più grande: l’ennesima sfida, nella regata dei Campioni, tra i cugini Vignotto e la coppia Redolfi Tezzat-D’Este. Una sfida preceduta questa volta come non mai dalle polemiche, con entrambi i contendenti che in pratica per l’intera stagione remiera si sono scambiati accuse reciproche di scorrettezze, vere e presunte, che avrebbero condizionato l’esito delle precedenti regate in calendario. C’è quindi elettricità, e incertezza sui pronostici, alla partenza, con i Vignotto a cui la sorte affida un numero d’acqua migliore rispetto a quello dei rivali. La cavata vede però subito in testa il marrone di Redolfi Tezzat-D’Este che sceglie però di tagliare il campo di gara per andare a marcare da vicino, al largo, il celeste dei Vignotto. Mentre i due equipaggi si controllano tenta il colpaccio l’arancio di Franco Dei Rossi Strigheta e Diego Seno, che affianca in testa il marrone e sembra poter entrare per primo in Canal Grande. A presentarsi per primo davanti alla Salute, seppure per poco, è invece il marrone di Redolfi Tezzat-D’Este, con l’arancio secondo e solo terzo il celeste dei Vignotto. Il marrone tiene tranquillamente la testa sino a quando dopo il primo passaggio sotto il ponte di Rialto, il celeste dei Vignotto riesce a superare Strigheta e Seno. I Vignotto tentano il tutto per tutto dopo il giro del paleto, con una serie di attacchi alla prima posizione, riuscendo anche, in un’occasione quasi ad affiancare i rivali. Complice anche un motoscafo improvvidamente sul tracciato, D’Este riesce comunque a controllare i cugini di Sant’Erasmo, precedendoli alla fine nettamente sul traguardo. Al terzo posto l’arancio di Strigheta-Seno e al quarto, dopo una gara regolare, il rosa di Bertoldini-Vianello. Regata delle Caorline Regata delle Donne Regata dei Giovani |
2006 | Umberto Zane | |
Cronaca 20052005 · Umberto Zane
Cronaca 20054 settembre 2005
Tanti eventi uno dietro l’altro, evitando tempi morti: è questa la parola d’ordine dell’edizione 2005 della Regata Storica. L’obiettivo è di rendere sempre più interessante la manifestazione, proponendo al pubblico una serie di gare tra loro molto diverse ma proprio per questo sempre interessanti. Alle tradizionali sfide dei Giovanissimi, delle Donne, delle Caorline e dei Campioni vengono così affiancate altre regate: quella su gondole a 4 remi tra le società remiere veneziane, quella delle Venete, quella delle Bisse. Inoltre, novità assoluta, c’è la sfida tra le due università veneziane, Iuav e Ca’ Foscari, su galeoni a 8 posti, divisa in due manchés: una sorta di quella, in edizione riveduta e corretta che si disputa ogni anno tra Oxford e Cambridge. Nelle calli e nei campielli, inoltre, già dal primo pomeriggio, animazioni e spettacoli di musica, canto e teatro. Ancora qualche polemica, da parte dei regatanti, per la decisione di non regalare nemmeno quest’anno il tradizionale porchetto vivo ai quarti classificati della gara dei Campioni, sostituito da un artistico maialino in vetro del maestro Simone Cenedese. Tra le belle notizie anche quella che il mondo della filatelia si è finalmente accorto della Regata Storica: proprio qualche giorno prima della disputa della manifestazione, infatti, la Repubblica di San Marino dedica una serie di due valori all’evento veneziano. Quanto alle gare fanno notizia, nei giorni di vigilia, soprattutto le non perfette condizioni fisiche di Igor Vignotto che mettono addirittura in dubbio la partecipazione della coppia campione in carica. Mancheranno invece sicuramente, per maternità, le “regine del remo” Romina Ardit e Anna Mao, dopo 8 anni di successi. La sfida per la loro successione sarà vinta dal duo Rogliani-Scarpa. La gara dei Campioni parte, puntuale, alle 18.15. I Vignotto ci sono: Igor corre però con un vistoso collare per l’ernia cervicale che ancora lo affligge. Al via comunque, nonostante il peggior numero d’acqua, il bianco dei cugini di Sant’Erasmo riesce a tener testa al viola di Redolfi Tezzat-D’Este. Il testa a testa tra i due gondolini prosegue anche fuori dalle boe, anche se il viola di Redolfi Tezzat-D’Este comincia via via a guadagnare terreno, entrando così per primo in Canal Grande. Dietro, il bianco dei Vignotto è insidiato dal verde di Bolo-Busetto e dal canarin di Bertoldini-Vianello. In corsa per la conquista di una bandiera sono poi anche il marrone di Mussato-Redolfi Tezzat e l’arancio di Strigheta-Seno. Nel percorso di andata non succede quasi niente, a parte un timido tentativo di attacco del bianco dei Vignotto all’altezza del Fondaco dei Turchi. E’ al giro del paleto che la gara ha un sussulto. Dopo che il viola di Redolfi Tezzat-D’Este è tranquillamente passato, c’è un impasso, provocato dall’arancio di Strigheta-Seno, che coinvolge il bianco dei Vignotto, il marrone di Mussato-Redolfi Tezzat e il canarin di , che finisce per essere il più penalizzato. Vince così senza problemi il viola di Redolfi Tezzat-D’Este, davanti al bianco dei Vignotto, al verde di Bolo-Busetto e al marrone di Mussato-Redolfi Tezzat. Per D’Este è così la vittoria numero sei in Canal Grande, contro le otto dei Vignotto.
Regata delle Caorline Al termine di una gara bella e combattuta vince con merito una delle imbarcazioni, il bianco di Dorsoduro, forse meno attese, tra l’altro l’unica che rappresenta il centro storico, contro ben sette dell’estuario e una della terraferma. Al via è subito battaglia per la testa tra il marrone di Cavallino-Treporti 4, l’arancio di Malcontenta ed il canarin di Jesolo: è proprio quest’ultima caorlina ad uscire per prima dalle boe. In Bacino tutte le imbarcazioni rimangono al centro sino all’altezza di San Marco quando invece si spingono verso riva. E’ in questo momento che il bianco di Dorsoduro produce il massimo sforzo, entrando per primo in Canal Grande, davanti al canarin di Jesolo e all’arancio di Malcontenta. E’ proprio questa imbarcazione a infiammare la gara, rimanendo al campo in pratica sino al ponte dell’Accademia, senza però riuscire a guadagnare posizioni. La situazione per le prime tre bandiere non cambia in pratica più: vince il bianco di Dorsoduro, davanti al canarin di Jesolo e all’arancio di Malcontenta. Il quarto posto viene invece deciso dai giudici: il verde di Cavallino-Treporti 2 viene infatti classificato all’ultimo posto per aver danneggiato pesantemente il rosso di Pellestrina, che da ultimo passa così quarto.
Regata delle Donne Nelle previsioni avrebbe dovuto essere una lotta per la vittoria all’ultimo colpo di remo tra le coppie Rogliani-Scarpa e Schiavon-Ragazzi. In effetti, già dalle prime battute, la gara per il primo posto è virtualmente chiusa a favore del viola di Rogliani-Scarpa, autore di una cavata davvero perentoria. Dietro alle battistrada c’è il marrone di Schiavon-Ragazzi, che però, più che dar l’impressione di essere in grado di recuperare lo svantaggio, deve fare i conti con gli equipaggi che lo seguono, a cominciare dal rosso di Costantini-Vio e dal rosa di Busato-Zanella. Al traguardo il vantaggio del viola di Rogliani-Scarpa è netto: sono loro a succedere, dopo otto anni, alle “regine del remo” Ardit-Mao, ferme per maternità. Secondo è il marrone di Schiavon-Ragazzi, davanti al rosso di Costantini-Vio e al rosa di Busato-Zanella. Momenti di tensione, subito dopo l‘arrivo, proprio per un malore che coglie Maika Busato. Per alcuni interminabili secondi la forte regatante, reduce dalla varicella, non dà segni di vita, ma poi si riprende, anche se viene trasportata precauzionalmente in ospedale.
Regata dei Giovani Sono ancora i campioni uscenti Alessandro Fongher e Sebastiano Della Toffola i favoriti della gara, anche se non mancano gli avversari davvero agguerriti, a cominciare dal duo Scarpa-Busetto, vincitore, tra l’altro, delle regate di Sant’Erasmo e Pellestrina. Al via scatta invece subito davanti il verde di Ballarin-Bodoia, che riesce a tenere il comando sin quasi alla Salute, quando ha un piccolo cedimento. Ad entrare per primo in Canal Grande è così il rosa di Fongher-Della Toffola, con dietro il verde di Ballarin-Bodoia, l’arancio di Schiavo-Pinton ed il rosso di Scarpa-Busetto. In quinta posizione c’è poi il bianco di Lazzarini-Dei Rossi, mentre più staccati sono tutti gli altri equipaggi, anche per un impasso che frena la corsa del canarin di Paties-D’Este e del celeste di Trevisan-Scarpa. Mentre il rosa fila in testa sicuro, la lotta per le altre bandiere si decide al giro del paleto, quando si verifica un impasso tra il verde, l’arancio e il rosso, di cui approfitta il bianco per superare due pupparini e ingaggiare un duello per il secondo posto, alla fine vincente, con il verde. Al traguardo è così primo il rosa di Fongher-Della Toffola, davanti al bianco di Lazzarini-Dei Rossi, al verde di Ballarin-Bodoia e all’arancio di Schiavo-Pinton. |
2005 | Umberto Zane | |
Cronaca 20042004 · Umberto Zane
Cronaca 20045 settembre 2004 Gli sponsor entrano di diritto, da quest’anno, nella storia della Regata. Non solo ci sono aziende (una dozzina) che, in cambio di pubblicità, coprono parte delle spese della manifestazione (300.000 degli 800.000 euro necessari) ma, finalmente arrivano gli sponsor individuali, per i singoli equipaggi in gara. A cominciare dalla Coca-Cola (che già in passato era stata pubblicizzata, con veri colpi di mano, nel 1951 e poi nel 1962, da campioni del calibro di Strigheta, Ciapate e Ciaci), il cui marchio appare ora sulle magliette dei cugini Vignotto. Ma ci sono anche una catena di ipermercati (il Panorama per Redolfi Tezzat e D’Este), un Comune (“Città di Jesolo” che sponsorizza la sua caorlina), l’Università di Venezia (con ben quattro equipaggi sostenuti), oltre a ditte più piccole, nazionali e locali. Le esigenze della RAI fanno poi rivedere la scaletta della manifestazione, ora più serrata, per darle, appunto, tempi televisivi (uno sforzo che porterà alla trasmissione della diretta uno share del 14% con 1.200.000 persone di media collegate). Nel contempo gli organizzatori cercano però di convincere i veneziani a non guardare la Regata dal piccolo schermo ma dal vivo: cinque maxi tribune, con relativo maxischermo, vengono posizionate nei campi della Salute, dell’Erbaria, di San Stae, di San Marcuola e della Stazione, per un totale di 1500 posti (gratuiti) a sedere, a cui si aggiungono le due tribune galleggianti posizionate a San Tomà e Sant’Angelo. Vengono poi organizzati ben 22 spettacoli di artisti di strada, orchestre, bande, giocolieri, nonché gare di tiro alla fune in barca. Anche quest’anno niente “porcheto” vivo per il quarto: al suo posto un maialino artistico, in vetro di Murano, opera del maestro Lucio Bubacco. Viene invece riconfermato il rito della benedizione degli equipaggi in gara tra i Campioni. La sfida, anche questa volta sarà tra i cugini Vignotto e “Super” D’Este, sempre in coppia con Ivo Redolfi Tezzat. I pronostici propendono leggermente, questa volta, proprio per quest’ultimi, in grado di vincere tutte le regate stagionali sinora disputate.Al via scatta subito davanti, nonostante il numero d’acqua non favorevole, il bianco dei Vignotto: solo il canarin dei fratelli Busetto ed il rosso di Redolfi Tezzat-D’Este riescono a tenergli testa. All’uscita delle boe quest’ultimi si buttano verso l’esterno per evitare la marea in uscita mentre i Vignotto rimangono al centro e per primi tagliano il Bacino e puntano verso San Marco. I fratelli Busetto, invece, dall’esterno si portano al centro e puntano verso riva quasi per ultimi. All’entrata in Canal Grande, così, entra per primo il bianco dei Vignotto, seguito dal canarin dei Busetto e dal rosso di Redolfi Tezzat-D’Este. Queste posizioni rimangono tali sino al Fondaco dei Turchi, quando il rosso si butta al campo e riesce a conquistare la seconda posizione. Ora “Super” D’Este ha nel mirino i battistrada: dopo il giro del paleto il suo attacco avviene all’altezza di San Marcuola. Il suo gondolino rosso è sotto riva e tenta di passare ma il bianco dei Vignotto non gli lascia strada. Per la giuria tutto è regolare e così il bianco mantiene la prima posizione con il rosso sempre dietro, che prima di Rialto tenta l’ultimo, inutile, attacco. L’ultima emozione dopo il ponte di Rialto con il bianco che si trova di fronte una gondola messa di traverso che lo obbliga a cambiare rotta improvvisamente senza però fargli perdere la prima posizione. All’arrivo, quindi, primo il bianco dei Vignotto, davanti al rosso di Redolfi Tezzat-D’Este, al canarin dei Busetto e al rosa di Strigheta-Dei Rossi. Una classifica che rimane in sospeso per qualche settimana per il ricorso presentato da Redolfi Tezzat e D’Este, che viene infine accolto dalla Commissione Tecnica per le regata, che assegna il primo premio ex-aequo. Questo giudizio viene però sconfessato pochi giorni dopo dalla Commissione d’appello, che ufficializza il risultato concretizzatosi sul campo di gara. Regata delle Caorline Grande favorito della gara è il celeste di Pellestrina, che può contare sull’apporto di Andrea Bertoldini e Martino Vianello, clamorosamente esclusi, in batteria, dalla regata dei Campioni. In cavata partono bene, però, oltre al celeste, anche il bianco di Jesolo, il verde del Lido ed il viola di Cavallino-Treporti 2, mentre si perde nelle retrovie, senza essere più in grado di risalire, l’altro pronosticato della vigilia, il marrone di Burano. Davanti al Palazzo Ducale vi sono tre gruppi: uno, all’esterno, capitanato dal celeste di Pellestrina, quello al centro con davanti il bianco di Jesolo, l’ultimo, sottoriva, con in testa il viola di Cavallino-Treporti 2. C’è bagarre per entrare in Canal Grande: la ricerca della migliore posizione avviene comunque senza scorrettezze. In testa c’è il celeste di Pellestrina, seguito dal bianco di Jesolo, dal viola di Cavallino-Treporti 2 e dall’arancio di Malcontenta: sarà questo anche l’ordine di arrivo finale, nonostante i vicendevoli tentativi dei vari equipaggi di superarsi. Regata delle Donne Otto successi di fila: Anna Mao e Romina Ardit entrano nella leggenda, mettendo a segno un’impresa che nessun altro equipaggio, sia maschile che femminile, è riuscito a compiere nella storia della Regata moderna. Al via la loro mascareta viola è subito in testa, peraltro per il momento ben contrastata dal canarin di Tosi-Catanzaro e dal celeste di Schiavon-Ragazzi. Un po’ indietro il marrone di Rogliani-Scarpa, sulla carta l’equipaggio più temibile per la coppia regina. Dopo l’uscita dalle boe il viola di Ardit-Mao decide di rimanere al centro del Bacino, seguito dal celeste di Schiavon-Ragazzi e dal canarin di Tosi-Catanzaro, mentre il marrone di Rogliani-Scarpa, per recuperare, decide di tagliare subito il Bacino e puntare verso la riva: una tattica che non lo premia, visto che entra in Canal Grande in quarta posizione. La regata è di fatto già decisa, anche se ci sono vari attacchi al campo del marrone per guadagnare qualche posizione. All’arrivo è così primo il viola di Ardit-Mao, seguito dal celeste di Schiavon-Ragazzi, dal canarin di Tosi-Catanzaro e dal marrone di Rogliani-Scarpa. Regata dei Giovani Per una volta, in questa gara, pronostici completamente sovvertiti. Vince infatti un equipaggio che si presenta per la prima volta in Canal Grande, che si lascia alle spalle coppie ben più accreditate. Porta fortuna, al duo Alessandro Fongher-Sebastiano Della Toffola, il fatto di essere, unico tra gli equipaggi in gara, sponsorizzato dall’Università di Venezia. Al via è proprio il canarin di Fongher-Della Toffola ad andare subito al comando, mentre il rosso di Trevisan-Scarpa ed il rosa di Schiavo-Pinton si scontrano. All’uscita dalle boe il canarin decide di stare all’esterno, seguito dal bianco di Busato-Budoia e dall’arancio di Perini-Collavini, mentre gli altri preferiscono puntare subito verso la riva per entrare per primi in Canal Grande. Davanti alla Salute la regata è ancora indecisa: in testa c’è il canarin di Fongher-Della Toffola, con a fianco il viola di Scarpa-Busetto, e dietro, appaiati, si danno battaglia il marrone di Ballarin-Grandin e il celeste di Zanella-Girotto. Perdono invece contatto, dopo essersi toccati, l’arancio e il bianco. Alla machina il canarin è tallonato dal viola e dal marrone, che più volte tentano di attaccarlo. Le posizioni però non cambiano: vince il canarin di Fongher-Della Toffola, davanti al viola di Scarpa-Busetto, al marrone di Ballarin-Grandin e al celeste di Zanella-Girotto. |
2004 | Umberto Zane | |
Cronaca 20032003 · Umberto Zane
Cronaca 20037 settembre 2003 E’ un’edizione della Storica che riscopre vecchie tradizioni, ma che deve fare anche i conti con i tempi che cambiano. Se da un lato vengono ripristinati la benedizione dei gondolini (non avveniva dal 1971) e la sfilata delle gondole (non più con i politici, come accadeva sino al 1993, ma con i vecchi campioni del remo) ne vengono cancellate due: quella del “maialino” vivo ai quarti arrivati e quella del divieto alle sponsorizzazioni per i regatanti. Due novità, comunque, già da tempo nell’aria. Dopo il tiramolla dell’anno precedente, risolto con un compromesso, gli animalisti questa volta hanno vinto: il Comune di Venezia decide di non assegnare più il maialino di “consolazione”, sostituendolo con una sua riproduzione in vetro, del maestro muranese Pino Signorotto, del valore, peraltro, di 10.000 euro. Una decisione molto contestata dai regatanti. Il giorno della Regata l’associazione Arzanà tenta perciò di trasportarne uno alla machina, ma viene “stoppata” dalla Polizia municipale. L’apertura agli sponsor e invece ben vista dalla categoria, ma non porta frutti concreti, in buona parte per una norma che obbliga ogni vogatore a dividere i suoi eventuali utili pubblicitari con tutti gli altri. Pochi soldi arrivano anche dall’abbinamento con la “solita” lotteria nazionale: alla fine gli utili per Venezia sono di appena 50.000 euro, mentre il costo complessivo della manifestazione supera i 500.000. Altre nubi sulla Regata arrivano dal fronte RAI. L’azienda di Stato è intenzionata a trasferire la trasmissione della Regata dal primo al terzo canale: viene dissuasa, almeno per quest’anno, solo dopo che il Comune si è impegnato formalmente a rivedere i tempi della manifestazione, considerati televisivamente troppo lunghi, nonostante il programma preveda, anche quest’anno, tra una regata e l’altra, le sfide delle bisse del Garda e delle venete a Quattro remi. La gara più attesa è, ovviamente, quella dei Campioni, che vede rinnovarsi la sfida tra i Vignotto e l’equipaggio formato da Redolfi Tezzat e D’Este. Sono attesi poi con curiosità i fratelli Strigheta, che tornano a far coppia, in Canal Grande, dopo 13 anni. Al via è subito lotta accesa tra il rosso dei Busetto, il bianco di Redolfi Tezzat-D’Este, il verde dei Vignotto ed il marrone di Bertoldini-Vianello. Fuori dalle corsie rimangono al centro del campo di gara sia i Vignotto che Redolfi Tezzat-D’Este con quest’ultimi, però, più all’ esterno a causa del numero d’acqua più alto. All’ altezza di San Marco il verde e il bianco sono appaiati con dietro il marrone di Bertoldini-Vianello ed il rosso dei Busetto. In Canal Grande entra per primo il verde dei Vignotto, seguito dal bianco di Redolfi Tezzat-D’Este, che tenta, rimanendo al campo, una serie di attacchi, tutti rintuzzati dai battistrada. Dopo il giro del paleto, quando ormai la regata sembra segnata, il colpo a sorpresa. Poco prima del ponte di Rialto, infatti, il bianco di Redolfi Tezzat-D’Este prima riesce ad accostarsi e poi, conquistata la riva, a leggermente superare il verde dei Vignotto, che però non mollano. Da qui sino alla machina è un testa a testa tra i due gondolini, che viaggiano praticamente appaiati. Solo all’arrivo il bianco di Redolfi Tezzat-D’Este ha la meglio sul verde dei Vignotto, mentre il marrone di Bertoldini-Vianello è terzo ed il rosso dei Busetto quarto. Solo settimo l’arancio dei fratelli Strigheta.
Regata delle Caorline Il pronostico che indicava come favoriti gli equipaggi di San Pietro in Volta (miglior tempo nelle eliminatorie), Malcontenta, Burano 1 e Giudecca, viene per buona parte rispettato in gara, con un’unica sorpresa, rappresentata da Jesolo. Al via scatta in testa il bianco di Burano 1 con a fianco il marrone della Giudecca e l’arancio di Malcontenta. Fuori dalle corsie tutte le imbarcazioni si buttano al campo, cercando nel contempo di ottenere la posizione migliore: hanno in questo senso la meglio il bianco di Burano 1 e il marrone della Giudecca, seguiti dal canarin di Jesolo e dall’arancio di Malcontenta. All’entrata in Canal Grande, con le imbarcazioni che si tengono verso la punta della Dogana, è ancora primo Burano 1, ma dietro a lui c’è ora il canarin di Jesolo, che obbliga il marrone della Giudecca a stare all’ esterno. Per il quarto posto è invece lotta aperta tra l’arancio di Malcontenta ed il celeste di San Pietro in Volta. La situazione rimane invariata sino al secondo passaggio sotto il ponte di Rialto, quando la caorlina della Giudecca si butta al campo e deve essere lasciata passare, dopo un richiamo della giuria, da Jesolo. All’arrivo è così primo il bianco di Burano 1, davanti al marrone della Giudecca, al canarin di Jesolo e all’arancio di Malcontenta, che si è aggiudicato il duello per il quarto posto con San Pietro in Volta.
Regata delle Donne Un secondo posto a Sant’Erasmo e un terzo a Pellestrina, più due forfait alle regate di Murano e Malamocco: visto il magro bilancio della stagione non è la coppia Ardit-Mao, nonostante le sei vittorie consecutive, la favorita della Storica del 2003. I pronostici della vigilia propendono infatti per il duo Rogliani-Scarpa, dominatore di tutte le gare della stagione. Terza possibile incomoda la giovanissima coppia Tosi-Ragazzi, mentre con curiosità viene visto poi il rientro alle gare di Anna Campagnari Anareta, in coppia con la Zanella. Già nella cavata si avvantaggiano il viola di Ardit-Mao e il bianco di Rogliani-Scarpa, seguiti dal verde di Tosi-Ragazzi e dal rosa di Costantini-Zane, mentre rimane più indietro il marrone di Anareta-Zanella, che rimane al campo anche dopo l’uscita dalle corsie. All’entrata in Canal Grande è primo il viola di Ardit-Mao ma il bianco di Rogliani-Scarpa non demorde, e all’altezza della Salute tenta un attacco buttandosi al campo, che però non ha esito. Dietro è tutto deciso per il terzo posto, mentre è battaglia sino all’ultimo per il quarto. Alla fine vince il viola di Ardit-Mao, davanti al bianco di Rogliani-Scarpa, al verde di Tosi-Ragazzi e al rosa di Costantini-Zane, che precede di poco il marrone di Anareta-Zanella.
Regata dei Giovani Costretti al forfait prima della gara, nel 2002, per motivi di salute, quando erano tra i favoriti per la vittoria, Enrico Scarpa e Marco Calabrò si rifanno con gli interessi dodici mesi dopo. Sono loro i grandi favoriti della vigilia, anche in virtù dei risultati stagionali conseguiti: vengono indicati come loro avversari più accreditati gli equipaggi Scarpa-Busetto e Perini-Collavini, con l’incognita dei giovanissimi Iobbi-Enzo, capaci di far segnare il miglior tempo nelle eliminatorie. Al via è proprio il gondolino arancio di Iobbi-Enzo a scattare davanti, assieme al verde di Scarpa-Busetto. Già all’uscita dalle corsie, però, il rosso di Scarpa-Calabrò conquista la prima posizione. Le imbarcazioni si tengono al centro del Bacino. Dalle retrovie si fa intanto luce il viola di Perini-Collavini, che all’entrata in Canal Grande è già secondo, dietro a Scarpa-Calabrò. Nonostante il percorso sia stato quest’anno allungato, la gara prosegue d’ora in poi senza sussulti, con i pupparini che, pur dandosi battaglia, non riescono a cambiare le loro posizioni. Vince così il rosso di Scarpa-Calabrò, davanti al viola di Perini-Collavini, all’arancio di Iobbi-Enzo e al verde di Scarpa-Busetto. |
2003 | Umberto Zane | |
Cronaca 20022002 · Umberto Zane
Cronaca 20021 settembre 2002 E’ una vigilia tormentata da varie polemiche: da quelle nate dalla proposta del sindaco Costa di creare una sorta di “Palio del Mediterraneo” parallelo alla Regata a quelle per il caso Rogliani-Scarpa, la forte coppia di rematrici escluse dalla competizione per aver presentato la domanda di iscrizione in ritardo. Ma tiene soprattutto banco “l’affaire maialino”, ovvero il tradizionale premio di consolazione per i quarti arrivati. Quello vinto nel 2001 dai fratelli Busetto non era finito, come da tradizione, in pentola, ma da essi donato ad una fattoria vegetariana nei pressi di Verona. Questa volta le associazioni animaliste propongono addirittura di abolirlo, mettendo come premio al suo posto, ad esempio, una forma di grana. Mentre il Comune è perplesso c’è subito una levata di scudi del presidente dell’Associazione regatanti Benito Vignotto: “Non si vede perché, per compiacere a pochi, debba venir eliminato un aspetto (a nostro modo di vedere non certo truce e crudele) che protraendosi da secoli contribuisce a fare della regata storica uno spettacolo quanto più possibile immutato nei tempi”. Gli animalisti comunque non mollano e raccolgono a loro sostegno circa 2000 firme. Alla fine si arriva ad un compromesso: il maialino non sfilerà in barca, come è tradizione, lungo il Canal Grande, ma sarà comunque assegnato ai quarti classificati. Torna, intanto, dopo un’edizione “di pausa”, l’abbinamento con la lotteria nazionale, in questo caso in coabitazione con altre due manifestazioni. la Giostra della Quintana di Ascoli e col Rally di Udine: il primo premio, da un milione di euro, viene vinto a Parma. Non c’è moltissimo pubblico, ma in compenso la Regata, ripresa dalla Rai, è vista da 1.800.000 spettatori, con uno share di quasi il 17%. Per riempire i tempi di attesa vengono effettuate esibizioni delle bisse del Garda e delle “venete a quattro”. Nelle gara dei Campioni c’è una grossa novità: Gianpaolo D’Este, dopo aver gareggiato per un decennio con i fratelli Strigheta (prima Franco e poi Bruno) ha cambiato compagno, scegliendo Ivo Redolfi Tezzat. Riuscirà la nuova coppia a battere i favoriti Igor e Rudy Vignotto, che devono fare i conti anche con la cabala, visto che il gondolino canarin, loro assegnato, non vince in Storica da ben 43 anni? Bastano comunque poche battute della gara per capire che i cugini di Sant’Erasmo sono i più forti. Il canarin esce infatti per primo dalle corsie, rimane al centro del campo di gara e solo all’ altezza di San Marco si butta verso riva, tallonato comunque dal rosa di Redolfi Tezzat-D’Este. Per il terzo posto vi è grande lotta tra il bianco di Bertoldini-Vianello, il marrone di Mussato-Mao, il celeste di Marin-Sabbadin e l’arancio di Strigheta-Seno, che entrano in Canal Grande appaiati. Poco prima di Ca’ Foscari l’arancio ed il celeste quasi si toccano: ne approfittano il bianco di Bertoldini-Vianello ed il marrone di Mussato-Mao per portarsi rispettivamente in terza e quarta posizione. L’arancio di Strigheta-Seno, però, non demorde e riesce a raggiungere il marrone ed a rimanere con lui appaiato sino al paleto. Durante il giro del paleto il marrone e l’arancio si toccano ed è proprio il marrone che ci rimette, perdendo la quarta posizione. In testa, intanto, nei pressi di Rialto, c’è un tentativo di sorpasso del rosa di Redolfi Tezzat-D’Este sui Vignotto, che però non riesce. Vince così il canarin dei Vignotto, davanti al rosa di Redolfi Tezzat-D’Este, al bianco di Bertoldini-Vianello e all’arancio di Strigheta-Seno.
Regata delle Caorline I pronostici danno per grande favorito l’equipaggio della Giudecca. Al via, però, a scattare in testa è il rosso di Burano 1 seguito, all’uscita dalle corsie, dal canarin di Pellestrina e dal bianco di Jesolo. Il rosso, seguito dal canarin, punta dritto verso la riva riuscendo ad entrare per primo in Canal Grande. Nella lotta per la terza bandiera si inserisce intanto anche il verde di Malamocco. In Canal Grande da registrare, dopo il giro del paleto, un paio di decisi attacchi del canarin di Pellestrina e del bianco di Jesolo, che non cambiano però la situazione esistente. Vince così il rosso di Burano 1, davanti al canarin di Pellestrina, al bianco di Jesolo e al verde di Malamocco. Molto combattuta, ma un po’ malinconica, anche la “sfida nella sfida” tra i vecchi campioni del remo: se la aggiudica Bufalo (Murano) su Bepi e Crea (Lido), ma vale solo per il settimo posto finale. Meglio di loro, ma solo sesto, un altro grande campione del remo, della generazione “di mezzo”, Bruno Dei Rossi Strigheta, a bordo del rosa del Cavallino.
Regata delle Donne E’ una regata preceduta, come non mai, dalle polemiche, per il caso Rogliani-Scarpa. Per un banale errore la coppia ha infatti presentato in ritardo la sua iscrizione: chiede di essere comunque ammessa, affermando di avere l’appoggio di 36 delle 38 regatanti iscritte regolarmente. E’ un appoggio però solo “orale”: il Comune di Venezia chiede che esso venga formalizzato con un documento regolarmente firmato. Alcune regatanti nicchiano, altre dicono di aver dato solo un sostegno “morale” a Rogliani-Scarpa che, a questo punto non hanno più nessuna possibilità di essere ammesse alla competizione. C’è chi pensa, addirittura, di portare il loro caso davanti al Consiglio Comunale, ma poi non se ne fa niente: viene così a mancare la coppia considerata la più temibile avversaria delle “regine del remo” Ardit e Mao. Per loro il sesto successo consecutivo dovrebbe essere una sorta di “passeggiata”, ma non sarà così, anzi si tratterà della vittoria più sofferta. Già in cavata si capisce che il marrone di Schiavon-Poggi può davvero impensierire il viola di Ardit-Mao. Alla fine delle corsie le due mascarete sono già nettamente davanti alle altre: il viola di Ardit-Mao si getta però al campo, mentre il marrone di Schiavon-Poggi rimane al centro. All’entrata del Canal Grande il viola ha una barca di vantaggio sul marrone, mentre si contendono la terza posizione il rosso di Soleni-Nardo ed il rosa di Marzi-Zanella. All’altezza della machina, però, il rosso comincia a cedere progressivamente terreno: alla fine sarà solo sesto. Davanti, intanto, il marrone continua a tallonare il viola: al paleto le due barche sono per un momento così vicine che pare ci possa essere il sorpasso, ma è solo un’impressione. Vince così il viola di Ardit-Mao, davanti al marrone di Schiavon-Poggi. Dietro a loro cede anche il rosa di Marzi-Zanella: al terzo posto si classifica così l’arancio delle giovanissime Valentina Tosi (15 anni) e Giorgio Ragazzi (16), mentre quarto è il celeste di Elena Costantini (all’esordio) e Francesca Calzavara.
Regata dei Giovani Gara combattuta, ma tutto è andato secondo le previsioni. Avendo vinto tutto nel corso della stagione remiera Fabio Donà e Alberto Smerghetto sono i naturali favoriti della competizione; mentre vengono indicate come loro avversarie più pericolose le coppie Busato-Zanella (terzi nel 2001) e Busetto-Giada (quarti). Al via scatta davanti il verde di Busato-Zanella che però, già all’uscita delle corsie, deve cedere il comando al marrone di Donà-Smerghetto. Si forma comunque in testa una coppia, col verde intenzionato a non perdere contatto con la barca favorita. Per il terzo posto è invece battaglia tra il celeste di Busetto-Giada ed il viola di Lazzarini-Vio, insidiato a sua volta dal bianco di Bognolo-Burigana. Non ci sono comunque colpi di scena da qui all’arrivo. Vince così il marrone di Donà-Smerghetto, davanti al verde di Busato-Zanella, al celeste di Busetto-Giada e al viola di Lazzarini-Vio. |
2002 | Umberto Zane | |
Cronaca 20012001 · Umberto Zane
Cronaca 20012 settembre 2001
Diciannove secondi: un alito di vita, una piccola eternità quando si deve combattere contro il cronometro, soprattutto quando, in coppia si fanno quasi 120 anni di età. Si infrange col duro responso delle eliminatorie il sogno di Bepi e Crea di un ennesimo ritorno nella gara dei Campioni: per tutti e due, comunque, la consolazione di correre nelle Caorline, dove, col Lido, conquistano la bandiera bianca del secondo classificato. A fare notizia, però, questa volta, è la regata delle Donne. Per la prima volta, infatti, un equipaggio femminile viene incoronato “re del remo”. Le “regine” sono ovviamente Romina Ardit e Anna Mao, che vincono la Storica per la quinta volta consecutiva, ovviamente alla loro maniera, infliggendo un distacco abissale alle altre, dopo una stagione remiera peraltro non brillantissima per i problemi fisici, soprattutto, della Ardit. Tra le novità di quest’edizione, anzitutto, l’arrivo degli sponsor: un pool di aziende che copre, con 500 milioni, circa metà del costo della manifestazione, interamente a carico, dal 1922, del Comune di Venezia. Novità anche per quanto riguarda il “contorno” della Regata, allietato da animazioni di maschere, giocolieri, funamboli, in azione non solo nei campielli e nelle calli ma anche sul ponte di Rialto, letteralmente “invaso” da un centinaio di Pulcinella, e su un pontone proprio davanti alla machina. Un giorno di festa, ma anche di dura e civile protesta contro il moto ondoso: lenzuola nei palazzi con slogan del “Comitato Stop moto ondoso”, dieci gondole vuote nel corteo della Regata storica, un documento consegnato al sindaco Costa sulla machina dai gondolieri e una lettera-aperta indirizzata al Presidente della Repubblica Ciampi da parte di giovanissimi vogatori. Attenzione però, poi, tutta rivolta alle gare. Molto combattuta, anche se davvero incerta solo all’inizio, la gara dei Campioni. Nonostante un numero di corsia sfavorevole il viola dei Vignotto effettua infatti una cavata straordinaria, tanto che già alla seconda fila di boe è in testa. All’uscita dalle corsie i cugini di Sant’Erasmo si buttano sulla sinistra verso San Giorgio, lasciando il bianco dei loro grandi avversari, Strigheta-D’Este, in seconda posizione. A questo punto la regata per le due prime posizioni è decisa. In Canal Grande entrano nell’ordine: il viola dei Vignotto, il bianco di Strigheta-D’Este e, appaiati, il celeste dei Busetto, l’arancio di Strigheta-Seno e il marrone di Redolfi Tezzat-Prevedello, con il rosa di Bertoldini-Vianello dietro all’arancio. Le posizioni rimangono immutate sino a dopo la machina, quando si scatena la lotta per la terza piazza. A San Silvestro il marrone di Redolfi Tezzat-Prevedello riesce ad avere la meglio sui diretti avversari, mentre il celeste dei Busetto, dalla parte opposta, obbligando l’arancio di Strigheta-Seno al campo, riesce, nella curva di Rialto, a superarlo e ad agguantare così la quarta piazza. L’arancio poi viene superato anche dal rosa di Bertoldini-Vianello. Nelle retrovie cede invece il verde, il cui poppiere, Fabio Zane, ha coraggiosamente corso con un tutore per una frattura al piede capitatagli pochi giorni prima. All’arrivo vince il viola dei Vignotto, davanti al bianco di Strigheta-D’Este, al marrone di Redolfi Tezzat-Prevedello e al celeste dei fratelli Busetto.
Regata delle Caorline Vince alla fine una delle barche più attese, ma la gara è davvero bella e molto combattuta. In cavata si distinguono il canarin del Lido di Bepi e Crea, il rosa di Murano guidato dal grande Bufalo ed il viola di Cannaregio. Fuori dalle corsie, però, si mette in luce il rosso della Giudecca, che prosegue la sua corsa sotto le bricole, mentre il canarin del Lido ed il rosa di Murano, appaiati, preferiscono restare al centro del campo di gara. All’ altezza di San Marco la caorlina della Giudecca si getta all’interno tagliando il Bacino ed entrando per prima in Canal Grande, seguita dal canarin del Lido: in questa manovra c’è un contatto tra le due barche, che non causa comunque un vero e proprio impasso. Dietro al Lido, secondo, si porta il verde di Cavallino-Treporti, mentre il rosa di Murano ed il viola di Cannaregio preferiscono restare al campo. All’ altezza di San Silvestro il rosa di Murano riesce a conquistare la terza posizione ai danni del verde di Cavallino-Treporti che, essendo pure costretto ad allargarsi, si fa infilare anche del viola di Cannaregio. Le posizioni per quanto riguarda la lotta al vertice non cambiano più. All’arrivo è primo il rosso della Giudecca, davanti al canarin del Lido, al rosa di Murano e al viola di Cannaregio.
Regata delle Donne E’ il giorno del trionfo per Romina Ardit e Anna Mao, consacrate “Regine del remo” per la quinta vittoria consecutiva in Canal Grande. Un titolo che nessun altro equipaggio femminile aveva sinora vinto. Più che un successo, il loro, un vero trionfo, con l’equipaggio secondo classificato arrivato sul traguardo con quasi un minuto di ritardo. Già alla partenza il marrone di Ardit-Mao va subito in testa: con pochi colpi di remo vengono cancellati i dubbi della vigilia, alimentati dai seri problemi alle ginocchia della Ardit e ad una brutta influenza in cui era incappata la Mao. La “supercoppia”, all’uscita delle corsie, fa già gara a sé. Netto anche il secondo posto del verde di Schiavon-Poggi, che precede all’arrivo di quasi mezzo minuto l’arancio di Nardo-Scarpa. L’ultima bandiera è conquistata, senza grossi patemi, dal celeste di Marzi-Zanella.
Regata dei Giovani I pronostici della vigilia sono divisi: favorita è la nuova “supercoppia” formata da uno dei vincitori del 2000, Lorenzo De Nat, e dall’esperto Fabio Donà, ma molto accreditati sono anche gli equipaggi Busato-Zanella (secondi nell’edizione precedente), Busetto-Giada (sesti nel 2000) e Zennaro (vincitore nel 1999)-Signoretto (quarto nel 2000). Al via scatta subito in testa il verde di Donà-De Nat, che già all’uscita dalle corsie ha un buon vantaggio sugli altri. Solo il canarin di Zennaro-Signoretto, per il momento, riesce a tenergli testa. Il canarin tenta addirittura un attacco alla prima posizione: riesce a giungere sino a metà imbarcazione del verde, ma trovandosi all’ esterno e con la marea contraria deve cedere. Il verde di Donà-De Nat va così a vincere agevolmente, davanti allo stesso canarin di Zennaro-Signoretto e al rosa di Busato-Zanella. Per il quarto posto si apre un piccolo caso: il viola di Busetto-Giada quando sente lo speaker assegnare ad esso la quarta piazza smette di remare, non passando così di fatto il traguardo. I giudici però, riconoscendo la buona fede dell’equipaggio, gli assegna comunque la quarta bandiera, ai danni del rosso di Scarpa-Calabrò. |
2001 | Umberto Zane | |
Cronaca 20002000 · Umberto Zane
Cronaca 20003 settembre 2000
Riusciranno Rudy e Igor Vignotto a vendicare l’inattesa sconfitta del 1999, costata loro il titolo di “re del remo”? Questo l’interrogativo che anima la vigilia della Regata storica del 3 settembre 2000, di nuovo abbinata alla Lotteria Nazionale, dopo due anni. Tutti si aspettano il duello tra il celeste dei cugini di Sant’Erasmo e il canarin dei campioni in carica Strigheta-D’Este e duello c’è, ma solo fino a Rialto. Già fuori dalle boe si formano due trenini: uno, guidato dal celeste dei Vignotto con dietro l’arancio di Bertoldini-Vianello ed il rosa di Seno-Dei Rossi rimane a ridosso delle bricole; l’ altro, con in testa il canarin di Strigheta-D’Este e dietro il viola di Strigheta-Lalo ed il marrone di Savoldello-Massaro preferisce una posizione più centrale. Mentre il bianco di Tagliapietra-Sustin è irrimediabilmente tagliato fuori dalla gara, il verde di Redolfi Tezzat-Prevedello ed il rosso di Zane-Seno, partiti con i peggiori numeri di corsia, puntano coraggiosamente diritti il Canal Grande nel pieno della corrente contraria ma facendo un percorso più breve. Il canarin di Strigheta-D’Este decide di tagliare verso riva all’altezza del Palazzo Ducale mentre il celeste dei Vignotto preferisce un percorso diverso e per entrare in Canal Grande incomincia a tagliare davanti a Ca’ Giustinian. La manovra premia il canarin, che passa con mezza barca di vantaggio sotto il ponte dell’Accademia sul verde di Redolfi Tezzat-Prevedello, mentre il celeste rimane al campo, assieme all’arancio. A questo punto il canarin di Strigheta-D’Este cerca di allargarsi per conquistare la riva, ma prima l’attacco del verde di Redolfi Tezzat-Prevedello all’ interno, e poi la resistenza del celeste dei Vignotto, lo fanno desistere. A San Tomà la riva è così conquistata dal celeste. Il canarin di Strigheta-D’Este cerca, buttandosi al campo, di insidiare la prima posizione ma alla curva di Rialto cede e si accoda ai Vignotto, con dietro il verde di Redolfi Tezzat-Prevedello e l’arancio di Bertoldini-Vianello. Ultimi brividi al giro del paleto, quando il rosso di Zane-Seno riesce, passando all’interno, a superare il rosa di Seno-Dei Rossi, conquistando il quinto posto. All’arrivo vince senza problemi il celeste dei Vignotto, davanti al canarin di Strigheta-D’Este, al verde di Redolfi Tezzat-Prevedello e all’arancio di Bertoldini-Vianello. Per quest’ultimi, oltre alla bandiera blu, anche il tradizionale “maialino di consolazione, tornata a far parte, a pieno titolo, dei premi in palio, nonostante le proteste degli animalisti. Regata delle Caorline Anche in questa occasione la regata è nobilitata dalla presenza di grandi campioni, primi tra tutti Bepi, in gara con il Lido, e Crea, che corre con Castello. Entrambi, però, non riusciranno ad andare nemmeno in bandiera. Crea, con Castello, arriva solo sesto, Bepi, col Lido, arriva un posto più avanti. Al via scatta subito in testa, favorito anche dal numero d’acqua, il celeste degli Alberoni. All’uscita dalle corsie il suo vantaggio è già abbastanza netto: lo segue il bianco del Lido, mentre al centro rimane il canarin della Giudecca e, sottoriva, il viola di Malamocco. Quando però il celeste degli Alberoni punta verso riva il bianco del Lido cede e viene appaiato dall’arancio delle Vignole. Dietro, intanto, battagliano il verde di Murano ed il canarin della Giudecca. Davanti a Ca’ Giustinian c’è un impasso tra il rosso di Pellestrina ed il marrone di Castello: il marrone si riprende subito mentre il rosso finisce per girare su se stesso. In Volta de Canal l’arancio delle Vignole ed il bianco del Lido si danneggiano rallentando la corsa del verde di Murano, a tutto vantaggio del canarin della Giudecca, che guadagna la seconda posizione e del viola di Malamocco, che da sottoriva si installa al quarto posto. A rimetterci è il bianco del Lido, che viene a trovarsi in quinta posizione e fuori quindi dalla zona bandiere. All’arrivo vince così il celeste degli Alberoni, davanti al canarin della Giudecca, all’arancio delle Vignole e al viola di Malamocco.
Regata delle Donne Romina Ardit e Anna Mao impongono anche quest’anno la loro legge: quella delle più forti, nonostante le loro più pericolose rivali, la coppia Rogliani-Schiavon, possano partire con un numero d’acqua più favorevole. Proprio grazie a questo vantaggio la mascareta viola di quest’ultime, all’inizio, riesce a contrastare la marcia di quella arancio di Ardit-Mao che, all’uscita dalle corsie, ha solo mezza barca di vantaggio. In bacino il viola di Rogliani-Schiavon, il verde di Soleni-Poggi ed il celeste di Marzi-Zanella si buttano all’esterno verso le bricole seguendo il tragitto migliore. L’arancio di Ardit-Mao preferisce invece continuare a rimanere al centro mentre il canarin di Scarpa-Catanzaro ed il rosa di Smerghetto-Calzavara preferiscono restare sotto riva. Alla punta della Dogana l’arancio di Ardit-Mao, pur tagliando troppo presto il bacino da San Giorgio a Ca’ Giustinian, ha quasi cinque barche di vantaggio sul viola di Rogliani-Schiavon e sul canarin di Scarpa-Catanzaro, che è riuscito a conquistare la terza posizione a danno del verde di Soleni-Poggi. In pratica la regata è già deciso: in Canal Grande non ci saranno cambiamenti nelle posizioni che valgono la bandiera: Ardit e Mao trionfano per la quarta volta, con quasi un minuto di vantaggio sulle prime inseguitrici.
Regata dei Giovani Contrariamente al solito sono ben 4 gli equipaggi che possono vantare già almeno un’esperienza in Canal Grande. In gara ci sono infatti il terzo, il quarto, il sesto ed il settimo classificato della regata del 1999. Inoltre è presente uno dei vincitori dell’edizione precedente, Marco Zennaro, in coppia questa volta con Roberto Dal Gesso. I pronostici propendono comunque per la coppia Zennaro-De Nat, sul pupparino arancio, terza dodici mesi prima, che però deve partire dalla corsia meno favorevole. All’inizio, così, la lotta è molto incerta. L’arancio di Zennaro-De Nat deve lottare con il verde di Scarpa-Calabrò, che però viene disturbato in piena cavata da un mezzo pubblico. Si fanno così luce il canarin di Busato-Zanella ed il rosso di Zennaro-Dal Gesso. All’ uscita delle corsie, comunque, l’arancio è già nettamente primo: da qui in avanti, per Michele Zennaro e Lorenzo De Nat sarà una cavalcata solitaria sino all’arrivo. Il secondo posto finale è conquistato dal canarin di Busato-Zanella, il terzo dal rosso di Zennaro-Dal Gesso. L’ultima bandiera è appannaggio, dopo uno sprint serrato, del rosa di Donà-Signoretto a danno del verde di Scarpa-Calabrò. |
2000 | Umberto Zane | |
Cronaca 19991999 · Umberto Zane
Cronaca 19995 settembre 1999
C’è grande attesa, soprattutto a Sant’Erasmo, per la regata in programma il 5 settembre 1999. I cugini Igor e Rudy Vignotto, vincendo, hanno infatti la possibilità di essere proclamati “re del remo”, un titolo che spetta solo alla coppia che possa vantare cinque successi consecutivi nella Storica. Un’impresa che nel ventesimo secolo, è riuscita solo a formidabili equipaggi come Strigheta-Ciapate, Bepi-Ciaci, Fongher-Crea. Le cose sembrano mettersi subito bene per l’equipaggio di Sant’Erasmo: il rosa dei Vignotto balza infatti subito al comando, tallonato comunque dal verde di Strigheta-D’Este, il rivale più accreditato della vigilia. Il rosa è all’esterno ed il verde è all’interno. Fuori dalle corsie, però, il rosa dei Vignotto, anziché proseguire diritto per la sua strada, preferisce, per sfruttare l’ ultima corrente crescente, andare sulla destra; il verde di Strigheta-D’Este, piuttosto di restare in scia, punta a sinistra. Si verifica così uno scambio di corsie che riapre di fatto la gara. I due equipaggi entrano appaiati in Canal Grande, insolitamente dalla parte della riva della punta della Dogana. A San Tomà il verde di Strigheta-D’Este conquista la riva e questo gli permette di fare all’ interno l’ infinita curva del Canal Grande fin quasi a Santa Lucia. Al paleto, però, i due gondolini sono ancora quasi alla pari: il rosa dei Vignotto, anzi, essendo all’ interno, gira la curva molto stretta obbligando il verde al largo e sopravanzandolo di una barca. La gara sembra finita quando, quasi sotto il ponte di Rialto, c’è il capolavoro strategico di Bruno Dei Rossi Strigheta. Il poppiere del verde decide infatti di buttarsi improvvisamente sulla sinistra, al largo della barca dei Vignotto che, invece di tirar dritto, inopinatamente lo seguono. In un centinaio di metri Strigheta e D’Este passano davanti: il rosa crolla, rischiando di perdere anche il secondo posto a favore del canarin di Strigheta-Lalo. Il quarto posto è conquistato dall’arancio di Redolfi Tezzat-Prevedello. Per loro, oltre alla bandiera blu c’è anche il “premio di consolazione” del maialino: a donarlo, in extremis, non l’associazione luganegheri, che dopo decenni ha dato forfait, ma il “Gazzettino”. Ma la notizia di gran lunga più importante, e inattesa, è che il sogno dei Vignotto di diventare “re del remo” è, almeno per il momento, svanito. La delusione è davvero grande a Sant’Erasmo, dove gli 800 residenti già avevano preparato grandi festeggiamenti per Igor e Rudy.
Regata delle Caorline Potendo contare su campioni del calibro, rispettivamente l’uno di Crea e l’altro di Bepi, gli equipaggi di Castello e del Lido sono tra i più attesi. La lotta per la vittoria, già da subito dopo il via, diventa però un fatto personale tra le due imbarcazioni favorite: il rosso di Murano ed il verde di Mazzorbo. Quest’ultimo, grazie alla corsia favorevole, parte di slancio e mantiene la testa fino alla fine delle boe che delimitano le corsie. Fuori dalle corsie, però, il rosso di Murano si butta al campo per sfruttare al massimo la corrente favorevole mentre il verde rimane al centro del Bacino. In Canal Grande, così, entra per primo Murano, seguito comunque da molto vicino da Mazzorbo. Cerca per un po’ di intromettersi nella sfida a due il viola della Giudecca, che però, persa la scia del verde, deve difendere la sua terza posizione dagli attacchi del rosa di Castello. La gara del marrone del Lido finisce virtualmente all’altezza di Palazzo Grassi, a causa di un impasso con il canarin di Malamocco, che fa precipitare i due equipaggi nelle ultime due posizioni. All’arrivo vince agevolmente il rosso di Murano, davanti al verde di Mazzorbo, al viola della Giudecca e al rosa di Castello, che precedono nettamente le altre imbarcazioni.
Regata delle Donne Non la coppia Scarpa-Catanzaro (seconda nel 1998) ma le rientranti Rogliani-Schiavon sono le principali avversarie delle, peraltro favoritissime, campionesse uscenti Romina Ardit e Anna Mao. La gara vive la sua fase cruciale subito dopo il via, quando proprio il rosso di Rogliani-Scarpa, seppur sfavorito dal numero d’acqua, tenta di tener testa alla poderosa cavata del viola di Ardit-Mao. Già a Riva degli Schiavoni, però, il viola è nettamente in testa e conquista, metro dopo metro, sempre più vantaggio. Al ponte dell’Accademia sono così già cinque le lunghezze che Ardit-Mao possono vantare sulle immediate inseguitrici, che resta la coppia Rogliani-Schiavon, che a loro volto gode di un buon vantaggio sulle altre mascarete in gara. A livello agonistico, oramai, la sfida più interessante è quella per il terzo posto, che vede protagonisti il bianco di Nardo-Tagliapietra, il canarin di Smerghetto-Zanella e l’arancio di Scarpa-Catanzaro. All’arrivo vince nettamente il viola di Ardit-Mao. Secondo il rosso di Rogliani-Schiavon, terzo il bianco di Nardo-Tagliapietra e quarto il canarin di Smerghetto-Zanella.
Regata dei Giovani Secondi per pochi secondi nel 1998 dopo essere partiti dalla corsia peggiore, Marco Zennaro e Luca Ballarin sono i grandi favoriti della vigilia, anche perché sono gli unici, con la coppia Busetto-Giada, a poter vantare già un’esperienza in Canal Grande. Al via è proprio il pupparino color canarin di Zennaro-Ballarin a scattare in testa. Dietro comincia a scatenarsi la bagarre per le piazze d’onore, che vede in lotta il celeste di Zennaro-De Nat, il rosa di Donà-Signoretto, l’arancio di Mellara-Trevisan ed il verde di Finotello-Schito. Favorito anche dal numero d’acqua è proprio quest’ultimo ad entrare per secondo in Canal Grande, dietro al canarin di Zennaro-Ballarin. Terzo è il celeste di Zennaro-De Nat e quarto il rosa di Donà-Signoretto. Mentre i battistrada guadagnano gradatamente terreno la battaglia per le altre bandiere si protrae sino al traguardo, senza peraltro registrare cambiamenti nelle posizioni già acquisite. Vince così il canarin di Zennaro-Ballarin, davanti al verde di Finotello-Schito e al celeste di Zennaro-De Nat. L’ultima bandiera è appannaggio, allo sprint, del rosa di Donà-Signoretto sull’arancio di Mellara-Trevisan. Per tutti gli equipaggi, per la prima volta, anche premi in denaro: chi vince si porta a casa 1.338.400 lire, poi si scende, sino alle riserve, a cui spettano 444.800 lire. |
1999 | Umberto Zane | |
Cronaca 19981998 · Umberto Zane
Cronaca 19986 settembre 1998 I Vignotto calano il poker: per la quarta volta consecutiva i cugini di Sant’Erasmo riescono infatti a conquistare il successo, dopo una gara, però davvero molto combattuta e piena di colpi di scena. Novità ci sono già prima della partenza: Franco Strigheta e Gianfranco D’Este, i grandi rivali dei Vignotto, si sono divisi: D’Este si presenta con l’altro Strigheta, Bruno, mentre Franco Strigheta fa coppia con Lalo. Al via partono molto veloci due equipaggi sfavoriti dal numero d’acqua: il rosa di Strigheta-D’Este ed il bianco dei Busetto. Fuori dalle corsie però, quando le imbarcazioni si portano sulla sinistra per andare verso San Giorgio, il rosso dei Vignotto, grazie ad un miglior numero d’acqua, riesce a conquistare la testa della gara, seguito dall’arancio di Redolfi Tezzat-Prevedello. I primi due si gettano verso le bricole e percorrono oltre metà bacino in quella posizione per evitare la forte corrente in uscita. Il rosa di Strigheta-D’Este, invece, mantiene una posizione centrale. All’entrata in Canal Grande è primo il rosso dei Vignotto, quindi l’arancio di Redolfi Tezzat-Prevedello, il rosa di Strigheta-D’Este ed il canarin di Strigheta-Lalo. Poco dopo l’Accademia il rosa si getta al campo per cercare di affiancare l’arancio in modo da costringerlo a lasciare la scia del rosso come da regolamento. La manovra riesce ma l’arancio, una volta trovatosi al campo, anzichè accodarsi decide di attaccare all’ esterno, nonostante il Canal Grande sia una grande curva a sinistra fino a Santa Lucia. A Rialto l’arancio di Redolfi Tezzat-Prevedello riesce a sopravvanzare il rosso dei Vignotto di mezza imbarcazione: per un attimo si pensa alla grande sorpresa. Invece il rosso dei Vignotto tiene la testa e l’arancio cede, facendosi poi superare anche dal rosa di Strigheta-D’Este. Emozioni anche al giro del paleto: il rosa di Strigheta-D’Este si incastra col ferro sulla forcola del rosso dei Vignotto, così da bloccare il giro dell’arancio di Redolfi Tezzat-Prevedello, che viene così scavalcato dal canarin di Strigheta-Lalo. All’arrivo è primo il rosso dei Vignotto, seguito dal rosa di Strigheta-D’Este, dal canarin di Strigheta-Lalo e dall’arancio di Redolfi Tezzat-Prevedello.
Regata delle Caorline L’equipaggio del Lido, guidato da Bepi Fongher, vincitore dodici mesi prima, è ancora il favorito. Al via già si delinea il testa a testa, che durerà sino alla fine, proprio tra il canarin del Lido ed il celeste di San Marco. Al terzo posto è il rosso di Murano, seguito da vicino dal bianco di Malamocco. Ad entrare per primo in Canal Grande è il celeste di San Marco, col canarin del Lido secondo, mentre il bianco di Malamocco è ora terzo, avendo superato il rosso di Murano. Davanti il Lido non molla, ma il celeste di San Marco riesce a tenere sino alla fine, tagliando per primo il traguardo. Dopo il canarin del Lido, buon secondo, giungono il bianco di Malamocco ed il rosso di Murano, che è riuscito a contenere gli attacchi dell’arancio di Sant’Elena.
Regata delle Donne Quasi imbarazzante la facilità con cui la coppia Ardit-Mao vince la sua seconda regata storica consecutiva. Già alla fine delle corsie la loro mascareta verde ha una cinquantina di metri di vantaggio sull’arancio di Fuga-Sarasmina e sul viola di Tagliapietra-Nardo, che hanno potuto sfruttare i numeri d’acqua più favorevoli. Al quarto posto è per il momento il marrone di Scarpa-Catanzaro, che inizia però una bella rimonta. In Canal Grande, infatti, il marrone attacca al campo e prima di Rialto riesce a conquistare la seconda posizione. Mentre il verde di Ardit-Mao è ormai lontano ed imprendibile e con il marrone di Scarpa-Catanzaro tranquillo secondo, si scatena, dopo il giro del paleto, la lotta per la terza piazza. Alla fine la spunta il viola di Tagliapietra-Nardo, che riesce a superare, davanti alla Pescheria, l’arancio di Fuga-Sarasmina, che conquista comunque l’ultima bandiera disponibile.
Regata dei Giovani Vincitori della regata del 1997, Mattia Costantini e Davide Rossi sono i grandi favoriti della gara. A dar loro un’ulteriore mano è la dea bendata, che assegna loro una delle corsie più vantaggiose, la numero due. Al via, quindi, è proprio il pupparino verde di Costantini-Rossi a scattare in testa e a prendere subito un netto vantaggio sull’arancio di Zennaro-Ballarin, partito però dalla corsia peggiore. Al terzo posto un altro degli equipaggi più accreditati: il viola di Bastianello-Zennaro. Usciti dalle corsie è lotta aperta per il secondo posto: l’arancio, nel puntare verso San Giorgio, per sfruttare la marea, si trova infatti a fianco del viola e riesce a superarlo solo quando le imbarcazioni ripuntano verso San Marco. Al quarto posto si fa luce il celeste di Rizzato-Garbato, che entra in Canal Grande prima del bianco di Busetto-Giada. La gara è praticamente già decisa: all’arrivo vince il verde di Costantini-Rossi, davanti all’arancio di Zennaro-Ballarin, al viola di Bastianello-Zennaro e al celeste di Rizzato-Garbato. |
1998 | Umberto Zane | |
Cronaca 19971997 · Umberto Zane
Cronaca 19977 settembre 1997 La Regata storica del 7 settembre 1997 è la storia di due sogni. Il primo, infranto, di due vecchi campioni, Gianfranco Vianello Crea e Bepi Fongher, tornati a far coppia con l’obiettivo di essere ancora tra i primi, ma che invece non riescono a superare la dura selezione delle eliminatorie. Il secondo, realizzato, di due giovani campioni, i cugini Vignotto, di partecipare alla gara e magari di vincerla ancora, nonostante uno di essi, Rudy, due settimane prima, sia rimasto vittima di un incidente in moto che gli ha procurato la frattura dello zigomo, sessanta punti di sutura sul viso e acciacchi vari, che gli hanno impedito di allenarsi. I Vignotto non solo corrono, ma addirittura trionfano, dopo una Regata condotta dal primo all’ultimo metro. Alla partenza, infatti, il loro gondolino marrone, nella corsia centrale, è subito davanti, con solo l’arancio dei fratelli Busetto ed il rosso di Tagliapietra-Dei Rossi in grado di tenere il suo passo. Fuori dalle corsie il marrone dei Vignotto punta a sinistra, portandosi dietro il verde di Strigheta-D’Este, gli avversari più pericolosi, il bianco di Bolo-Busetto, il viola di Arsenico-Tagliapietra, il rosa dei Redolfi Tezzat. Gli altri equipaggi, guidati dall’arancio dei Busetto, preferiscono una linea più diretta verso l’ingresso del Canal Grande. Corre infine da solo, tra le due file, il canarin di Strigheta-Burielo. Alla dogana arriva per primo il marrone dei Vignotto, davanti al verde di Strigheta-D’Este, al canarin di Strigheta-Burielo. Mentre Strigheta-D’Este tentano un vano attacco ai battistrada, buttandosi al campo, al quarto posto si fa luce l’arancio dei Busetto, il più lesto ad uscire da un impasso che ha coinvolto anche il rosso di Tagliapietra-Dei Rossi ed il viola di Arsenico-Tagliapietra. Il marrone dei Vignotto riesce a staccare progressivamente il verde di Strigheta-D’Este, vincendo nettamente. Emozioni, invece, per la lotta per la terza bandiera, conquistata dall’arancio dei Busetto, davanti al rosso di Tagliapietra-Dei Rossi, che approfittano di un malore di Burielo che, in prossimità del traguardo, si accascia sulla barca e subito dopo l’arrivo viene ricoverato in ospedale per una grave tachicardia.
Regata delle Caorline Eliminato dalla gara dei Campioni, Bepi Fongher si rifà in quelle delle caorline, riuscendo nuovamente a trionfare con l’equipaggio di Lido 1. E’ proprio il viola di Lido 1 ad uscire nettamente primo dalle corsie e a puntare decisamente verso San Giorgio, seguito dall’arancio di Lido 2, dal bianco della Giudecca e dal rosso di Cannaregio, mentre il marrone di Malcontenta 1 ed il celeste di Burano 2 scelgono di stare al centro del Bacino. Il viola però non continua verso la Salute, come le condizioni di marea calante suggeriscono, ma prima di arrivare di fronte al Palazzo Ducale punta la prua verso Ca’ Giustinian, beneficiando così il marrone di Malcontenta 1 ed il celeste di Burano 2, che si vengono a trovare in terza e quarta posizione, subito dietro all’arancio di Lido 2. Al campo rimangono invece il bianco della Giudecca ed il rosso di Cannaregio. Una tattica che risulta positiva solo per il bianco della Giudecca, che a San Tomà riesce a superare il celeste e guadagnare così la quarta posizione finale. Davanti, le prime tre barche, arrivano nello spazio di 8 secondi: vince il viola di Lido 1, davanti all’arancio di Lido 2 e al marrone di Malcontenta 1.
Regata delle Donne Due ventenni indiscutibilmente davanti a tutte, mentre vecchie campionesse come Anareta, Sarasmina, Sucheta sono costrette a posizioni di estremo rincalzo. E’ un vero passaggio del testimone generazionale quello che avviene nella gara riservata alle Donne. Dopo l’esordio poco fortunato di dodici mesi prima Romina Ardit e Anna Mao impongono la loro legge: quella delle più forti. Non hanno nemmeno bisogno di scegliere le traiettorie migliori: la loro mascareta rossa parte subito in testa, esce dalle corsie e procede sicura al centro del Bacino, senza nemmeno cercare, come fanno invece affannosamente le avversarie, la corrente migliore. Avviene così che mentre il rosso guadagna indisturbato metro su metro, il celeste di Rogliani-Memo, proprio per cercare il percorso ottimale, si getti a sinistra, tagliando la strada al bianco di Bellemo-Sucheta e che questo poi subisca un impasso involontario da parte del verde di Signorelli-Schiavon, con regata compromessa per entrambi gli equipaggi. Il rosso di Ardit-Mao viaggia sempre più spedito verso il suo primo trionfo: al traguardo occorrerà più di un minuto per l’arrivo del secondo, il celeste delle campionesse uscenti Rogliani-Memo. Terzo è il viola di Smerghetto-Zanella, che riesce a precedere il canarin di Piovesan-Padovana, autore comunque di una buona gara, essendo partito con il peggior numero d’acqua.
Regata dei Giovani E’ l’anno della rivincita per Costantini-Rossi, sesti dodici mesi prima, ma retrocessi all’ultimo posto, per scorrettezze, dalla Giuria. Non sono comunque loro i favoriti della vigilia, ma la nuova “super-coppia” formata da Willer Trevisanato (alla sua quinta partecipazione in Canal Grande) e Alessandro Pagliaro, oltretutto favorita dalla sorte, che le assegna una delle corsie di partenza migliori. Al via, invece, nonostante il brutto numero d’ acqua, va subito al comando il rosa di Costantini-Rossi, seguito dal bianco di Pagliaro-Trevisanato e, a ventaglio, dal verde di Zennaro-Busetto, dal canarin di Bastianello-Zennaro e dal celeste dei due Schito, superato però, prima dell’entrata in Canal Grande, dal marrone di Toppan-Trevisan. Ci si attende un attacco del bianco alla prima posizione, ed è invece il verde di Zennaro-Busetto che, all’Accademia, riesce a sopravanzare Pagliaro-Trevisanato e progressivamente a staccarli. All’arrivo è nettamente davanti il rosa di Costantini-Rossi, secondo è il verde di Zennaro-Busetto, terzo il bianco di Pagliaro-Trevisanato e quarto il canarin di Bastianello-Zennaro. |
1997 | Umberto Zane | |
Cronaca 19961996 · Umberto Zane
Cronaca 19961 settembre 1996 E’ una manifestazione ricca di novità e colpi di scena quella che si tiene il 1° settembre 1996. La prima, di grande effetto, si ha al momento del corteo storico: a fare da battistrada alla lunga fila di imbarcazioni è la “gondola per la Fenice”, per ricordare al mondo il teatro veneziano distrutto pochi mesi prima da un incendio. La seconda novità riguarda il posizionamento della machina, il palco delle autorità posto sul traguardo: non davanti a Ca’ Foscari, interessata da alcuni lavori di restauro, ma davanti a Palazzo Balbi. C’è poi una novità tecnica riguardante la regata delle Donne: le nuove mascarete, che causeranno, durante la gara, più di qualche problema a vari equipaggi. Il colpo di scena è costituito invece dal tempo: scoppia infatti un temporale quando comincia la gara delle Caorline, che continuerà anche durante la regata dei Campioni. Rudy e Igor Vignotto si dimostrano comunque più forti anche delle avversità atmosferiche: nonostante un numero di partenza sfavorevole, con una marea calante eccezionale che favorisce le corsie esterne, il loro gondolino marrone scatta infatti come una freccia, portandosi subito in testa. Usciti dalle corsie tutti si dirigono verso San Giorgio per cercare le condizioni di marea più favorevoli; questa manovra prevede una diagonale maggiore per chi esce dalle corsie sottoriva, e quindi deve fare più strada, diminuendo eventuali vantaggi. Nonostante questo il marrone dei Vignotto riesce a conservare un buon vantaggio favorito anche da alcuni impassi che rimescolano le posizioni. Infatti il celeste dei Busetto, che pure era partito bene, impatta con il verde di Arsenico-Tagliapietra, che, a sua volta, finisce contro il viola di Strigheta-D’Este. Nell’incidente rimane coinvolto, perdendo prezioso terreno, anche il bianco dei Redolfi Tezzat. A rendere ancora più caotica la situazione la presenza di un ferry-boat, che si trova inopinatamente in mezzo al campo di gara. Il marrone dei Vignotto, passato indenne, si invola, mentre dietro a lui si fa strada il viola di Strigheta-D’Este, seguito dal rosso di Tagliapietra-Strigheta e dall’arancio di Postin-Crea. In Canal Grande non ci sono grosse emozioni per quanto riguarda le prime posizioni, mentre è lotta serrata per i posti di rincalzo. Sul traguardo il marrone dei Vignotto riesce a controllare senza grossi patemi l’azione del viola di Strigheta-D’Este, che a sua volta precede il rosso di Tagliapietra-Strigheta e l’arancio di Postin-Crea.
Regata delle Caorline Sono gli equipaggi del Lido e di Giudecca 2 a dividersi i favori dei pronostici della vigilia per la vittoria finale. A cambiare le carte in tavola ci pensa però il furioso temporale che scoppia proprio mentre la gara sta per partire. Al canarin di Giudecca 2 tocca la corsia peggiore ed è quindi subito in difficoltà, impegnato in una difficile rimonta. Il marrone del Lido, invece, non riesce a tesaurizzare un numero d’acqua favorevole, scegliendo, dopo le boe, di procedere al campo, a due passi dalle bricole, mentre invece il bianco di Burano 1 ed il rosa di Murano tagliano il campo di gara subito. Una tattica che li premia: in Canal Grande sono proprio il bianco ed il rosa ad entrare per primi, seguiti dal marrone del Lido, che ora deve fare i conti, per conservare la terza posizione, con il canarin di Giudecca 2. Alla fine vince così il bianco di Burano 1, davanti al rosa di Murano; terzo, ricorrendo anche a qualche manovra al limite del regolamento, è il marrone del Lido, e quarto il canarin di Giudecca 2.
Regata delle Donne Hanno entrambe 19 anni e sono poco conosciute dal grande pubblico. Conquistano, all’esordio, un onorevole, ma non eccezionale quinto posto: eppure sta per iniziare il loro lungo regno, l’era di Anna Mao e Romina Ardit. Favorite della regata del 1 settembre 1996 sono comunque ancora le campionesse uscenti Rogliani-Memo, favorite anche dal fatto che le principali avversarie hanno tutte cambiato compagna, costituendo quindi equipaggi meno collaudati. Il canarin di Rogliani-Memo è inoltre baciato dalla sorte, capitando nella corsia migliore, la numero 1: un vantaggio che influenzerà in maniera determinante l’esito della gara. Al via è subito un testa a testa tra il canarin ed il bianco di Signorelli-Schiavon, che parte invece da un numero d’acqua sfavorevole. Il bianco, immediatamente dopo l’uscita delle boe, si dirige verso riva trovandosi all’altezza della punta della Dogana appaiato così al canarin di Rogliani-Memo. Inizia un lungo testa a testa tra le due mascarete che si protrarrà in pratica sino all’arrivo. Si mette in mostra anche il rosa delle debuttanti Ardit-Mao, che però, ingenuamente, cerca le peggiori condizioni di corrente, precipitando dal terzo al quinto posto. Sul traguardo vince il canarin di Rogliani-Memo, davanti al bianco di Signorelli-Schiavon. Dietro a loro si aggiudica la terza bandiera il verde delle esperte Bellemo-Sucheta, mentre la quarta è conquistata dall’arancio di Dei Rossi-Scarpa. A rendere più difficoltosa la gara l’impiego delle nuove mascarete, che mette in difficoltà vari equipaggi, protagonisti di alcuni impassi che li fanno scivolare molto distanti dalle prime.
Regata dei Giovani Alla quarta partecipazione in Canal Grande, e per la terza volta insieme, Giacomo Palmarin e Willer Trevisanato sono i grandi favoriti della gara. A dar loro una mano anche la sorte, che assegna al loro pupparino marrone una buona corsia di partenza. Al via le cose si mettono ancora meglio per i favoriti: mentre infatti scattano tranquillamente in testa l’arancio di Pagliaro-Battagliarin, considerato il loro avversario più pericoloso, viene danneggiato nella sua azione dal canarin di Lazzarini-Nesto. Dietro al marrone di Palmarin-Trevisanato c’è così il bianco di Lachin-Gottardo, ed il verde di Gregolin-Lazzarin, autore di una buonissima cavata, nonostante la corsia non certo favorevole. La situazione rimane invariata sino all’entra in Canal grande, quando il verde attacca decisamente, buttandosi al campo. Davanti resistono però sia il marrone che il bianco: alla curva dell’ Accademia Gregolin-Lazzarini devono desistere, riaccodandosi in terza posizione e perdendo in seguito progressivamente contatto dalla coppia di testa. All’arrivo vince così senza problemi il marrone di Palmarin-Trevisanato, davanti al bianco di Lachin-Gottardo, al verde di Gregolin-Lazzarin e all’arancio di Pagliaro-Battagliarin, dopo la retrocessione all’ultimo posto, decisa dalla giuria, del celeste di Costantini-Rossi, per scorrettezze nei confronti dello stesso gondolino arancio. |
1996 | Umberto Zane | |
Cronaca 19951995 · Umberto Zane
Cronaca 19953 settembre 1995 Davanti al Presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro e proprio nella giornata con le condizioni meteorologiche più difficili inizia una nuova era per il remo veneziano: a vincere la gara dei Campioni sono infatti i due giovani cugini di Sant’Erasmo, Rudy e Igor Vignotto. E’ un vero e proprio passaggio delle consegne tra la generazione di mezzo e la “nouvelle vague”: d’ora in poi la storia della Regata, per molti anni, sarà caratterizzata dal confronto tra gli stessi Vignotto e “Super” D’Este col suo compagno di turno. Proprio D’Este, con Franco Dei Rossi Strigheta, è il favorito della vigilia della gara. Il sorteggio delle corsie non è però favorevole ai campioni uscenti: il forte vento di scirocco ed un fastidiosissimo moto ondoso, mitigato solo in parte dall’ acqua crescente, svantaggia le corsie con i numeri bassi perché sottovento. Alla partenza va subito così in testa il rosa dei Vignotto, incalzato dal rosso dei Redolfi Tezzat e dal viola di Strigheta-Crea, mentre è solo quarto il celeste di Strigheta-D’Este, il cui inseguimento è reso ancora più difficoltoso in quanto il gondolino ha imbarcato acqua. Le condizioni del campo di gara sono davvero difficili. Un teso vento di scirocco spazza le corsie e quando la marea gira, cominciando a calare in senso contrario alla direzione del vento e del campo di gara, si forma quella che a Venezia viene chiamata scontraura, ovvero un agitarsi di onde spezzate, piccole ma alte e disordinate che rendono difficile il governo della barca. In Bacino, così, gli equipaggi si allineano. Solo il celeste di Strigheta-D’Este, che lotta per il terzo posto, preferisce restare da solo lontano dal gruppo sopravento. Davanti alla punta della Dogana sfilano il rosa dei Vignotto, il viola di Strigheta-Crea, il marrone degli esperti Arsenico-Lalo, il celeste di Strigheta-D’Este, il bianco dei due Seno e, quasi affiancati, il rosso dei Redolfi Tezzat ed il canarin di Suste-Dei Rossi. Inizia da qui il tentativo di rimonta di Strigheta-D’Este che al ponte dell’ Accademia riesce a superare il marrone di Arsenico-Lalo e poi, al paleto, tenta di attaccare anche il viola di Strigheta-Crea, andando però a finire contro il palo. Oramai la Regata è decisa: vince il rosa dei Vignotto, davanti al viola di Strigheta-Crea. Strigheta-D’Este sono invece solo terzi, nonostante un contatto, davanti alla Pescheria, con il marrone di Arsenico-Lalo, che conquista la quarta piazza.
Regata delle Caorline L’equipaggio del Lido, che può avvalersi anche questa volta dell’esperienza del grande Bepi, è il favorito della competizione. La partenza gli è in effetti subito favorevole: il rosso del Lido parte infatti slancio e va in testa, seguito dal bianco della Giudecca, dal verde di Sant’Erasmo e dal rosa di Pellestrina che, favorito dalla corrente, è protagonista di una bella rimonta. All’ imboccatura del Canal Grande entra per primo il Lido, con Pellestrina già seconda, il verde di Sant’Erasmo terzo, mentre, per la quarta posizione, vi è un testa a testa tra il bianco della Giudecca e l’arancio di Burano. A Santa Maria del Giglio il bianco della Giudecca stringe il verde di Sant’Erasmo, che finisce contro una gondola, perdendo due posizioni. Davanti alla machina per primo passa il rosso del Lido con incollato il rosa di Pellestrina, poi il bianco della Giudecca, l’arancio di Burano ed il verde di Sant’Erasmo. Quest’ultime due imbarcazioni si toccano all’altezza di San Tomà, senza comunque conseguenze. Al giro del paleto il verde di Sant’Erasmo, girando all’esterno, riesce a soffiare la quarta posizione all’arancio di Burano, che davanti, alla Ca’ d’Oro, viene superato anche dal viola di Malcontenta 3. Vince senza grossi patemi il rosso del Lido, davanti al rosa di Pellestrina e al bianco della Giudecca.
Regata delle Donne Le campionesse uscenti Rogliani-Memo sono le grandi favorite della vigilia, anche in considerazione del fatto che la coppia rivale più pericolosa, quella composta da Anareta e Padovana, si è scissa. Come volevano le previsioni il viola di Rogliani-Memo scatta subito in testa, seguito dal bianco di Bellemo-Gorin e dal rosso di Dei Rossi-Padovana. Le prime tre mascarete entrano in quest’ordine in Canal Grande: per la quarta posizione sono invece in lotta serrata il canarin di Smerghetto-Zanella ed il rosa di Majer-Sucheta. Mentre in pratica in testa non succede più niente, col viola di Rogliani-Memo che riesce progressivamente a staccare il bianco di Bellemo-Gorin ed il rosso di Dei Rossi-Padovana, l’attenzione degli spettatori è tutta rivolta alla battaglia per l’ultima bandiera. Dopo Rialto il canarin di Smerghetto-Zanella riesce a passare davanti, col rosa di Majer-Sucheta che deve per il momento accodarsi a lui. A 200 metri dall’ arrivo nuovo attacco del rosa, che si allarga al centro del Canal Grande, stringendo via via il canarin sotto riva e tagliandogli alla fine così la strada. Il rosa di Majer-Sucheta giunge così davanti alle avversarie, ma viene poi retrocesso dalla giuria, che assegna così il quarto posto al canarin di Smerghetto-Zanella.
Regata dei Giovani Una gara davvero bella, equilibrata e combattuta, come non accadeva da tempo: basti pensare al minimo distacco (appena 22”) che dividerà sul traguardo la prima dalla sesta imbarcazione classificata. In particolare sono tre i pupparini che, dal primo all’ultimo metro, si contendono la vittoria: il celeste di Spinazzi-Battagliarin, il rosa di Palmarin-Trevisanato e il verde di Vio-Tagliapietra. La situazione è incertissima sino all’imboccatura del Canal Grande, in cui entra per primo il celeste, seguito dal rosa e dal verde. E’ in particolare proprio quest’ultimo a dare battaglia. Il primo attacco del verde di Vio-Tagliapietra si ha davanti alla machina, il secondo all’altezza di San Silvestro: entrambi però non danno esito positivo. L’arrivo è in ogni caso molto serrato: vince il celeste di Spinazzi-Battagliarin, mentre il rosa di Palmarin-Trevisanato precede per un solo secondo il verde di Vio-Tagliapietra. Buon quarto il rosso di Pagliaro-Carrara, che però peggiorano di un posto il risultato ottenuto nel 1994. |
1995 | Umberto Zane | |
Cronaca 19941994 · Umberto Zane
Cronaca 19944 settembre 1994 Arresosi all’avanzare dell’età anche il mitico Bepi (comunque vincitore, col Lido, della gara delle Caorline) e costretto ormai Arsenico a posizioni di rincalzo, la Regata del 1994 è una sorta di sfida tra la generazione “di mezzo”, rappresentata dagli Strigheta e da Crea ed il nuovo che avanza (i Vignotto, D’Este ed i Redolfi Tezzat). La vera novità della gara è comunque la nuova “super-coppia” formata da Bruno Strigheta e da Crea, favorita dai pronostici della vigilia alla pari con gli equipaggi Strigheta-D’Este e dei due Vignotto. Il sorteggio delle corsie favorisce proprio quest’ultimi, che partono all’esterno, rispetto al viola di Strigheta-D’Este e, soprattutto, all’arancio di Strigheta-Crea. Al via, oltre al bianco dei Vignotto parte bene anche il canarin dei Redolfi Tezzat, mentre l’arancio deve spendere tantissime energie per tenere il passo dei primi. E’ subito invece in netto ritardo, forse per colpa del cordino che si è impigliato nella chiglia, il verde di Arsenico-Dei Rossi. Fuori dalle boe il bianco dei Vignotto verso San Giorgio, il viola di Strigheta-D’Este al centro e l’arancio di Strigheta-Crea sottoriva, sono praticamente alla pari. I Vignotto si tengono molto larghi, pensando di sfruttare al meglio la marea crescente, lasciando che il viola prosegua per la sua strada: Strigheta e D’Este, così, riescono ad entrare per primi in Canal Grande. Dietro a loro c’è l’arancio di Strigheta-Crea, affiancato dal bianco dei Vignotto che, rientrando, non è riuscito a mettersi nella scia dei battistrada. I primi tre sono seguiti dal canarin dei Redolfi Tezzat, con le altre imbarcazioni già piuttosto allungate. Dopo la machina il bianco dei Vignotto tenta un attacco al viola di Strigheta-D’Este, prima a destra e poi a sinistra, ma viene sempre chiuso con mestiere. La sua generosità viene addirittura castigata quando, davanti alla Pescheria, viene attaccato e superato dall’arancio di Strigheta-Crea. Vince così, per la terza volta consecutiva, il viola di Strigheta-D’Este, davanti all’arancio di Strigheta-Crea, al bianco dei Vignotto e al canarin dei Redolfi Tezzat.
Regata delle Caorline Giudecca, Sant’Erasmo e Lido: sono questi i tre equipaggi indicati dai tecnici come i favoriti della gara delle Caorline. A ribaltare, anche se solo in parte, i pronostici, ci pensa però il fato, che assegna alla Giudecca e a Sant’Erasmo corsie di partenza non certo favorevoli. Al via, così, a scattare in testa è il bianco del Lido, mentre il marrone della Giudecca e l’ arancio di Sant’Erasmo devono arrancare nelle retrovie. Davanti al molo di San Marco il Lido è già nettamente davanti, con circa una imbarcazione di vantaggio sul viola di Mazzorbo ed il rosso di Murano. La gara non riserva particolari sussulti. L’unica emozione avviene quando, per un leggero impasso tra l’arancio di Sant’Erasmo ed il verde di Malcontenta, in lotta per il quarto posto, il marrone della Giudecca riesce a superare entrambi, andando così a conquistare l’ultima bandiera disponibile. Vince così, senza grossi patemi, il bianco del Lido, davanti al viola di Mazzorbo e al rosso di Murano.
Regata delle Donne E’ un testa a testa entusiasmante tra gli equipaggi Rogliani-Memo e Anareta-Padovana a caratterizzare la gara della Donne. Già dal via si comprende subito che la lotta per la vittoria sarà ristretta a queste due mascarete. Quando sembra che il celeste di Anareta-Padovana riesca a prevalere Anareta tocca con il remo una boa perdendo il governo della barca. Il rosso di Rogliani-Memo ne approfitta così per uscire per primo dalle boe. Il celeste è comunque nella sua scia mentre per le posizioni di immediato rincalzo lottano, al campo, il rosa di Bellemo-Gorin ed il bianco di Finotello-Zanella. Dopo la Prefettura il bianco, per una manovra errata, si mette di traverso bloccando la corsa del rosa che viene superato da tutti gli altri concorrenti:giungerà all’ultimo posto, mentre il bianco di Finotello-Zanella sarà invece squalificato. Davanti per ben due volte il celeste di Anareta-Padovana tenta di guadagnare la prima posizione, ma i suoi attacchi vengono respinti dal rosso di Rogliani-Memo, che vince così la gara. Il terzo posto viene conquistato dal viola di Vignotto-Scarpa mentre il quarto è appannaggio del verde di Schiavon-Piovesan.
Regata dei Giovani Non mancano davvero le sorprese ed i colpi di scena, come è tradizione, nella gara riservata ai ragazzi. Al via sorprende subito tutti l’arancio di Palmarin-Facco che, nonostante il numero d’acqua sfavorevole, riesce a fare il vuoto. Dietro, nelle corsie centrali, cercano di non perdere troppo terreno il viola di Finotello-Zanella ed il rosso di Smerghetto-Battagliarin. Davanti ai Giardinetti l’arancio ha tre barche di vantaggio sugli inseguitori, ma all’entrata in Canal Grande il distacco è in diminuzione. All’ Accademia Palmarin-Facco sono ancora in testa ma cominciano a sentire il fiato degli inseguitori: è il viola di Finotello-Zanella il primo che tenta, dall’esterno, l’attacco, mentre il rosso di Smerghetto-Battagliarin rimane in posizione di attesa. Nel frattempo si toccano il verde di Vio-Tagliapietra ed il canarin di Tagliapietra-Capo, che danno così via libera al celeste di Pagliaro-Carrara. Il momento decisivo della gara è a San Tomà: il viola di Finotello-Zanella riesce finalmente a superare l’arancio di Palmarin-Facco, impegnato a stringere il rosso di Smerghetto-Battagliarin, che lo sta pure attaccando con successo. Le posizioni non cambiano sino alla Ca’ d’Oro dove l’arancio, che aveva speso troppo, perde anche il terzo posto, a vantaggio del celeste di Pagliaro-Carrara. Davanti vince invece è primo il viola di Finotello-Zanella davanti al rosso di Smerghetto-Battagliarin. |
1994 | Umberto Zane | |
Cronaca 19931993 · Umberto Zane
Cronaca 19935 settembre 1993 Dopo due edizioni trasmesse sulle reti Fininvest la Regata, sempre abbinata alla Lotteria, torna nel palinsesto del Rai. Una scelta che premia la Tv pubblica, visto che la manifestazione sarà caratterizzata da una serie di gare avvincenti e spettacolari. Dopo il corteo storico, arricchito dalla parata delle società sportive, via alle varie regate: dapprima quella dei Giovanissimi ( in cui si confermano Ghezzo e Danesin), poi quella delle Donne (dove c’è il ritorno vincente di Anareta-Padovana) e quella delle Caorline (col trionfo di Murano). L’attesa è però in buona parte per la sfida dei Campioni, che vede nuovamente in gara i quattro equipaggi vincitori delle bandiere nel 1992, più nuove temibili coppie, come quelle formate da Panna-Crea, Bepi-Zanon e Arsenico-Dei Rossi. Alla partenza scatta subito al comando il bianco dei cugini Vignotto, favorito dal numero di corsia che lo mette al riparo dalla corrente calante. Dietro a lui si fanno strada l’arancio dei campioni uscenti Strigheta-D’Este, il celeste di Strigheta-Busetto e il verde di Bepi-Zanon. L’arancio di Strigheta-D’Este sceglie di stare al campo e in Bacino fa scivolare il suo gondolino rasente le bricole e poi taglia verso il Canal Grande per ultimo. Il bianco dei Vignotto, anziché marcarlo, punta sottoriva. In piena contraria l’arancio riesce ad affiancare i rivali e a tener duro fino alla machina. Subito dopo, nella curva del canale, si decide la gara per il primo posto: entrambi i gondolini puntano sottoriva, ma il bianco dei Vignotto si trova il lato occupato dall’arancio di Strigheta-D’Este e deve accodarsi ad esso. Il terzo posto è intanto saldamente occupato dal celeste di Strigheta-Busetto, mentre è lotta aperta per l’ultima bandiera dopo che il proviere del verde, l’esordiente Zanon, perde il remo davanti alla Pescheria, permettendo al marrone di Suste-Lalo e al viola di Arsenico-Dei Rossi di affiancarlo al quarto posto. E’ in rimonta anche il rosso di Panna-Crea che però, al giro del paleto, crea un impasso che coinvolge ben sette imbarcazioni. Ora il rosso è addirittura quarto ed il verde di Bepi-Zanon ultimo. La manovra di Panna e Crea non viene però ritenuta corretta dalla giuria che decide alla fine di ripristinare le posizioni dal quarto al nono posto che sussistevano prima del giro del paleto. Dietro così all’arancio di Strigheta-D’Este, al bianco dei Vignotto e al celeste di Strigheta-Busetto viene classificato il verde di Bepi-Zanon.
Regata delle Caorline Murano, Burano e Sant’Erasmo: sono questi i tre equipaggi favoriti della vigilia per la vittoria finale. La prima sorpresa si ha però subito alla partenza: il viola di Sant’Erasmo rimane infatti attardato per il mancato sganciamento del cordino del via: la sua gara è in pratica così già finita. Gli altri due equipaggi più accreditati, il bianco di Murano ed il rosa di Burano, balzano invece subito al comando, e sono rispettivamente primo e secondo davanti ai Giardini. Fuori dalle corsie Murano decide di rimanere al campo fin quando può, per evitare la marea calante: la manovra porta gli esiti sperati. Al momento di entrare in Canal Grande il bianco di Murano è infatti nettamente primo, davanti al verde di Malcontenta 1 e al canarin di Treporti. Il rosa di Burano, attardato dalla forte corrente calante, è invece ora solo in sesta posizione. La gara è ormai segnata, nonostante non manchino gli attacchi tra i vari contendenti. Vince così, senza problemi, il bianco di Murano. La volata per il secondo posto è vinta di misura dal verde di Malcontenta 1 sul canarin di Treporti, mentre il quarto posto è appannaggio del celeste di Pellestrina.
Regata delle Donne Le vincitrici della regata del 1992 Ramasco-Memo contro la ricostituita “super-coppia” formata da Anareta-Padovana, trionfatrice nel ’91: sono questi i due equipaggi favoriti della vigilia, anche se sono molto temibili, sulla carta, almeno altre due coppie: Rogliani-Gorin e Schiavon-Majer. Al via, un po’ a sorpresa, visto anche il numero di corsia sfavorevole, è proprio il rosa di Schiavon-Majer a balzare al comando, uscendo per primo dalle corsie. A penalizzarlo è però un errore di manovra nell’effettuare la diagonale per portarsi verso la riva: il rosa perde infatti il vantaggio accumulato e si fa superare dal bianco di Anareta-Padovana. Sottoriva tra San Marco e Santa Maria del Giglio, mentre il bianco prosegue in testa, si accende la battaglia per il secondo posto tra il rosso di Ramasco-Memo e lo stesso rosa. Quest’ultimo sceglie di attaccare al campo ma già prima del ponte dell’ Accademia deve cedere mezza barca alle rivali e, dopo la machina, desistere e rientrare in gruppo. Il rosa di Schiavon-Majer paga però lo sforzo, perdendo un’altra posizione, a favore del verde di Rogliani-Gorin. Di fronte a San Tomà il viola di Finotello-Zanella e l’arancio di Bellemo-Scarpa si scontrano: nell’incidente rimane coinvolto anche il marrone di Vignotto-Pina, in rimonta, che finisce contro la tribuna di destra. Le posizioni per le bandiere sono così ormai definite: non cambia più nulla sino all’arrivo, col bianco di Anareta-Padovana che precede di poco il rosso di Ramasco-Memo, mentre terzo è il verde di Rogliani-Gorin e quarto il rosa di Schiavon-Majer.
Classifica dei Giovani Seconda nel 1991 e prima nel ’92: la coppia Ghezzo-Danesin è la naturale favorita della vigilia, con suoi più accreditati rivali Tagliapietra-Gregolin (che vantano entrambi con una partecipazione, anche se con diverso compagno, in Canal Grande). La gara, in effetti, conferma le attese. Già al via il celeste di Ghezzo-Danesin è davanti a tutti gli altri pupparini: a Santa Maria del Giglio ha già distanziato di due barche il secondo, il verde di Tagliapietra-Gregolin. E’ gara. Così, solo per le posizioni d’onore: il verde riesce alla fine a precedere l’arancio di Zanella-Facco, mentre il quarto posto, che vale l’ultima bandiera a disposizione, è conquistato dal rosso di Vianello-Molin. Nelle retrovie da segnalare la coraggiosa gara del rosa, il cui poppiere è l’appena tredicenne Giacomo Palmarin, che cerca di attaccare al campo la quinta posizione ma che alla fine deve desistere e accontentarsi dell’ottavo posto. Sfortunata invece la gara del canarin di Spinazzi-Girotto, il cui proviere perde il remo per ben due volte, ma non si dà mai per vinto e giunge alla fine settimo. |
1993 | Umberto Zane | |
Cronaca 19921992 · Umberto Zane
Cronaca 19926 settembre 1992 Dopo l’inopinato ultimo posto del 1990 ed il conseguente “divorzio”, che nel 1991 li tiene fuori dalla Storica, sono proprio loro, i figli del grande Strigheta, i favoriti della regata dei Campioni. Bruno Dei Rossi si presenta in coppia con il valente Roberto Busetto; Franco, invece, ha come proviere l’emergente Giampaolo D’Este, al suo esordio nella Storica. La gara conferma le previsioni egli esperti. Gia in cavata inizia il testa a testa tra il verde di Strigheta-D’Este ed il rosso di Strigheta-Busetto. Davanti ai Giardini è in testa quest’ultima imbarcazione, ma all’Arsenale sono Strigheta e D’Este a transitare per primi. Alla punta della Dogana è sempre primo il verde che sceglie di rimanere al campo mentre il rosso di Strigheta-Busetto cerca di attaccare sotto riva. Il verde è forse leggermente più avanti ma non tanto da poter stringere i rivali e chiuder loro la strada. Sotto il ponte dell’Accademia il rosso di Strigheta-D’Este ed il verde di Strigheta-Busetto transitano fianco a fianco. Dietro ai due equipaggi di testa lottano, gomito a gomito, altre tre imbarcazioni: il canarin di Suste-Lalo, il bianco di Bepi-Crea e l’arancio dei cugini Vignotto, che dopo Ca’ Foscari riescono a guadagnare la quarta posizione a danno proprio del bianco. In testa la lotta tra il verde e il rosso è appassionante: sotto il ponte di Rialto transita per primo il rosso di Strigheta-Busetto, ma la posizione sottoriva del verde di Strigheta-D’Este, permette a quest’ultimo di affrontare in posizione avvantaggiata la curva del Canal Grande a sinistra e, con un ultimo sforzo, a tagliare per primo il traguardo. Dopo il rosso di Strigheta-Busetto, giungono, poco staccati, il canarin di Suste-Lalo e l’arancio dei Vignotto, mentre il bianco dei campioni uscenti Bepi-Crea è solo quinto.
Regata delle Caorline Riuscirà Malcontenta a confermare la vittoria del 1991 o gli equipaggi del centro storico e delle isole riusciranno a riprendersi la leadership perduta? Questo l’interrogativo che anima la vigilia della gara delle Caorline, dai pronostici, peraltro, davvero incerti. Al via partono in testa l’arancio di Pellestrina, il verde di Malcontenta 1 ed il celeste di Cannaregio, che vengono però presto penalizzati dalle corsie sottoriva, in quanto il vento di traverso spinge le barche verso terra. All’altezza dell’ Arsenale il celeste di Cannaregio si butta così al campo verso l’esterno. Davanti al Palazzo Ducale le posizioni sono incerte: sottoriva vi sono il celeste di Cannaregio, il viola di Treporti, il verde di Malcontenta 1 e l’arancio di Pellestrina, al centro del Bacino ci sono le altre barche, guidate dal canarin di Murano e dal rosso di Burano. C’è poi il bianco della Giudecca che viaggia all’esterno da solo. Alla Salute, nel momento di entrare in Canal Grande, transita per primo il canarin di Murano, davanti al celeste di Cannaregio e al marrone, in rimonta, di Sant’Erasmo. La situazione muta ancora al primo passaggio davanti alla machina, che vede in testa il canarin di Murano seguito dal bianco della Giudecca (che è riuscito con la sua condotta al campo a prendere la scia del battistrada), dal celeste di Cannaregio, dal marrone di Sant’Erasmo, dal viola di Treporti e dal verde di Malcontenta 1. All’ altezza di San Tomà succede un impasso: il celeste di Cannaregio, che stringe il bianco della Giudecca sottoriva, e viene squalificato mentre il marrone di Sant’Erasmo viene tamponato dal viola di Treporti. Ne approfittano il verde di Malcontenta 1 ed il rosso di Burano per conquistare la seconda e terza posizione, che terranno sino all’arrivo. Vince così indisturbato il canarin di Murano, mentre l’ultima bandiera è appannaggio del marrone di Sant’Erasmo.
Regata delle Donne Scissasi la coppia regina del 1991 Anareta-Padovana è l’equipaggio Ramasco-Memo (due volte secondo nelle precedenti edizioni) ad essere il logico favorito per la vittoria finale, anche perché sono molte le coppie inedite al via. In cavata, di fronte al molo di San Marco, è il canarin di Bellemo-Gorin a prendere la testa della regata seguito dal rosso di Dei Rossi-Majer, dall’arancio di Finotello-Zanella e dal viola di Schiavon-Padovana. E’ proprio quest’ultima mascareta a passare poco dopo in testa, affiancata, alla punta della Dogana, dall’arancio di Finotello-Zanella, mentre il marrone di Ramasco-Memo prosegue la sua gara sottoriva seguito dal rosso di Dei Rossi-Majer. Di fronte alla Salute è ancora primo il viola con l’arancio che cerca di buttarsi al campo ed il marrone che resta a sfiorare i pali d’ ormeggio. Alla Prefettura il viola di Schiavon-Padovana ha quasi un’imbarcazione di vantaggio e potrebbe chiudere i tentativi di sorpasso degli avversari: preferisce invece allargarsi, forse per difendersi dall’arancio di Finotello-Zanella. E’ una manovra che di fatto lascia campo libero al marrone di Ramasco-Memo, che transita per primo sotto il ponte dell’ Accademia seguito dal viola di Schiavon-Padovana dall’arancio di Finotello-Zanella e dal canarin di Bellemo-Gorin, mentre il verde di Signorelli-Fenzo, finito contro una lancia, è ormai irrimediabilmente all’ultimo posto. Prima di palazzo Grassi c’è l’attacco del canarin che riesce a conquistare la seconda posizione. Non succede in pratica più nulla sino al traguardo. Vince il marrone di Ramasco-Memo, davanti al canarin di Bellemo-Gorin, al viola di Schiavon-Padovana e all’arancio di Finotello-Zanella.
Regata dei Giovani Dopo aver sfiorato la vittoria nel 1991, la coppia Ghezzo-Danesin ci riprova, supportata anche dai pronostici dei tecnici. Al via è proprio il loro pupparino rosso a scattare al comando: davanti a Palazzo Ducale è in testa seguito dal celeste di Russo-Secco, dall’arancio di Bubacco-Gregolin e dal verde di Vianello-Scarpa. Dopo le corsie il viola di Lonicci-Nardin, nel tentativo di recuperare, fa un impasso con il verde di Vianello-Scarpa ed il rosa di Tagliapietra-Cravin, tagliandoli di fatto fuori dalla lotta per il primo posto. Alla punta della Dogana c’è in pratica già solo il celeste di Russo-Secco, rimasto al campo, ancora abbastanza vicino e in grado di attaccare il rosso di Ghezzo-Danesin. Solo davanti alla Prefettura il celeste desiste da stare al campo e si mette dietro al rosso. Davanti non succede in pratica più nulla sino alla fine, mentre dietro è lotta soprattutto per la terza posizione, col verde di Vianello-Scarpa che, dopo il ponte dell’Accademia, riesce a passare l’arancio di Bubacco-Gregolin. Anche il bianco di Dei Rossi-Chizzali riesce a superare l’arancio con una manovra, però, che la giuria ritiene scorretta, e per questo viene retrocesso di un posto. |
1992 | Umberto Zane | |
Cronaca 19711971 · Umberto Zane
Cronaca 19711 settembre 1991 La grossa novità di quest’anno riguarda non tanto gli spettatori veneziani, quanto il pubblico che segue la Regata dagli schermi televisivi. Per la prima volta (ed unica sinora), non sono le telecamere della Rai a riprendere l’evento, ma quelle delle reti Fininvest. Confermato, invece, l’abbinamento alla Lotteria. Dopo la consueta sfilata del corteo storico le gare non deludono le attese della vigilia, risultando tutte tirate e molto combattute. Sono così minimi i distacchi con cui vincono Santini-Zennaro (nella regata dei Giovanissimi), Anareta-Padovana (nelle Donne) e Malcontenta (nelle Caorline). Davvero spettacolare anche la gara dei Campioni. Al via si fanno subito vedere in testa il verde dei Busetto e l’arancio di Bepi-Crea. Sfortunatissimo il rosa di Scherolin-Tagliapietra: il cordino della partenza si è avvolto infatti sulla poppa dell’imbarcazione, attardandola irrimediabilmente. All’uscita delle corsie il verde dei Busetto, per affiancare l’arancio, decide troppo frettolosamente di tagliare diagonalmente il Bacino: una manovra che gli farà perdere molte posizioni. Intanto l’arancio decide di buttarsi al campo mentre tutti gli altri rimangono al centro del Bacino. Solo qualche decina di metri più in là tutti i poppieri si accorgeranno che la scelta di Bepi-Crea è quella vincente. Ormai è troppo tardi: quando l’arancio taglia il percorso per entrare in Canal Grande, di fronte ai Giardinetti, è infatti nettamente primo. Sotto il ponte dell’Accademia i giochi, come spesso accade, sono ormai fatti: dietro l’ arancio di Bepi-Crea ci sono il canarin di Ciaceti-Dei Rossi ed il celeste di Fongher-Ciaci. Dopo il giro del paleto sono proprio i due vecchi campioni, alla loro ultima partecipazione in Canal Grande, a tentare di rimescolare le carte senza però successo. Dietro a loro è ottimo quarto il bianco di altri due “senatori”: Arsenico-Bufalo. Giungono solo ottavi, invece, i giovanissimi Rudy e Igor Vignotto: di loro, però, sentiremo ben presto molto parlare.
Regata delle Caorline Vince un quartiere (Malcontenta) non certo abituato ad iscrivere il suo nome nell’albo d’oro della regata, mentre il favoritissimo Burano arriva addirittura penultimo: non mancano certo le sorprese nella regata delle Caorline. A condannare l’arancio di Burano è una scelta tattica, compiuta all’uscita delle corsie. Burano, infatti, decide di rimanere in mezzo al Bacino, facendosi così chiudere, alla fine di esso, dal marrone di Malcontenta ed il verde di Mazzorbo all’esterno e dal celeste della Giudecca, il canarin di Sant’Erasmo ed il bianco di Pellestrina all’interno. E’ così il marrone di Malcontenta, che ha scelto il percorso sotto le bricole, ad entrare per primo in Canal Grande. Malcontenta riesce a mantenere la sua prima posizione sino all’arrivo, mentre è grande lotta per la seconda tra il verde di Mazzorbo ed il celeste della Giudecca. Mazzorbo taglia per secondo il traguardo, ma verrà retrocesso di un posto, per scorrettezze, a vantaggio della Giudecca. L’ultima bandiera è invece conquista dal canarin di Sant’Erasmo.
Regata delle Donne Non al via la coppia Tarosso-Sucheta, regina della precedente edizione, pronostici equamente divisi, per la vittoria finale, tra gli equipaggi Ramasco-Memo (seconde nel 1990) e Anareta-Padovana (che tornano in Canal Grande dopo due anni). Parte comunque fortissimo il bianco di Rogliani-Gorin, che stacca tutte le altre mascarete di mezza barca. Il celeste di Anareta-Padovana lentamente rimonta però le battistrada, appaiandole all’altezza dei Giardinetti. Dietro a loro si mettono intanto in luce il rosa di Ramasco-Memo ed il verde di Schiavon-Majer. Di fronte alla Salute posizioni immutate in testa, mentre escono in pratica di scena nella lotta per le bandiere, per una collisione, il marrone di Bellemo-Scarpa ed il canarin di Orlandi-Nordio. Davanti, intanto, il lungo testa a testa tra il bianco ed il celeste, premia quest’ultimo che, sotto il ponte dell’ Accademia, riesce a guadagnare qualche metro di vantaggio. Rogliani-Gorin comunque non mollano: all’altezza del pontile di San Tomà sono ancora seconde quando avviene il fattaccio. La prua del verde di Schiavon-Majer fa saltare il remo della Rogliani: il bianco si gira così su se stesso, e viene superato dalle altre imbarcazioni, sino a trovarsi in penultima posizione. Il verde, per la scorrettezza commessa, verrà poi retrocesso all’ultimo posto. Davanti ha così via libera per il primo posto il celeste di Anareta-Padovana, davanti al rosa di Ramasco-Memo, all’arancio di Signorelli-Pavanello e al viola di Simpatia-Pina.
Regata dei Giovani Unica coppia che ha corso anche la Regata del 1990, l’equipaggio formato da Alessandro Santini e Stefano Zennaro è il favorito della gara. Al via, però, cerca di sovvertire i pronostici il rosso di Ghezzo-Danesin, che rimane in testa, però, solo per poco: già ai Giardinetti, infatti, l’arancio di Santini-Zennaro prende il comando. Il rosso comunque non molla e riesce a stare sempre abbastanza vicino ai battistrada. Emozioni prima del ponte dell’Accademia, quando il rosa di Busetto-Zennaro ed il verde dei due Vianello si scontrano, perdendo così posizioni. Il verde comunque non si dà per vinto, riuscendo alla fine a conquistare la quarta bandiera, dietro al marron di Vianello-Scarpa. Vince invece senza grossi problemi l’arancio di Santini-Zennaro, davanti al rosso dei bravi Ghezzo e Danesin. |
1971 | Umberto Zane | |
Cronaca 19901990 · Umberto Zane
Cronaca 19902 settembre 1990
Emozioni davvero a non finire nella Regata in programma il 2 settembre 1990: uno spettacolo che nemmeno la pioggia riesce a rovinare. La sfilata storica si apre con una novità: non c’è più il corteo delle autorità, che è stata abolito essendo considerato anacronistico. Sono poi davvero combattute e tirate sino alla fine sono la gara dei Giovanissimi (vinta da Vianello-Scarpa), delle Donne (in cui tornano al successo Tarosso e Sucheta) e delle Caorline (in cui trionfa Burano), ma addirittura entusiasmante sarà quella dei Campioni. Le coppie più attese sono quelle formate dai vincitori del 1989 Bepi e Crea, dai fratelli Strigheta, da Fongher-Ciaci e Arsenico-Bufalo. Il primo colpo di scena si ha già al sorteggio dei numeri d’acqua: il rosso dei due Strigheta è infatti il più sfortunato, in quanto la marea entra già con prepotenza in Bacino e la sua posizione sotto riva, di conseguenza, è molto penalizzata. Il più fortunato è invece il marrone di Arsenico-Bufalo, che però, in cavata, non riesce a sfruttare la situazione. Davanti sono così, al centro del canale, il celeste di Bepi-Crea, l’arancio dei Busetto, il rosa di Suste-Lalo e il verde di Ciaceti-Dei Rossi. Dopo la cavata, all’altezza dell’ Arsenale, situazione parzialmente modificata: conducono, appaiati, l’arancio dei Busetto, il bianco di Fongher-Ciaci ed il celeste di Bepi-Crea. All’ altezza di riva degli Schiavoni sette gondolini si gettano verso le bricole per sfruttare al massimo la spinta della corrente mentre il rosso dei fratelli Strigheta ed il viola di Panna-Burielo rimangono in centro. Alla punta della Dogana l’arancio dei Busetto incomincia a stringere seguito dagli altri, con il celeste di Bepi-Crea al campo. All’ altezza di Santa Maria del Giglio c’è un lieve impatto tra il bianco di Fongher-Ciaci, che è in scia dell’arancio, ed il rosso, in rimonta, degli Strigheta, che subisce il danno maggiore, regredendo di due posizioni. Questo impasso permette al celeste di Bepi-Crea di infilarsi nel buco che si è venuto a formare. L’arancio dei Busetto spinge al massimo e a Ca’ Dario conquista la prima posizione, che non lascerà più. Dietro a lui il celeste di Bepi-Crea e il bianco di Fongher-Ciaci, minacciato però dal rosa di Suste-Lalo e dal verde di Ciaceti-Dei Rossi, che si trovano al campo. All’ Accademia i gondolini sono divisi in due gruppi: sottoriva l’arancio, il celeste, il bianco e il canarin mentre al centro gli altri guidati dal rosso degli Strigheta. Dopo la machina il gruppo si apre e Bepi-Crea attaccano al campo. La gara è davvero combattuta, con un susseguirsi di attacchi. Al paleto l’ arancio dei Busetto gira largo: il celeste di Bepi-Crea tenta così subito un attacco all’interno, che viene rintuzzato dai battistrada a fatica. Girano quindi il bianco di Fongher-Ciaci ed il verde di Ciaceti-Dei Rossi. Sbaglia tutta la manovra il rosso degli Strigheta, che scivola all’ultimo posto, e poi si ritira. Emozioni anche al ritorno: l’arancio dei Busetto resiste al ritorno di Bepi-Crea, mentre il bianco di Fongher-Ciaci è terzo ed il rosa di Suste-Lalo, superando il verde, conquista il quarto posto.
Regata delle Caorline Dopo la bella vittoria del 1989 i pronostici della vigilia sono tutti per l’equipaggio di Sant’Erasmo, formato nuovamente tutto da rampolli della dinastia remiera dei Vignotto. Suo grande rivale dovrebbe essere, sempre secondo i tecnici, la caorlina di Burano. Al via la miglior cavata è proprio quella del marrone di Sant’Erasmo e del celeste di Burano, che hanno dietro il canarin della Giudecca, il rosso di Castello ed il bianco delle Vignole. All’ entrata in Canal Grande è primo il celeste di Burano, mentre è al campo il marrone di Sant’Erasmo. Una scelta che però non premia i Vignotto, che continuano a galleggiare, in lotta col rosso di Castello, tra la seconda e la terza posizione. Il momento decisivo avviene all’altezza di San Silvestro, quando Sant’Erasmo viene chiuso contro il pontile dalla fila delle imbarcazioni, tanto da doversi quasi fermare. Quando ripartono, i Vignotto sono in ultima posizione. Davanti ha la meglio senza grossi patemi il celeste di Burano, davanti al rosso di Castello, al bianco delle Vignole e al canarin della Giudecca.
Regata delle Donne Non presenti, per varie ragioni gli equipaggi classificatisi ai primi tre posti nella regata del 1989 i pronostici sono molto incerti. Godono di maggior credito l’esperta coppia formata da Tarosso-Sucheta, quelle, già collaudate, Bellemo-Majer e Ramasco-Memo, nonché la nuova super-accoppiata Rogliani-Padovana. La gara conferma in pieno i pronostici. Già all’altezza di Palazzo Ducale la lotta per i primi posti si è ristretta infatti proprio a questi quattro equipaggi: appaiati viaggiano il bianco di Rogliani-Padovana, il celeste di Tarosso-Sucheta, il rosso di Bellemo-Majer ed il rosa di Ramasco-Memo. Le altre imbarcazioni sono già in ritardo di mezza barca. Alla punta della Dogana il rosso di Bellemo-Majer, che ha scelto di stare al campo in considerazione anche del numero d’acqua sorteggiato, si appaia, in prima posizione, al celeste di Tarosso-Sucheta. E’ una situazione di breve durata, perché il rosso comincia a perdere progressivamente terreno. Alla Salute dietro alle prime due mascarete si è ora inserito il rosa di Ramasco-Majer, mentre comincia a farsi vedere il bianco di Rogliani-Padovana. Quest’ultimo, sotto il ponte dell’Accademia, si butta al campo tentando un attacco, che però fallisce, facendolo tornare in quarta posizione, mentre il rosa di Ramasco-Memo supera il rosso di Bellemo-Majer. La gara prosegue senza scossoni sino al giro del paleto dove transitano nell’ ordine il celeste, il rosa, il rosso ed il bianco. In testa si sono ormai formate due coppie: per il primo posto ha la meglio il celeste di Tarosso-Sucheta sul rosa di Ramasco-Memo, mentre il terzo posto è conquistato dal bianco di Rogliani-Padovana, che, al Fondaco dei Turchi, si getta nuovamente al campo e riesce a superare il rosso di Bellemo-Majer. |
1990 | Umberto Zane | |
Cronaca 19891989 · Umberto Zane
Cronaca 19893 settembre 1989 Abbinata nuovamente alla Lotteria nazionale, la Regata storica del 1989 è attesa con grande interesse e curiosità, Dopo l’acclamatissima vittoria dell’anno precedente dei “veci” Fongher-Ciaci, l’attenzione di tecnici e appassionati è rivolta ovviamente soprattutto alla regata dei Campioni, dove si annuncia grande battaglia tra gli stessi Fongher-Ciaci, i fratelli Strigheta, Bepi-Crea, senza dimenticare i vari Suste-Lalo, i Busetto, Arsenico-Bufalo. C’è insomma davvero tanta trepidazione tra il pubblico, mentre si svolgono le altre gare che precedono la super-sfida: la regata dei Giovanissimi (vinta nuovamente da Busetto-D’Este), quella delle Donne (successo di Anareta-Padovana) e quella delle Caorline (trionfo dell’equipaggio di Sant’Erasmo, formato tutto dalla famiglia Vignotto). Al via della gara dei Campioni partono subito forte il celeste dei Busetto ed il rosa di Bepi-Crea, mentre il canarin di Fongher-Ciaci appare già in difficoltà. All’ altezza dell’ Arsenale i Busetto sono al comando, ma, appena fuori dalle boe, approfittando della loro posizione, il rosa di Bepi-Crea ed il marrone di Suste-Lalo si buttano al campo, mentre all’ altezza di Palazzo Ducale è il viola dei due Strigheta a scegliere una strada diversa, stringendo verso riva, seguito dal canarin di Fongher-Ciaci. Di fronte alla Salute il rosa di Bepi-Crea strappa il comando al celeste dei due Busetto, grazie anche ad un’ onda che fa perdere per un attimo il governo della barca a quest’ultimi. Per Bepi e Crea sarà da ora in avanti una tranquilla cavalcata verso la vittoria, mentre invece, dietro a loro, si scatena la bagarre. Prima del ponte dell’Accademia il marrone di Suste-Lalo, cercando di inserirsi in quella che ormai è una fila compatta, urta il celeste dei Busetto, che per un attimo smettono di vogare per non perdere l’equilibrio. Della situazione ne approfitta il viola dei due Strigheta, che dall’ esterno aggira e supera sia il marrone che il celeste. Un episodio analogo si verifica poco più avanti, nel tratto tra la machina e Rialto: questa volta a subire la scorrettezza del marrone di Suste-Lalo è il viola dei due Strigheta che perde le due posizioni che aveva conquistato. Non ci sono più sussulti sino all’arrivo, in attesa del verdetto dei giudici, che decidono di retrocedere il marrone di Suste-Lalo dal secondo al quarto posto, a vantaggio del viola degli Strigheta. Al terzo posto rimane invece il celeste dei Busetto.
Regata delle Caorline Vince Sant’Erasmo, ma vince soprattutto una dinastia remiera, quella dei Vignotto. Vecchie e giovani generazioni insieme per anticipare un predominio che negli anni a venire, nella regata dei Campioni sarà sancito dalla formidabile coppia formata dai cugini Igor e Rudy. Grande sconfitta è invece la caorlina del Lido, che annoverava due terzi dell’equipaggio vincitore nel 1988. La gara è inizialmente molto incerta. All’ uscita delle boe le imbarcazioni si dividono in due gruppi ben distinti: sotto riva il rosa di Sant’Erasmo, il celeste di Mestre, il canarin di Pellestrina e il marrone di Burano 2, mentre sotto riva, al campo, si trovano le altre imbarcazioni, guidate dal bianco di Burano 1 e dall’arancio del Lido. Alla Salute i due gruppi si riuniscono ma mentre Sant’Erasmo e Mestre mantengono senza problemi i primi due posti, alle loro spalle il canarin di Pellestrina e l’arancio del Lido ingaggiano un furibondo duello con il bianco di Burano 1, l’unico ad essere rimasto ancora all’esterno. Sotto il ponte dell’Accademia transita per primo il rosa di Sant’Erasmo con dietro il celeste di Mestre, mentre il bianco di Burano 1 continua a contendere il terzo posto a Pellestrina, tallonata dal Lido. Dopo Ca’ Foscari Burano 1 desiste dal suo attacco e si inserisce al quinto posto. Vince così il rosa di Sant’Erasmo, davanti al celeste di Mestre, al canarin di Pellestrina e all’arancio del Lido.
Regata delle Donne Il ritorno in Canal Grande, dopo tre anni, della coppia Sucheta-Tarosso, è la principale novità dell’edizione del 1989 della regata delle Donne. Riuscirà l’equipaggio che nella prima metà degli anni ottanta è stato il più continuo di risultati nella Storica ad inserirsi nuovamente nella lotta per la vittoria, che vede peraltro maggiormente indicate dal pronostico le coppie Anareta-Padovana, Pavero-Sarasmina e Dei Rossi-Pavanello? Al via balza subito al comando l’arancio di Anareta-Padovana, seguito dal rosso di Dei Rossi-Pavanello e dal viola di Rogliani-Gorin. All’uscita delle boe Anareta-Padovana stringono verso i Giardinetti e cosi, all’altezza della punta della Dogana, sono chiaramente davanti, mentre dietro a loro, il viola di Rogliani-Gorin viene affiancato dal verde di Bellemo-Majer. L’entrata in Canal Grande vede sempre in prima posizione l’arancio di Anareta-Padovana, seguito dal celeste di Pavero-Sarasmina, in rimonta, e dal viola di Rogliani-Bellemo. Il rosso di Dei Rossi-Pavanello, in ritardo, assieme al bianco di Orlandi-Nordio, tenta senza fortuna di andare all’esterno, uscendo definitivamente fuori dalla lotta per le medaglie. La gara, tranne qualche sussulto che però non porta mutamenti di classifica, è ormai decisa: vince l’arancio di Anareta-Padovana, davanti al celeste di Pavero-Sarasmina, al viola di Rogliani-Gorin e al verde di Bellemo-Majer. Solo al sesto posto, e mai davvero in lotta per le bandiere, giunge invece il canarin di Sucheta-Tarosso.
Regata dei Giovani Gia nettamente vincitrice della regata del 1989, la coppia formata da Diego Busetto e Giampaolo D’Este è la favorita assoluta della gara. Suoi rivali più accreditati gli equipaggi che già possono vantare un’esperienza in Canal Grande, ovvero quelli formati da Zennaro-Vianello (terzi dodici mesi prima) e dai due Busetto. L’andamento della gara conferma per una volta in pieno i pronostici. Già in cavata l’ arancio di D’Este-Busetto, grazie anche ad un buon numero d’acqua, scatta in testa, seguito dal viola di Vianello-Bertoldini. Alla punta della Dogana dietro all’ arancio, saldamente in testa, si scatena la bagarre: in lotta da una parte il viola di Vianello-Bertoldini ed il marrone di Zennaro-Vianello e dall’altra il bianco di Tonello-Tarlà ed il canarin di Chizzali-Rosso. In Canal Grande c’è però la bella rimonta del rosso dei due Busetto, che alla fine riesce a conquistare la seconda posizione, dietro agli imprendibili D’Este-Busetto. Il terzo posto è appannaggio del marrone di Zennaro-Vianello ed il quarto del canarin di Chizzali-Rosso. |
1989 | Umberto Zane | |
Cronaca 19881988 · Umberto Zane
Cronaca 19884 settembre 1988 E’ una regata che verrà ricordata nel tempo, perché segna il ritorno alla vittoria di due grandi e molto amati campioni del remo: Palmiro Fongher e Sergio Tagliapietra Ciaci. Il loro sodalizio, cominciato due anni prima, era stato salutato da molti tecnici anche con qualche battuta ironica. Invece, dopo due consecutivi terzi posti, i due campioni (109 anni in 2) riescono a compiere il miracolo, trascinati dal pubblico, che durante la gara è tutto schierato con loro. In gara ci sono le coppie classificatesi ai primi sei posti l’anno precedente. I favori dei pronostici sono divisi più o meno equamente tra Bepi-Crea, i due Strigheta, Chinica-Bufalo, gli stessi Fongher-Ciaci. Dopo le gare dei Giovanissimi (vinta da D’Este-Busetto), delle Donne ( successo di Dei Rossi-Pavanello) e delle Caorline (appannaggio di Lido 2) l’attenzione degli spettatori è tutta per la regata dei Campioni. In cavata prendono un piccolo vantaggio l’ arancio di Fongher-Ciaci, il canarin di Bepi-Crea ed il verde dei due Strigheta che, all’Arsenale è di poco in testa. Fuori dalle corsie l’ arancio di Fongher-Ciaci è di nuovo alla pari del canarin di Bepi-Crea e del verde dei due Strigheta, ma ha il filo d’acqua migliore e può vogare puntando diritto sul lato destro del Canal Grande, mentre gli altri sono costretti a lottare per il secondo posto. Di fronte a Palazzo Ducale Fongher e Ciaci sono primi, seguiti dai due Strigheta e da Bepi-Crea. Poco dopo i due equipaggi entrano in contatto: il verde dei due Strigheta prosegue senza problemi, mentre il canarin di Bepi-Crea si gira lievemente e per recuperare la direzione perde due posizioni finendo così quinto. Davanti alla Salute il rosso di Panna-Burielo, che era rimasto al campo, dapprima appaia i due Strigheta e poi attacca addirittura la prima posizione di Fongher-Ciaci, che comunque transitano per primi sotto il ponte dell’Accademia. Nuova bagarre a Rialto, quando il canarin, che è al campo, decide di rientrare nella fila. La sua manovra innesca infatti una serie di inconvenienti. Il poppiere del viola Chinica, toccato dal canarin, perde l’equilibrio, e tocca col remo la prua del bianco dei Busetto che, per cercare di tornare in linea, si scontra con il marrone di Suste-Lalo. L’ultima parte della regata è meno emozionante: tra Rialto e Santa Lucia per qualche attimo il rosso di Panna-Burielo riesce a conquistare la seconda posizione ma dopo il giro del paleto il verde dei due Strigheta si riprende la piazza d’onore. Vince, tra il tripudio dei tifosi, l’arancio di Fongher-Ciaci, mentre l’ultima bandiera è conquista dal rosa di Ciaceti-Dei Rossi.
Regata delle Caorline Il distacco finale tra il primo ed il quarto classificato di appena 11” testimonia il grande equilibrio della regata delle Caorline, così come volevano i pronostici della vigilia. Al via partenza fulminante del bianco di Lido 2 e del celeste della Giudecca, che però, all’ Arsenale, vengono appaiati dal verde di Sant’Erasmo, dal marrone di Castello e dal canarin di Pellestrina 2. All’ uscita delle boe è comunque ancora in testa, aiutato anche dal numero d’acqua favorevole, il bianco di Lido 2, con dietro il marrone di Castello e il verde di Sant’Erasmo, mentre il rosso di Burano 1 cerca spazio all’ interno. Di fronte a Palazzo Ducale il verde perde terreno. Dietro a Lido 2, saldamente in testa, si scatena così la bagarre: il celeste della Giudecca attacca il marrone di Castello per il secondo posto, il rosso di Burano 1 e lo stesso verde di Sant’Erasmo lottano appaiati per il quarto mentre il canarin di Pellestrina 2 e l’ arancio di Lido 1 tentano di uscire al campo. Di fronte alla Salute avviene l’incidente che fa passare il celeste della Giudecca dal terzo all’ ultimo posto: il verde di Sant’Erasmo attaccando al campo, si appaia al celeste, che, stretto, cozza violentemente contro il rosa di Burano 2. Il poppiere della Giudecca cade e frena così la corsa della barca. All’ Accademia i giochi per le bandiere sono fatti: non accadrà infatti più niente sino all’arrivo. Vince il bianco di Lido 2, davanti al marrone di Castello, al rosa di Burano 2 e al verde di Sant’Erasmo.
Regata delle Donne Dopo la vittoria dell’anno precedente la coppia da battere è quella formata da Anna Campagnari Anareta e Lucia Bubacco Sarasmina. Pretendenti alla vittoria sono equipaggi collaudati come quelli formati da Damasco-Padovana e Bellemo-Majer, ma anche nuove coppie: Rogliani-Memo e, soprattutto, Dei Rossi-Pavanello. Al via sono tre le mascarete che lottano per il comando: il bianco di Anareta-Sarasmina, l’arancio di Bellemo-Majer e il canarin di Damasco-Padovana, mentre è quarto, in posizione d’attesa, il marrone di Dei Rossi-Pavanello. Al primo passaggio di fronte alla machina dietro al bianco di Anareta-Sarasmina, ci sono il canarin di Damasco-Padovana, il sorprendente viola di Orlandi-Nordio, e poi, appaiati, l’arancio di Bellemo-Majer ed il marrone di Dei Rossi-Pavanello. A San Tomà inizia l’attacco di Dei Rossi-Pavanello, che recuperano posizioni e davanti alla stazione sono già seconde. Con un’ulteriore sforzo il marrone riesce addirittura a girare il paleto in prima posizione. Ormai la gara per la bandiera rossa è decisa: la lotta per le posizioni di rincalzo vede prevalere il bianco di Anareta-Sarasmina, secondo, davanti al canarin di Damasco-Padovana e all’arancio di Bellemo-Majer, che precede di poco il viola di Orlandi-Nordio.
Regata dei Giovani Appena settimi l’anno precedente, Diego Busetto e Giampaolo D’Este sono i grandi favoriti della regata dei Giovanissimi del 1988. Loro avversari più accreditati sono Bertoldini-Vianello (secondi nell’87) e la coppia formata da Livio Ceciliati e Renato Busetto (quest’ultimo campione uscente dodici mesi prima con Igor Vignotto). Il marrone di Busetto-D’Este, favorito anche dal numero d’acqua, balza subito al comando, contrastato però in un primo momento con efficacia dal canarin di Ceciliati-Busetto. All’uscita delle boe i due pupparini sono ancora quasi appaiati, ma da questo momento la progressione del marrone è inarrestabile. Busetto e D’Este ampliano via via il loro vantaggio, mentre alle loro spalle è accesissima la lotta per le altre bandiere. Il secondo posto è alla fine conquistato (come era accaduto nel 1987) dall’arancio di Bertoldini-Vianello, davanti al rosso di Zennaro-Vianello, mentre solo quarto è il canarin di Ceciliati-Busetto, che paga il grosso sforzo sostenuto nella prima parte di gara. |
1988 | Umberto Zane | |
Cronaca 19871987 · Umberto Zane
Cronaca 19876 settembre 1987 Dopo le discussioni, le polemiche, le recriminazioni, gli strascichi lasciati dall’andamento delle gare svoltesi dodici mesi prima, sono tanti i motivi di interesse, e di rivincita, per gli atleti che partecipano alla Regata storica del 1987. Le attese maggiori sono ovviamente per la sfida dei Campioni, dove si fronteggiano i due equipaggi che nell’86 si sono dati battaglia, con mezzi leciti e no, sino all’ultimo metro: i due Strigheta (leggermente favoriti dai pronostici) e Bepi-Crea. A fare da terzo incomodo si candidano però almeno altre due coppie: Fongher-Ciaci e Chinica-Bufalo. La Regata, abbinata anche questa volta alla Lotteria, si apre come di consueto col corteo storico, ma non con quello delle autorità, stante lo sciopero dei gondolieri. Si svolgono poi le consuete sfide: quella dei Giovanissimi (vinta da Vignotto-Busetto), delle Donne (con successo di Anareta-Sarasmina) e delle Caorline (con davanti a tutti Castello Est). Alle 18.15 arriva finalmente il momento del via della gara dei Campioni. In cavata l’ arancio di Bepi-Crea scatta subito in testa, assieme al canarin dei due Tona e al rosa di Fongher-Ciaci. Poco più indietro il rosso di Ciaceti-Dei Rossi, mentre più staccati sono il marrone dei due Strigheta e gli altri gondolini, che però sono favoriti dal numero d’acqua di partenza. All’ Arsenale è il rosa di Fongher-Ciaci a passare al comando e a controllare, alla sua destra, il recupero del marrone dei due Strigheta. Un errore che gli sarà fatale: alla sua sinistra, infatti, l’arancio di Bepi-Crea recupera metri su metri, tanto da riuscire ad entrare per primo in Canal Grande. Dietro a lui tra il rosa e il marrone si scatena una lotta appassionante che termina al giro del paleto quando passa definitivamente davanti il marrone dei due Strigheta. Le emozioni non sono comunque terminate in quanto tra Santa Lucia ed il ponte di Rialto il viola di Suste-Lalo attacca riesce a superare il rosa e addirittura ad appaiare la seconda posizione del marrone. Il rush finale è davvero emozionante. Vince l’arancio di Bepi-Crea, con il marrone di dei due Strigheta a 3”. Il rosa di Fongher-Ciaci, con un colpo di remi, riesce a recuperare la terza piazza, insidiando addirittura la seconda. Quarto, ma staccato anch’esso di pochissimo, è il viola di Suste-Lalo.
Regata delle Caorline Diventa presto una questione di famiglia, tra i due equipaggi di Castello, la lotta per la vittoria nella gara delle Caorline. Già al via è infatti subito davanti il rosso di Castello Est, dietro al quale ci sono il rosa di Castello 1, il bianco di Pellestrina ed il viola di Burano 1. Poco dopo l’Arsenale si mettono in luce anche il marrone di Giudecca 2, che conquista la terza posizione, ed il verde del Lido, che è quarto. All’ entrata in Canal Grande c’è però un attacco al verde da parte del bianco di Pellestrina, che riconquista, così, la quarta piazza. Dopo la Salute le imbarcazioni si mettono in fila indiana e le posizioni non mutano, anche se sul traguardo sono solo 25 i secondi che separano l’arrivo del primo da quello del sesto classificato.
Regata delle Donne Assenti le vincitrici delle ultime tre edizioni Tarosso e Sucheta, pronostici aperti per la vittoria finale. Godono di buon credito sia equipaggi collaudati, come quelli formati da Rogliani-Pavanello (prime ex aequo nel 1986), Anareta-Sarasmina e Sarasmina-Pina, che inediti, come quelli composti da Damasco-Padovana e Bellemo-Majer. Alla partenza scattano in testa l’ arancio di Damasco-Padovana ed il celeste di Anareta-Sarasmina. E’ un testa a testa avvincente per la prima posizione, che si conclude solo a Ca’ Foscari, davanti alla machina, quando il celeste di Anareta-Sarasmina conquista il primo posto. I problemi non sono comunque finiti per l’arancio, che ha infatti, poco dopo, un impasso col verde, in rimonta, di Bellemo-Majer. L’incidente toglie in pratica entrambe le imbarcazioni dalla lotta per la conquista delle bandiere. Il secondo posto diventa così un affare tra il viola di Rogliani-Pavanello, attardato alla partenza, che sta rinvenendo fortissimo, ed il marrone di Finotello-Gorin. Mentre il celeste vince senza problemi la piazza d’onore è alla fine del viola, davanti al marrone, mentre il quarto posto viene conquistato dal canarin di Sarasmina-Pina.
Regata dei Giovani E’ l’equipaggio formato da Raffaele Scarpa e Rossano Gorin il grande favorito della regata riservata ai ragazzi che non abbiano ancora compiuto i 18 anni. Le previsioni della vigilia sembrano confermate dall’andamento della prima parte di gara. In avvio, infatti, grazie ad una poderosa cavata il pupparino rosso di Scarpa e Gorin balza subito al comando e all’altezza dei Giardinetti ha già una barca di vantaggio sul celeste di Vignotto-Busetto, sul marrone dei due Lombardo e sul bianco di Bertoldini-Vianello. Dopo Ca’ Giustinian avviene però l’imprevisto: il marrone dei Lombardo, in rimonta, sperona la poppa del rosso che si gira su stesso e viene colpito anche dal viola di Smerghetto-Bubacco. La giuria squalifica subito il marrone ma sia per Scarpa-Gorin che per Smerghetto-Bubacco la gara è ormai compromessa. Si apre così la lotta per il primo posto tra il celeste di Vignotto-Busetto ed il bianco di Bertoldini-Vianello. Ha la meglio il primo, che si butta al campo e dopo il ponte di Rialto riesce a superare i rivali e a concludere, superato senza danni anche il giro del paleto, in prima posizione. Il terzo posto è appannaggio del rosa di Bregantin-Schiavon, mentre il quarto è conquistato dal viola di Smerghetto-Bubacco. |
1987 | Umberto Zane | |
Cronaca 19861986 · Umberto Zane
Cronaca 19867 settembre 1986 E’ la regata dei colpi di scena e delle polemiche quella che si svolge il 7 settembre 1986: in tutte e quattro le gare peserà infatti il verdetto dei giudici per stabilire l’esatta classifica finale. Polemiche che continueranno addirittura per anni, visto che solo nel 2002 la Commissione Tecnica, dopo una pronuncia del TAR, deciderà di assegnare il primo posto della Regata dei Campioni, ex-aequo, ai due Strigheta e a Bepi-Crea. Primo posto a pari merito anche nella regata delle Donne per le coppie Rogliani-Pavanello e Tarosso-Sucheta, mentre nella gara delle Caorline torna a vincere il Lido e nei Giovanissimi il successo va, anche qui non senza polemiche, a Rudy Vignotto e a Paolo Schiavon. Ma la gara più attesa, e che lascia più strascichi, durati, come abbiamo visto, anni, è ovviamente quella dei Campioni, che vede tra l’altro l’esordio di una nuova “supercoppia”, formata da Palmiro Fongher e Ciaci. E’ proprio il loro gondolino rosa, alla partenza, a scattare subito in testa, ma all’Arsenale l’arancio di Bepi e Crea, grazie anche al numero d’acqua favorevole, riesce a passare in testa. Tra l’hotel Danieli e l’hotel Monaco c’è però l’irresistibile progressione del celeste dei due Strigheta, che entra per primo in Canal Grande davanti all’arancio e al rosa. Di fronte a calle Vallaresso il viola dei Vignotto si lancia sul remo del poppiere del verde e lo sorpassa. Questa azione però verrà sanzionata successivamente dalla giuria, che retrocederà i Vignotto all’ultimo posto. Anche in testa, intanto, non si risparmiano certo i colpi, sia di remo che di astuzia. In particolare è l’ arancio di Bepi e Crea che tenta più volte di attaccare la prima posizione dei due Strigheta. L’ultimo assalto, a poche decine di metri dall’arrivo, è quello che fa nascere le maggiori proteste. Il celeste dei fratelli Strigheta, dopo Rialto, invece di controllare gli inseguitori si butta verso la riva sinistra del canale. L’arancio, vista l’occasione, continua nella sua direzione, riuscendo ad affiancarlo. A questo punto il celeste chiude l’arancio impedendo al poppiere di manovrare fino a causare la perdita di equilibrio di Crea. Il gondolino arancio, senza più controllo, finisce così per urtare le barche dei tifosi, classificandosi secondo. I giudici danno inizialmente ragione ai due Strigheta, ma, dopo il ricorso di Bepi e Crea accolto dal TAR, la loro decisione, nel 2002, viene modificata, assegnando la vittoria a pari merito ai due equipaggi. Le altre due bandiere sono appannaggio del rosa di Fongher-Ciaci e, a sorpresa, del marrone dei due Tona, che supera di un soffio il bianco di Panna e Bufalo.
Regata delle Caorline Rispetto a quanto succede nelle altre gare è una regata “tranquilla” quella che si svolge tra le Caorline, anche se non mancherà anche qui, come vedremo, lo zampino dei giudici per determinare la classifica finale. Al via va subito in testa uno degli equipaggi favoriti, il celeste del Lido, seguito dall’arancio di Castello e dal viola di Sant’Erasmo. Le tre imbarcazioni vogano vicine per tutta la gara, caratterizzata da una serie di sorpassi tentati ma mai andati a segno. Vince così il Lido, seguito a breve distanza da Castello e Sant’Erasmo. Taglia il traguardo per quarto il bianco di Burano 1, che verrà però poi retrocessa di un posto, per scorrettezze, a vantaggio del verde della Giudecca. Nelle retrovie stessa sorte tocca a Pellestrina 1, a vantaggio di Pellestrina 2.
Regata delle Donne Sono almeno quattro gli equipaggi accreditati dai pronostici della vigilia per la vittoria finale. Assieme alle campionesse uscenti Tarosso-Sucheta e alla coppia Damasco-Majer, godono infatti di molta considerazione anche due nuovi sodalizi: quelli formati da Anareta e Lucia Bubacco Sarasmina e da Carla Bubacco Sarasmina e Pina Carrara. La Regata riserverà però tanti colpi di scena. Alla partenza scatta avanti il canarin di Anareta-Sarasmina, seguito dal viola di Tarosso-Sucheta, dal rosso di Damasco-Majer e dal celeste di Bellemo-Carli. Dopo San Marco c’è un primo attacco alla posizione di testa del viola, che riesce quasi ad appaiare il canarin, che riesce comunque a transitare per primo sotto il ponte dell’ Accademia. Da adesso in poi ci sarà una vera e propria battaglia tra le due imbarcazioni, fatta di colpi leciti e proibiti. Tarosso e Sucheta tentano ripetutamente di superare Anareta e Sarasmina, che però si difendono strenuamente. Dopo il giro del paleto il viola segnala più volte le scorrettezze del canarin, sino al fattaccio, che accade a 200 metri dal traguardo, quando le due imbarcazioni si toccano, in pratica fermandosi. A passare in testa è così, sorprendentemente, il marrone di Rogliani-Pavanello, che porta a compimento una stupenda rimonta compiuta lungo tutto il Canal Grande, in cui era entrato solo in quinta posizione. A tagliare il traguardo per secondo è il canarin di Anareta-Sarasmina, che però verrà squalificato. A giocarsi così la bandiera bianca, al fotofinish, sono altre due imbarcazioni: per due soli decimi di secondo ha la meglio il rosa di Sarasmina-Pina sul rosso di Damasco-Majer. Solo quarto il viola di Tarosso-Sucheta, che però, per decisione della giuria, viene qualificato al primo posto ex-aequo.
Regata dei Giovani Si chiude tra le polemiche, ma nel complesso secondo i pronostici, che indicano tradizionalmente come favoriti i giovani che hanno avuto già una esperienza passata in questa gara. Al via vanno infatti subito in testa gli equipaggi più accreditati: il canarin di Rudi Vignotto e Paolo Schiavon, il rosa di Fongher-Scarpa ed il celeste di Vianello-Gorin, considerato forse il favorito assoluto. Dietro a loro un altro equipaggio che vanta già una presenza in Canal Grande: il verde di Bregantin-Favaretto. Un impasso proprio tra il verde ed il rosa di Fongher-Scarpa, dà la possibilità al canarin di Vignotto-Schiavon di passare in testa. Il rosa è secondo, incalzato però dal celeste di Vianello-Gorin. Fongher e Scarpa riescono però, con mezzi ai limiti del regolamento, a contenere la rimonta di Vianello-Gorin, che protestano vivacemente. Ad essere squalificato è invece il bianco di Renato Busetto e Igor Vignotto, che avranno comunque modo di rifarsi, come vedremo, l’anno seguente. |
1986 | Umberto Zane | |
Cronaca 19851985 · Umberto Zane
Cronaca 19851 settembre 1985 Dopo il clamoroso esito della regata di dodici mesi prima, con la coppia Panna-Bufalo che è riuscita a porre fine al dominio, durato sette edizioni consecutive, di Palmiro Fongher e Crea, c’è molta curiosità, ed insieme incertezza nei pronostici, da parte di addetti ai lavori e tifosi. Riusciranno Panna e Bufalo a confermare la loro leadership su equipaggi forti e desiderosi di rivincita come quelli composti dai due Strigheta e da Chinica-Ciaci. O a trionfare sarà magari la nuova “super-coppia” formata da Bepi e da Crea (che ha lasciato Palmiro Fongher)? Alla partenza scatta subito in testa proprio il canarin di Bepi-Crea, che tiene un ritmo molto elevato fino a San Marco. A Ca’ Giustinian, però, a causa anche della corrente contraria più forte sotto riva che li penalizza, in quanto partiti con un numero alto d’ acqua, Bepi e Crea cedono gradatamente e vengono dapprima affiancati e poi superati da una parte dal celeste dei due Strigheta e dall’altra dal rosa di Panna-Bufalo. I due equipaggi procedono fianco a fianco, ingaggiando una furiosa battaglia per prendere il comando. Ad avere la meglio sono alla fine i due Strigheta: il loro gondolino celeste già alla Salute sopravanza i rivali di mezza barca, e al ponte dell’Accademia costringe Panna e Bufalo ad accodarsi definitivamente. Vicini alla coppia di testa sono anche Bepi e Crea, che non riescono però ad inserirsi nel duello per le prime due posizioni, giungendo infine terzi. Il quarto posto è appannaggio del viola di Scherolin-Burielo, mentre chiude con un deludente sesto posto il rosso di Chinica e Ciaci.
Regata delle Caorline Sono ancora loro, le due imbarcazioni arrivate davanti a tutte nell’edizione del 1984, Burano ed il Lido, le favorite della regata. Al via scatta davanti a tutti proprio il bianco del Lido, che procede sotto riva, seguito dalle altre caorline. Fa eccezione l’arancio di Burano, che decide di staccarsi dal gruppo e di puntare verso la Salute. Una tattica coraggiosa che, spesso, non paga: questa volta però si rivelerà vincente. Burano entra infatti per primo in Canal Grande, davanti al Lido. Seguono il viola di Pellestrina 1 ed il verde di Pellestrina 2. Le prime quattro imbarcazioni si avvantaggiano progressivamente sul resto del gruppo, ipotecando così, già dal primo passaggio davanti alla machina, la conquista delle bandiere. In testa Burano procede sicuro, tagliando il traguardo con 13” di vantaggio sul Lido. E’ invece lotta fratricida per il terzo posto, conquistato alla fine da Pellestrina 1 su Pellestrina 2.
Regata delle Donne Assente l’equipaggio vincitore delle due precedenti edizioni (Pavero-Sarasmina) sono Lucia Paoli Tarosso e Giovanna Della Toffola Sucheta le grandi favorite della gara. Le loro avversarie più accreditate sono le coppie Damasco-Majer, terze nel 1984, Vecia-Pina e Anareta-Padovana, a cui invece un impasso, dodici mesi prima, aveva negato la possibilità di gareggiare per una delle bandiere in palio. Al via la situazione volge subito a favore, grazie al numero d’acqua più vantaggioso, del bianco di Anareta-Padovana e del rosso di Tarosso-Sucheta. Il bianco riesce a rimanere in testa sino a San Marco, quando un poderoso attacco del rosso lo fa arretrare in seconda posizione. Tarosso e Sucheta riescono a mantenere il loro vantaggio, senza grossi patemi, per tutto il Canal Grande, tagliando vittoriose il traguardo. Dietro al bianco di Anareta-Padovana, tranquillo secondo, si scatena invece la bagarre per la conquista delle altre due bandiere. Il terzo posto è conquistato alla fine dal canarin di Damasco-Majer, mentre quarto è il rosa di Finotello-Gorin, che precede di poco il marrone di Vecia-Pina.
Regata dei Giovani Il campione uscente Gianluca Dal Mistro (in coppia con Alvise Savio) e i tre equipaggi che vantano già un’esperienza in Canal Grande (Fongher-Scarpa, Bonini-Meneghini, Andrea e Ubaldo Vianello) sono i favoriti della vigilia. La gara, però, riserverà davvero molte sorprese. Subito dopo il via è lotta per le prime posizioni tra il canarin dei due Vianello, il celeste di Fongher-Scarpa, il marrone di Vignotto-Bubacco ed il rosso di Scarpa-Gorin, che procedono quasi appaiati sino a San Marco. E’ però in atto la rimonta del bianco di Dal Mistro-Savio che riesce addirittura ad entrare per primo in Canal Grande, seguito dal canarin dei Vianello e dal viola di Bonini-Meneghini, anch’esso in rimonta. La situazione è comunque ancora molto incerta quando avviene il colpo di scena. Sotto il ponte dell’Accademia, dopo che sono transitati senza problemi i primi due pupparini, accade infatti un impasso che coinvolge il verde di Tagliapietra-Rossi, il rosso di Scarpa-Gorin il marrone di Vignotto-Bubacco, il viola di Bonini-Meneghini e l’ arancio di Vidal-Giurin. Dal groviglio di remi e forcole esce per primo il marrone di Vignotto-Bubacco, seguito dal rosso di Scarpa-Giurin: al traguardo giungeranno rispettivamente terzo e quarto. La lotta per il primo posto è vinta invece dal bianco di Dal Mistro e Savio, che precede di poco il canarin dei due Vianello. |
1985 | Umberto Zane | |
Cronaca 19841984 · Umberto Zane
Cronaca 19842 settembre 1984 Mentre viene confermata, dopo la positiva esperienza dell’anno precedente, la rassegna “Concerto nei campi”, sono due le novità della Regata in programma domenica 2 settembre 1984. La prima è senza dubbio positiva: la manifestazione è infatti abbinata ad una lotteria nazionale. La seconda, invece, preoccupa un po’ gli organizzatori: i lavori in corso sul ponte dell’Accademia hanno infatti ridotto lo spazio di passaggio delle imbarcazioni e ciò potrebbe causare dei problemi nello svolgimento delle gare. Previsione che ha subito conferma nella regata dei Giovanissimi, dove si ha una serie di impassi che falsano in parte lo svolgimento della competizione, vinta comunque per la terza volta consecutiva da Roberto Busetto, in coppia con Dal Mistro. Sono invece molto meno coloro che hanno previsto l’esito della gara dei Campioni, che dà luogo infatti ad una doppia, grossa, sorpresa. Si interrompe, infatti, dopo 7 vittorie consecutive, la striscia vincente di Palmiro Fongher e Gianfranco Vianello Crea; ad avere l’onore di sconfiggerli è una coppia inedita, non data alla vigilia tra le favorite: quella formata da Panna e Bufalo. Al via sono proprio il rosso di Panna-Bufalo ed il verde di Fongher-Crea a contendersi la prima posizione. Il testa a testa è vinto dal rosso, che entra per primo in Canal Grande. Dietro alle prime due imbarcazioni tenta di non perdere contatto il viola dei fratelli Strigheta mentre più staccati sono l’arancio di Chinica-Ciaci ed il marrone di Arsenico-Veleno. In pratica la gara è ormai decisa: non accadrà più nulla di rilievo sino all’arrivo.
Regata delle Caorline Dopo le emozioni dell’anno precedente, con quattro imbarcazioni arrivate sul traguardo nell’arco di appena 8” ci si attende una regata all’insegna dell’incertezza: le attese vanno però in parte deluse. La cavata iniziale sembra favorevole all’ arancio del Lido e al rosso di Malcontenta: invece è il celeste di Burano che, al largo, esce per primo dalle corsie ed entra in Canal Grande. Lo seguono il Lido e Malcontenta mentre al quarto posto si trova il canarin di Pellestrina. La gara è ormai decisa per quanto riguarda la lotta per le bandiere, anche perché tra gli inseguitori c’è dapprima un impasso, all’ entrata in Canal Grande, tra il bianco di Malamocco ed il viola di Treporti, e poi, all’ Accademia tra il verde della Giudecca e lo stesso viola. Per il quinto posto, così, a San Silvestro, si accende un duello tra il rosa di Santa Croce ed il bianco di Malamocco, che vede vittoriosa la prima imbarcazione. Davanti intanto si stacca progressivamente dal gruppo di testa Pellestrina, che conserva comunque senza patemi la quarta posizione. Il pubblico vive l’ultima emozione a 300 metri dall’ arrivo, quando l’ arancio del Lido tenta un attacco al celeste di Burano, che riesce però a vincere agevolmente. Al terzo posto si piazza invece il rosso di Malcontenta.
Regata delle Donne Un testa a testa tra le campioni uscenti Pavero-Sarasmina e le seconde del 1983, Tarosso-Sucheta, col possibile inserimento delle intramontabili Citon-Carrara, delle emergenti Damasco-Majer e della nuova coppia formata da Sarasmina e Anareta. A sconvolgere almeno parzialmente le previsioni della vigilia è però l’impasso che, poco dopo la partenza, coinvolge il bianco di Sarasmina e Anareta ed il rosso di Vecia-Pina, che relega le due mascarete in ultima posizione togliendo loro qualsiasi possibilità di lottare per le prime posizioni. In testa va così il verde di Pavero-Sarasmina, da cui cerca di non perdere contatto l’ arancio di Tarosso-Sucheta. Le due imbarcazioni fanno a poco a poco il vuoto: resiste parzialmente solo il canarin di Ramasco-Majer, che comunque non sembra in grado di rientrare sulle prime. Pavero e Sarasmina riescono senza grossi problemi a rintuzzare le velleità di Tarosso-Sucheta, tagliando nuovamente vittoriose il traguardo. In terza posizione il canarin di Damasco-Majer, mentre quarto è il rosa di Bellemo-Carli.
Regata dei Giovani Riuscirà Roberto Busetto a conquistare il terzo consecutivo successo in Canal Grande con tre diversi compagni, eguagliando così il record di Lino Fongher? E’ questo l’interrogativo che anima la vigilia della gara dei Giovanissimi. L’impresa sembra davvero possibile, visto che Busetto è in coppia con un altro promettente regatante, Gianluca Dal Mistro. E’ proprio il loro pupparino celeste a mettersi subito in luce dopo la partenza, assieme al canarin dei due Vianello ed al viola di Fongher-Scarpa. La gara si decide all’ Accademia, quando, per lo spazio ridotto sotto al ponte (interessato da alcuni lavori di restauro), scoppia la bagarre. Il canarin dei due Vianello dapprima chiude la strada al viola di Fongher-Scarpa e poi ha un impasso con il marrone di Busetto-Scarpa ed il bianco di De Marco-Scarpa. C’è poi un secondo impasso tra lo stesso marrone ed il verde di Tagliapietra-Memo. Ne approfittano così il celeste di Dal Mistro-Busetto ed il rosso di Bonini-Trevisanello per assicurarsi un vantaggio incolmabile. All’arrivo non ci sono problemi per Dal Mistro e Busetto, che vincono davanti a Bonini-Trevisanello. Il terzo posto è appannaggio del viola di Fongher-Scarpa, mentre quarto è l’arancio di Bonini-Meneghini. |
1984 | Umberto Zane | |
Cronaca 19831983 · Umberto Zane
Cronaca 19834 settembre 1983 Tra le novità di questa edizione “Concerto nei campi”, una serie di spettacoli che il Comune di Venezia promuove al termine delle gare: un modo per prolungare la festa della Regata sino a notte, allargandola anche alle altre parti della città. In cartellone non solo musica (classica e jazz), ma anche teatro, commedia dell’arte, spettacoli circensi. Si chiude così nel migliore dei modi una giornata che ha riservato davvero tante emozioni, a cominciare dalla gara dei Giovanissimi (vinta da Ceciliati-Busetto) e da quella delle Donne (conclusa col successo di Pavero-Sarasmina). Piena di suspence sino all’ultimo metro anche la sfida delle Caorline (in cui prevale il Lido sui campioni uscenti di Pellestrina). Ma il piatto forte è, ovviamente, la regata dei Campioni, che si preannuncia come una rivincita dell’edizione del 1982, con tutte le quattro coppie giunte in bandiera che si presentano nuovamente al via. L’equipaggio da battere è ovviamente quello composto da Fongher-Crea, alla caccia del settimo successo consecutivo. Al via sono proprio loro a scattare subito in testa, seguiti al socheto dal canarin di Chinica-Ciaci. All’ entrata in Canal Grande, dietro ai primi due gondolini, ci sono il viola di Bepi-Burielo ed il bianco di Panna-Moreto. Grazie alla corrente favorevole gli equipaggi si presentano comunque davanti alla machina quasi a ventaglio alla ricerca della posizione migliore. Panna-Moreto, all’altezza della Ca’ d’Oro, riescono a superare Bepi-Burielo, che però, poco dopo riescono a ripassare in terza posizione. Mentre l’arancio di Fongher-Crea tiene tranquillamente il comando, si scatena, dopo il giro del paleto, la lotta per la conquista delle altre bandiere. il bianco di Panna-Moreto appaia nuovamente il viola di Bepi-Burielo, ed insieme attaccano il canarin di Chinica-Ciaci, che però resiste. Bepi e Burielo riescono a loro volta a mantenersi in terza posizione, mentre il bianco deve subire l’attacco del verde dei due Strigheta che, davanti al Fondaco dei Turchi, conquistano l’ultima posizione utile per la bandiera.
Regata delle Caorline Solo 8 secondi il distacco finale tra il primo ed il quarto arrivato: basta questa dato statistico a far capire l’equilibrio ed il pathos che caratterizza, dal primo all’ultimo metro, la gara delle Caorline. Al via è il celeste del Lido a portarsi subito al comando seguito dal rosa di Pellestrina e dal bianco di Malamocco. All’ entrata in Canal Grande quest’ultimo viene però superato dal canarin di Dorsoduro-San Polo-Santa Croce. I quattro equipaggi restano vicini per tutto il resto della gara, caratterizzata da vari tentativi compiuti, dalle imbarcazioni di superarsi. All’arrivo è primo il celeste del Lido, davanti al rosa di Pellestrina, mentre per un solo secondo il canarin di Dorsoduro-San Polo-Santa Croce ha la meglio sul bianco di Malamocco.
Regata delle Donne Sono davvero strane le leggi che governano il destino: nelle precedenti due regate la vittoria era loro sempre sfuggita anche per colpa della sfortuna. Perché almeno una delle due Sarasmina, ovvero Lucia e Carla Bubacco possa finalmente levare al cielo la bandiera rossa del primo arrivato è necessario che la coppia si divida: Lucia si presenta infatti al via con Rossella Busato Pavero, mentre Carla voga questa volta con Nadia Donà Padovana. Sono queste due coppie, assieme a Tarosso-Sucheta e alle campionesse uscenti Vecia-Pina, a godere dei favori della vigilia per la conquista dei primi posti. Pronostici che alla fine si riveleranno esatti. Al via scatta subito in testa, grazie ad una poderosa cavata, il canarin di Pavero-Sarasmina, con dietro il rosso di Tarosso-Sucheta, l’arancio di Sarasmina-Padovana ed il rosa di Vecia-Pina. I quattro equipaggi prendono via via sempre più vantaggio dal resto del gruppo e si giocano sin sul traguardo il colore delle bandiere. Vince comunque senza grossi patemi il canarin di Pavero e Lucia Bubacco Sarasmina, secondo è il rosso di Tarosso-Sucheta, terzo l’arancio di Carla Bubacco Sarasmina e Padovana, mentre quarto è il rosa delle “vecchie” Margherita Citon e Giuseppina Carrara.
Regata dei Giovani I pronostici della vigilia sono quasi tutti per la coppia Ceciliati-Busetto, con avversarie più accreditate le due coppie già presenti nel 1982: Vianello-Barichello (arrivati secondi) e Massignani-Vianello. La gara, in effetti, conferma le previsioni. Il gondolino celeste di Ceciliati-Busetto scatta infatti subito in testa, e già all’entrata in Canal Grande ha un vantaggio considerevole, che si amplierà ancora di più all’arrivo. Dietro a lui il viola di De Marco-Trevisanello conquista agevolmente il secondo posto. E’ lotta invece, sino all’ultimo colpo di remo, tra l’arancio di Massignani-Vianello (alla fine terzo) ed il rosa dei due Vianello (quarti). Solo quinto il canarin di Vianello-Barichello. Roberto Busetto conquista così il secondo successo consecutivo in Canal Grande con due compagni diversi. |
1983 | Umberto Zane | |
Cronaca 19821982 · Umberto Zane
Cronaca 19825 settembre 1982 Riusciranno Fongher e Crea a continuare la striscia vincente di successi che li ha già incoronati “re del remo” oppure, dopo cinque anni i loro avversari Chinica-Ciaci, Bepi-Burielo, i due Panna, o magari l’inedita coppia formata dai due figli di Strigheta, Franco e Bruno Dei Rossi, troveranno il modo per batterli? E’ questo il grande interrogativo che anima la vigilia della Regata del 5 settembre 1982. Una vigilia che si tinge purtroppo di nero, per la morte, in Sicilia, sotto i colpi della mafia, del generale Dalla Chiesa. Il Comune decide perciò, in segno di lutto, che nessuna autorità partecipi al corteo, che sarà così aperto dalla Serenissima, composto da 20 gondole con i figuranti, scortato da 60 barche tipiche lagunari e chiuso dalle 10 bissone. Le gare in programma non tradiscono in ogni caso le attese. Dopo quella dei Giovanissimi (vinta dalla coppia Busetto-Rosan) è particolarmente avvincente, la regata delle Donne (successo di Margherita Citon e Giuseppina Carrara). E dopo la sfida delle Caorline (dove la spunta in volata Pellestrina 1 su San Pietro in Volta) è la volta dei Campioni. Alla partenza i primi a scattare sono, sottoriva, il rosso dei due Panna e, al centro, il rosa di Fongher-Crea. All’ uscita dalle corsie il rosa è in testa mentre il rosso paga lo sforza e scivola nelle retrovie. Via via le posizioni si definiscono: all’entrata in Canal Grande la vittoria appare già un affare tra il rosa di Fongher-Crea ed il celeste di Chinica-Ciaci, con possibile terzo incomodo, anche se un po’ staccato, il bianco di Bepi-Burielo. La fase decisiva della gara viene vissuta forse tra Ca’ Foscari e Rialto, con Chinica e Ciaci che portano ben due attacchi a Fongher-Crea, che riescono però a non perdere la prima posizione. Dopo il giro del paleto il gondolino rosa vola tranquillo verso la vittoria, mentre il celeste di Chinica-Ciaci deve difendere il secondo posto dal ritorno veemente del bianco di Bepi-Burielo. L’ultima bandiera è invece appannaggio dei fratelli Strigheta. Per Palmiro Fongher e Gianfranco Vianello Crea è il sesto successo consecutivo in Canal Grande.
Regata delle Caorline Riuscirà Pellestrina (1) a vendicare il secondo posto (divenuto poi terzo per decisione della giuria) del 1981? Questo l’interrogativo che precede la regata delle Caorline. Al via situazione incerta, col verde di Pellestrina 1 che riesce comunque a prendere la testa e ad entrare per primo in Canal Grande. Dietro ad esso il rosso di San Pietro in Volta, il bianco di Dorsoduro-San Polo-Santa Croce, il rosa di Burano e l’arancio di Malcontenta. Più staccate le altre, che non sembrano già più in grado di inserirsi nella lotta per le bandiere. Le posizioni di testa via via si consolidano, anche se Pellestrina 1 viene sempre più messa alla frusta da San Pietro in Volta, che tenta inutilmente di superarla nel rush finale. Il terzo posto è conquistato da Dorsoduro-San Polo-Santa Croce, mentre il quarto è appannaggio di Burano.
Regata delle Donne Sicuramente in alcune regate precedenti Margherita Citon Vecia e Giuseppina Carrara Pina avevano raccolto molto meno di quello che avrebbero meritato. Questa volta, invece, proprio quando non sono più la coppia da battere, in quanto sono spuntati all’orizzonte equipaggi di buon spessore tecnico e, soprattutto, molto più giovani, la fortuna si decide a pagare, come vedremo, il debito che aveva con loro. Al via a scattare in testa è il bianco di Carla e Lucia Bubacco, seguito dal viola di Pavero-Padovana, dall’arancio di Vecia-Pina e dal celeste di Tarosso-Sucheta. Le posizioni non cambiano per buona parte della gara. Il bianco rimane infatti in testa sino al paleto, dove avviene però il colpo di scena. La barca di testa ha infatti un impasso col viola che lo segue, dando così via libera alla Citon e alla Carrara. La loro mascareta arancio vola sicura verso il successo, seguita dal viola di Pavero-Padovana. Più staccati giungono il bianco delle due Bubacco ed il celeste di Tarosso-Sucheta.
Regata dei Giovani In una regata che vede il debutto di tantissimi rematori, i pronostici sono per gli equipaggi che possono vantare già qualche esperienza in Canal Grande: Morasso-Negri e Farnea-Calzavara. La gara, invece, riserverà vari colpi di scena. Al via è lotta per le prime posizioni tra il rosso di Scarpa-Busetto, il marrone di Massignani-Vianello, il bianco di Farnea-Calzavara ed il verde di Quintavalle-Nervo. La situazione viene stravolta, poco dopo l’entrata in Canal Grande, per una serie di impassi e scorrettezze tra il rosso ed il marrone e tra il bianco e il verde, che consentono al rosa di Morasso-Negri di portarsi in testa. Davanti alla machina un rematore del rosa perde però il remo, facendosi così sopravanzare dal viola di Vianello-Barichello e dal celeste di Busetto-Rosan. Quest’ultimo, poco dopo, attacca con successo la prima posizione. Vincono così Busetto-Rosan, davanti a Vianello-Barichello. Il terzo posto è conquistato dal canarin di Giada-Vianello, mentre l’ormai demoralizzato rosa di Morasso-Negri riesce comunque a difendere almeno la quarta posizione dall’attacco del verde di Quintavalle-Nervo. |
1982 | Umberto Zane | |
Cronaca 19811981 · Umberto Zane
Cronaca 19816 settembre 1981
E’ davvero grande l’attesa per la Regata in programma il 6 settembre del 1981, che potrebbe incoronare Fongher e Crea “re del remo”. Una vigilia che è condita anche da polemiche, dopo la decisione del Comitato Tecnico del Comune di escludere dalla gara Bruno Dei Rossi Strigheta, per le infrazioni commesse e gli insulti rivolti alla Giuria nel corso della Regata di Pellestrina. Il suo compagno Bufalo deve così formare in fretta e furia una nuova coppia, ma viene eliminato in batteria. I favori dei pronostici sono così ancora di più per Fongher e Crea che, vincendo per la quinta volta consecutiva in Canal Grande, possono diventare “re del remo”, titolo conquistato nel Novecento solo da Strigheta-Ciapate e da Bepi-Ciaci. Proprio quest’ultimo, in coppia con Chinica, insieme ai Vignotto, e indicato come il più temibile avversario dei campioni in carica. L’attesa sfida è preceduta, come di consueto, da altre tre regate: quella dei Giovanissimi (vinta da Alessio e Marino Scarpa), delle Donne (che vede la conferma di Pavero-Padovana) e delle Caorline (in cui si impone il Lido davanti a Burano e Pellestrina). Nella regata dei Campioni va subito in testa il marrone di Fongher-Crea, che, all’ uscita dalle corsie, si butta al largo per sfruttare la marea. Dietro a lui gli avversari più pericolosi sono per il momento il rosa dei due Panna, che più volte tenta degli attacchi, e il canarin di Bepi-Burielo, mentre gli altri equipaggi si sgranano. Solo il celeste di Chinica-Ciaci non rimane in fila ma preferisce fare la gara al campo: una tattica che lo premierà solo in parte. Chinica e Ciaci, infatti, già prima del paleto riescono a conquistare il terzo posto, ai danni di Bepi-Burielo. Non c’è tempo però per loro per attaccare le prime due piazze: Palmiro Fongher e Gianfranco Vianello Crea, tagliando per i primi il traguardo davanti ai due Panna, diventano così “re del remo”.
Regata delle Caorline Già dalle prime battute si delinea un testa a testa tra tre equipaggi: l’ arancio del Lido, il marrone di Pellestrina e il viola di Burano, che si daranno battaglia sino all’ultimo metro di gara. Il Lido è comunque bravo a rintuzzare gli attacchi che gli vengono portati, in qualche caso anche simultaneamente, dai due rivali. Il testa a testa finale è tra il Lido e Pellestrina: quest’ultima però, giunta seconda, viene retrocessa di un posto per scorrettezze compiute ai danni di Burano. La lotta per il quarto posto vede prevalere il celeste di Murano sul rosa di Santa Croce. Regata delle Donne Molto incerta nei pronostici della vigilia, con almeno tre coppie accreditate per la vittoria, la regata delle Donne non tradisce le attese, riservando, come sempre, colpi di scena a ripetizione. Al via va in testa il marrone di Tarosso-Sucheta, che esce per primo dalle corsie. Si formano però ben presto tre file, che diventano due all’altezza dell’Accademia, penalizzando in questo modo proprio il marrone, ora appena quinto. In testa è invece il verde delle due Bubacco, seguito dal rosa di Anareta-Simpatia, dal celeste di Pavero-Padovana e dall’arancio di Vecia-Pina. Al paleto gira per primo il verde seguito però ora dal celeste di Pavero-Padovana, che hanno superato Anareta-Simpatia, ora in netta difficoltà. Al ritorno vengono infatti superate sia da Vecia-Pina che da Tarosso-Sucheta. Ma c’è un colpo di scena anche per la prima posizione: il verde delle due Bubacco viene infatti stretto verso riva dal celeste di Pavero-Padovana e si ritrova in quinta posizione. Con un poderoso rush finale le Bubacco recuperano comunque il quarto posto che vale loro la bandiera blu. Niente da fare, invece, davanti, per l’arancio delle intramontabili Margherita Citon e Pina Carrara, che deve accontentarsi del secondo posto dietro a Pavero-Padovana e davanti al marrone di Tarosso-Sucheta. Regata dei Giovani Pronostici della vigilia per le coppie con possono vantare già una precedente esperienza in Canal Grande: Morasso-Ongaro, Andriolo-Calzavara, Redolfi Tezzat-Marzi, Farnea-Garlato e, soprattutto, Alessio e Marino Scarpa, terzi nell’edizione del 1980. E’ proprio il loro pupparino rosso a prendere la testa, seguito dal viola di Peris-Vianello. Già prima di entrare in Canal Grande finisce virtualmente la gara per il primo posto del verde di Andriolo-Calzavara e del marrone di Redolfi Tezzat-Marzi, che entrano in collisione perdendo prezioso terreno. Il marrone, anzi, nei pressi dell’Accademia, ha una nuova collisione, questa volta col canarin di Giada-Vianello. Davanti alla machina sfilano così: il rosso di Alessio e Marino Scarpa, il viola di Peris-Vianello, il bianco di Tagliapietra-Vitturi. Quest’ultimo, poco prima di Rialto, ha un impasso col rosa di Girardi-Landillo: ne approfitta l’arancio di Farnea-Garlato per conquistare la terza posizione, che diventa addirittura seconda dopo l’attacco vincente contro il viola di Peris-Vianello. Ormai irraggiungibili, invece, Alessio e Marino Scarpa, mentre la quarta bandiera è appannaggio di Morasso-Ongaro. |
1981 | Umberto Zane | |
Cronaca 19801980 · Umberto Zane
Cronaca 19807 settembre 1980 Sono ancora Fongher e Crea la coppia da battere nella Regata storica in programma il 7 settembre 1980. Tutti i loro più pericolosi avversari hanno confermato gli stessi accoppiamenti di dodici mesi prima, ad eccezione di Bepi, che ha scelto Burielo al posto di Moreto. La partenza è all’insegna dell’equilibrio: nei primi 500 metri le barche rimangono infatti allineate, poi l’arancio di Fongher-Crea ed il celeste di Strigheta-Bufalo prendono un leggero vantaggio. Dietro a loro è lotta aperta tra il verde dei due Panna ed il bianco dei Vignotto, mentre il canarin di Chinica-Ciaci preferisce rimanere al campo. L’ordine di entrata in Canal Grande non muta per gran parte della gara: solo dopo il giro del paleto Chinica e Ciaci vedono premiata la loro tattica, conquistando la terza posizione, dietro al celeste di Strigheta-Bufalo e davanti al verde dei due Panna, che viene però squalificato per non aver compiuto il giro del paleto. Quarti sono così i due Vignotto. Per Fongher e Crea è invece la quarta vittoria consecutiva. A far parlare molto la stampa locale, il giorno dopo le gare, sarà comunque anche l’incidente “organizzativo” avvenuto durante le regate dei Giovanissimi e delle Donne. In pratica è accaduto che proprio mentre i ragazzi stanno arrivando sul traguardo giungano, dalla direzione opposta, gli equipaggi femminili: ne nasce una gran confusione che finisce per penalizzare alcuni equipaggi e favorirne altri. Non ci sono problemi, invece, nella regata delle Caorline, per la vittoria di Malamocco su Burano.
Regata delle Caorline Dopo i testa a testa tra Lido e Pellestrina vissuti nelle precedenti edizioni mutano finalmente i valori in campo. Già dalla partenza a scattare in testa è il bianco di Malamocco, seguito dal marrone di Burano e dal viola di Lido-Alberoni. Queste tre imbarcazioni riescono a fare via via il vuoto alle loro spalle. Per il quarto posto è lotta, comunque mai troppo intensa, tra l’arancio di Sacca Fisola ed il canarin di San Pietro in Volta. Ancora più dietro, ancora una volta a stretto contatto, Lido e Pellestrina, non in grado però di inserirsi nella lotta per le prime posizioni. Alla fine vince senza grossi patemi Malamocco, davanti a Burano, Lido-Alberoni e Sacca Fisola.
Regata delle Donne Gara davvero ricca di colpi di scena, dall’inizio alla fine. Al via, grazie ad una prepotente cavata è subito in testa il rosso di Citon-Carrara, seguito comunque da vicino dal celeste di Tarosso-Sucheta. Davanti a Ca’ Giustinian il primo colpo di scena: i due equipaggi di testa entrano in collisione, perdono entrambi secondi preziosi e si ritrovano in coda. Nel frattempo si sono formate due file: la prima, sotto riva, capeggiata dal viola di Pavero-Padovana, la seconda, al centro, con in testa il canarin di Simpatia-Schenal. La lotta è talmente serrata che termina con un abbordaggio a tre tra lo stesso canarin, il rosa di Segalin-Pavanello ed il marrone di Zennaro-Trevisana, che escono così di scena. In Canal Grande entra in testa il viola di Pavero-Padovana, seguito dal verde di Lucarda-Carli, dall’ arancio di Cavatea-Sarasmina, dal bianco delle due Dei Rossi e dal rosso di Citon-Carrara, che si sta riportanto prepotentemente sotto. E qui il fattaccio: in Volta de Canal le imbarcazioni incrociano l’arrivo dei giovani creando così momenti di estrema confusione. Nel caos generale che viene a crearsi, il verde di Lucarda-Carli rimane bloccato e si ferma, il rosso di Citon-Carrara abborda il viola di Pavero-Padovana e viene squalificato mentre l’ arancio di Cavatea-Sarasmina ne approfitta per portarsi in testa, davanti a Pavero-Padovana, Dei Rossi-Dei Rossi, Tarosso-Sucheta. Girato il paleto il viola di Pavero-Padovana riesce a rimontare e a superare l’ arancio di Cavatea-Sarasmina, che, pagando lo sforzo perde poi altre due posizioni. Bellissimo il rush finale del celeste di Tarosso-Sucheta, che supera appunto dapprima l’arancio e poi il verde, arrivando ad un soffio da Pavero-Padovana. Non è però finita: la giuria, infatti, tenendo conto dei danneggiamenti subiti, classifica al secondo posto ex-aequo con Tarosso-Sucheta anche la coppia Lucarda-Carli.
Regata dei Giovani I vincitori della Regata del 1979 Fongher-Zennaro formano l’equipaggio dato per favorito da quasi tutti i pronostici. Al via è proprio il verde dei campioni in carica a portarsi in testa, seguito dal rosso di Redolfi Tezzat-Ongaro, dal canarin dei due Scarpa, dal celeste di Carli-Busetto e dal marrone di Andriolo-Calzavara, mentre gli altri perdono terreno. A scombinare una situazione che sembrava ormai acquisita il primo colpo di scena: in Volta de Canal i concorrenti si trovano davanti infatti le gondole delle autorità e del corteo che stavano terminando il loro percorso. I concorrenti riescono a districarsi abbastanza bene tra le innumerevoli imbarcazioni: solo il viola di Peris-Parini deve ritirarsi in quanto non riesce a passare. In Canal Grande c’è la strepitosa rimonta del celeste di Carli-Busetto, che riesce a guadagnare la seconda posizione mentre il rosso di Redolfi Tezzat-Ongaro scivola al quarto posto. All’arrivo il secondo colpo di scena: i giovani si imbattono nella regata delle donne. Ne nasce un vero e proprio caos, che non impedisce comunque a Fongher-Zennaro di bissare il successo di dodici mesi prima, davanti a Carli-Busetto, ai due Scarpa e a Redolfi Tezzat-Ongaro. |
1980 | Umberto Zane | |
Cronaca 19791979 · Umberto Zane
Cronaca 19792 settembre 1979
C’è un’importante novità nella Regata storica in programma il 2 settembre 1979: dopo ben 13 partecipazioni consecutive si è sciolta la coppia “ re del remo” Bepi-Ciaci. Il primo ha deciso di far sodalizio con Sergio Costantini Moreto, mentre il secondo si presenta al via con Chinica. Altra nuova, temibile coppia è quella formata da Bruno Strigheta e Bufalo, anche se restano favoriti i vincitori delle due ultime edizioni: Fongher e Crea. Prima dell’esibizione dei Campioni spazio, come di consueto alla regata dei Giovanissimi (vinta da Fongher-Zennaro), delle Donne (successo di Tarosso-Sucheta) e delle Caorline (rivincita del Lido su Pellestrina). Ora però l’attenzione del pubblico è tutta per la sfida dei gondolini. Al via prende subito vantaggio il rosa di Fongher-Crea. L’unico a rimanergli in scia è il rosso di Strigheta-Bufalo, che però, toccando l’ultima boa delle corsie iniziali perde leggermente terreno: inutili saranno poi i suoi tentativi, nel corso della regata, di recuperare sulla coppia di testa. Dietro ai primi due equipaggi il canarin di Chinica e Ciaci, il bianco di Tino-Zatera, il verde di Bepi-Moreto e l’arancio dei fratelli Vignotto. Prima dell’entrata in Canal Grande il bianco perde però ben 3 posizioni, superato, oltre che dal verde e dall’arancio, anche dal celeste di Casaneti-Vio. Non succede in pratica più nulla sino all’arrivo: per Fongher e Crea è così la terza vittoria consecutiva.
Regata delle Caorline Dopo due consecutivi secondi posti di poco dietro a Pellestrina, riuscirà finalmente il Lido a conquistare il successo? I pronostici della vigilia dicono di sì, anche se i campioni uscenti di Pellestrina continuano a costituire un avversario davvero temibile. Al via è subito un testa a testa tra le due imbarcazioni, col marrone del Lido però davanti al viola di Pellestrina, costretta ad inseguire. In Canal Grande le posizioni non cambiano. All’arrivo il Lido è primo, con 6” di vantaggio sui rivali: più o meno lo stesso distacco con cui aveva perduto le precedenti edizioni. Il terzo posto è appannaggio del verde della Giudecca, mentre quarto è l’arancio di Portosecco. Regata delle Donne Dopo le grandi emozioni riservate dodici mesi prima (tre equipaggi arrivati sulla stessa linea, due concorrenti finite in acqua e un’altra in ospedale) c’è molta attesa per la sfida che vede al via tutte e tre le coppie protagoniste della regata del 1978. Alla cavata scatta subito in testa il rosa di Citon-Carrara, seguito dal bianco di Tarosso-Sucheta, dal rosso delle campionesse uscenti Lucarda-Carli e dal celeste di Pavero-Padovana, che in quest’ordine entrano in Canal Grande. Tarosso e Sucheta tentano comunque dei continui attacchi al rosa che si concretizzano al ritorno al ponte di Rialto, quando riescono a passare in testa. Mentre il bianco vola verso la meritata vittoria, davanti a Ca’ Farsetti comincia il dramma del rosa: la Carrara cede di colpo e poco più avanti, per la fatica, si accascia sulla barca. Margherita Vecia Citon non si dà però per vinta, e continua a remare da sola, riuscendo a tagliare il traguardo, tra gli incitamenti del pubblico, in seconda posizione, davanti a Lucarda-Carli e a Pavero-Padovana. Regata dei Giovani
Uscito di scena, per limiti anagrafici, il vincitore delle prime tre edizioni, Lino Fongher, i favori dei pronostici sono equamente divisi tra gli equipaggi formati da Cristiano Fongher (secondo nel 1978)-Eugenio Zennaro (terzo) e Vittorio Marcoleoni-Adriano Dabalà (vincitore della precedente edizione in coppia, appunto, con Lino Fongher). Alla partenza sono proprio queste due imbarcazioni a scattare subito in testa: è davanti il bianco di Fongher-Zennaro ma il celeste di Marcoleoni-Dabalà gli è quasi appaiato. Sarà un testa a testa entusiasmante, sino a quando, nei pressi dell’Accademia, il bianco riesce finalmente a prendere un leggero vantaggio. E’ lotta intanto anche nelle retrovie. All’ altezza di Ca’ Giustinian il marrone di Memo-Tagliapietra e l’ arancio di Garlato-Farnea, che procedevano appaiati, si scontrano; ad avere la peggio è quest’ultimo equipaggio, che perde in acqua un remo e quando riparte si ritrova in ultima posizione. All’arrivo è primo il bianco di Fongher-Zennaro, seguito a breve distanza dal celeste di Marcoleoni-Dabalà mentre terzo è il canarin di Collarini-Roveratto. Dovrà passare poi quasi un minuto perché anche il quarto, il verde di Nalesso-Barbini, tagli il traguardo. |
1979 | Umberto Zane | |
Cronaca 19781978 · Umberto Zane
Cronaca 19783 settembre 1978
‘Rivincita di Bepi e Ciaci?’: il titolo dell’articolo di presentazione del “Gazzettino” riassume in cinque parole le attese, di dodici mesi, per la Regata storica in programma il 3 settembre del 1978. Una Regata che conferma il palinsesto della precedente edizione, che prevede, dopo il tradizionale corteo storico (formato questa volta da ben 166 imbarcazioni) la disputa di quattro gare: nell’ordine, quella dei Giovanissimi (vinta da Fongher-Dabalà), delle Donne (successo di Lucarda-Carli), delle Caorline (con la conferma di Pellestrina) e dei Campioni. Ovviamente le attese sono in buona parte, come dicevamo, per l’ultima. I pronostici sono equamente divisi tra le coppie Bepi-Ciaci e Fongher-Crea, con possibili inserimento nella lotta per la vittoria di Bufalo-Chinica e Bruno Strigheta-Testacalda. Al via le cose sembrano mettersi bene per il verde di Bepi e Ciaci, che riesce, con una partenza fulminante, a portarsi in testa, davanti al rosso di Bufalo-Chinica e al celeste di Fongher-Crea. Quest’ultimi, però, iniziano una progressione inarrestabile che li porta, già all’Arsenale, dapprima a superare Bufalo-Chinica e quindi ad attaccare anche Bepi-Ciaci, che devono lasciar loro il passo. All’entrata in Canal Grande, è primo così il celeste, seguito dal verde e dal rosso, mentre dietro lottano per il quarto posto il marrone di Strigheta-Testacalda, il rosa di Bolo-Muschio (che poi cederà però di schianto, finendo ultimo) ed il bianco di Scherolin-Burielo. Davanti a Ca’ Farsetti c’è intanto un primo attacco di Bepi e Ciaci a Fongher e Crea. Il loro gondolino si porta inutilmente al campo, rischiando anzi di perdere anche la seconda posizione. Un ultimo, disperato, tentativo, avviene in dirittura d’arrivo, senza però successo: Fongher e Crea bissano il successo dell’anno precedente. Bepi e Ciaci sono comunque ottimi secondi, Bufalo e Chinica terzi, mentre la bandiera celeste è appannaggio della coppia Strigheta-Testacalda.
Regata delle Caorline Come per la regata dei Campioni anche qui è attesa una rivincita: quella del Lido su Pellestrina, dopo le polemiche seguite alla vittoria di quest’ultima nel 1977, dopo una serie di manovre, al limite della scorrettezza, effettuate per non farsi superare dai rivali in rimonta. La gara conferma subito le previsioni della vigilia, con il testa a testa tra l’arancio di Pellestrina ed il verde del Lido. A tener loro testa c’è solo il celeste di San Polo, mentre gli altri equipaggi sono sempre più lontani. L’arrivo sembra essere una fotocopia di quello di dodici mesi prima: prima Pellestrina, secondo il Lido a 5”. Il terzo posto è conquistato da San Polo, mentre il marrone della Giudecca è quarto. Regata delle Donne Dopo la trionfale cavalcata del 1977 i pronostici sono tutti per la coppia formata da Margherita Citon e Giuseppina Carrara: la gara, invece, sarà all’insegna dei colpi di scena e vedrà un finale certo previsto da pochi. A pareggiare le forze in campo sono però le non perfette condizioni della Carrara. Al via è comunque proprio il verde di Citon-Carrara ad andare in testa, tallonato subito però dal canarin di Lucarda-Carli e dal viola di Tarosso-Sucheta. Le posizioni rimangono invariate sino al secondo passaggio del ponte di Rialto: qui c’è infatti l’attacco di Lucarda-Carli, che riescono a passare in testa. Si fanno sotto intanto anche Tarosso e Sucheta. A pochi metri dal traguardo è un testa a testa tra le tre imbarcazioni affiancate. La linea d’arrivo è tagliata per prima da Lucarda-Carli, seguite da Citon-Carrara e Tarosso-Sucheta. Per lo sforzo finale finiscono in acqua però ben due regatanti (Monica Carli e Lucia Paoli Tarosso) mentre la Carrara, stremata, deve essere ricoverata in ospedale. Regata dei Giovani Tre successi consecutivi ottenuti con tre compagni diversi: è già un piccolo record quello conquistato da Lino Fongher, che riesce a vincere questa volta la regata dei Giovanissimi in coppia con Adriano Dabalà. La loro barca, alla vigilia, è data come grande favorita. Al via c’è però la partenza bruciante del verde, di Lazzaretto-Zennaro (secondi nel 1977), che per lungo tempo manterranno la testa davanti all’ arancio di Fongher-Dabalà e al canarin di Fongher-Tona. I tre equipaggi transitano in quest’ordine sotto il ponte di Rialto. Poco dopo però Lazzaretto e Zennaro cedono, e vengono superati sia dal favorito arancio di Fongher-Dabalà che dal canarin di Fongher-Tona. Ultime emozioni proprio sul traguardo, con l’attacco, fallito di poco, per il primo posto, del canarin. |
1978 | Umberto Zane | |
Cronaca 19771977 · Umberto Zane
Cronaca 19774 settembre 1977 Due le grandi novità riguardanti la Regata storica in programma domenica 4 settembre 1977. La prima si conosce da grande anticipo: dopo 23 anni di assenza tornano a gareggiare in Canal Grande anche le donne: a vincere con largo margine saranno Margherita Citon e Pina Carrara. La seconda, invece, si avrà proprio al termine della giornata di gara, che vede anche la disputa delle regate dei Giovanissimi (vinta da Lino Fongher ed Enzo Scarpa) e delle Caorline (in cui primeggia il Lido, davanti a Pellestrina). A fare notizia sarà infatti l’ordine d’arrivo della gara dei Campioni. Dopo otto anni cessa l’imbattibilità di Bepi e Ciaci, ad opera di una coppia formatasi nel 1976 e che, superato l’anno di rodaggio, sta per scrivere pagine importanti nella storia della Regata: quella composta da Palmiro Fongher e da Crea. Che qualcosa non vada come di consueto si capisce già dalle prime fasi della gara, quando Bepi e Ciaci non riescono, come è loro abitudine a prendere il comando. La cavata è infatti dominata dal rosso di Chinica-Bufalo, che esce per primo dalle corsie. Pagando però il violento sforzo iniziale il rosso, all’ altezza del Palazzo Ducale, cede il comando al verde di Fongher-Crea. All’entrata in Canal Grande sfilano così per primo il verde e poi il rosso, e dietro a loro il rosa di Strigheta-Testacalda, e quindi, solo quarto, il viola, di Bepi-Ciaci. I “re del remo” non si danno comunque per vinti, riuscendo poco dopo a superare Strigheta-Testacalda e quindi, in progressione, all’altezza della Ca’ d’Oro, anche Chinica-Bufalo. La gara, in pratica, finisce qui. Al paleto succede infatti il fattaccio: mentre Fongher e Crea sono tranquillamente davanti, il bianco dei due Panna innesca una serie di impassi che stravolgono le posizioni. Strigheta e Testacalda, per evitare ulteriori impassi, non girano il paleto e si vengono a trovare in seconda posizione, il bianco, autore dei guai, è terzo, mentre il viola si ritrova quarto ed il rosso quinto. Come all’ andata Bepi e Ciaci dimostrano ancora la loro forza e riescono a riguadagnare la seconda posizione. Viste le proteste dei vari equipaggi la giuria decide di confermare all’arrivo le posizioni quali erano prima del giro del paleto.
Regata delle Caorline Già dalla partenza si mettono subito in luce quelli che saranno i due equipaggi protagonisti della competizione: il rosso di Pellestrina ed il rosa del Lido. E’ quest’ultimo a prendere momentaneamente la testa sino a che, proprio prima dell’entrata in Canal Grande, viene superato dal rosso. Il Lido non si dà comunque per vinto e tenta una serie di attacchi a Pellestrina: in volta del Canal il tentativo sembra riuscire ma il rosso con una manovra non molto corretta, tanto da essere oggetto di un richiamo dei giudici, sventa l’attacco. Prima è così Pellestrina, davanti al Lido, mentre per il terzo posto il bianco di Malamocco precede il canarin della Giudecca.
Regata delle Donne Si trasforma quasi in una trionfale passerella la gara per il viola di Margherita Citon e Pina Carrara. Subito in testa la coppia guadagna, remata dopo remata, sempre più vantaggio sulle avversarie. A tener testa alle battistrada, a debita distanza, solo il marrone di Carla e Lucia Bubacco. Il terzo posto è appannaggio del rosa di D’Alpaos-Romanelli, mentre il quarto va al celeste di Dei Rossi-Smerghetto, autore di una buona rimonta, dopo l’impasso di cui è stato protagonista, col canarin, alla partenza. Davvero consistenti i ritardi con cui arrivano le altre imbarcazioni.
Regata dei Giovani Sono i vincitori della precedente edizioni, ora però separatosi (Fongher è in coppia con Scarpa e Fasan con Bognolo), ad essere indicati come i favoriti dell’edizione numero 2 della regata dei Giovanissimi. Al via parte subito in testa proprio il verde di Fasan-Bognolo, che però si fa presto riagguantare, e superare, dal rosso di Zennaro-Lazzaretto e dal marrone di Fongher-Scarpa. I due equipaggi di testa riescono via via a guadagnare terreno nei confronti degli avversari. Dopo il giro del paleto avviene l’episodio decisivo: il marrone di Fongher-Scarpa supera il rosso e va a vincere. Al terzo posto il canarin dei due Tona, che precede Fasan e Bognolo, partiti forse troppo forte. Distacchi molto pesanti per gli altri concorrenti. |
1977 | Umberto Zane | |
Cronaca 19761976 · Umberto Zane
Cronaca 19765 settembre 1976 Non solo “re”, ma ormai “imperatori del remo”: Bepi e Ciaci si superano, vincendo per l’ottava volta consecutiva (e nona complessiva) la Storica. Sono davvero tutti per loro i riflettori della Regata in programma il 5 settembre del 1976. Passa così in qualche modo in secondo piano la grande novità di quest’anno: la regata dei Giovanissimi, che sostituisce quella della Veneta a quattro remi, definitivamente cancellata, e si affianca a quella delle Caorline. Un’idea, quella di far da vetrina e nel contempo di far assaporare ai ragazzi l’atmosfera magica della Storica, che nel tempo risulterà vincente. I primi a scrivere il loro nome nell’albo d’oro della competizione sono Giampaolo Fasan e Lino Fongher, primi sul traguardo, posto a Santa Lucia. Nelle Caorline si impone invece il Lido, davanti a Malamocco e Pellestrina. L’attenzione degli spettatori è tutta però rivolta alla gara dei Campioni. Al via si staccano subito tre imbarcazioni: al largo il bianco di Bepi e Ciaci, sottoriva il canarin di Fongher-Crea ed il viola di Chinica-Bufalo. Per circa 200 metri i tre equipaggi viaggiano appaiati, poi la regata si decide: mentre Chinica e Bufalo rimangono sottoriva, Bepi-Ciaci e Fongher-Crea stringono verso il centro. E’ ora un testa a testa tra questi due gondolini. La lotta è durissima, ma remata dopo remata, il bianco di Bepi e Ciaci riesce a guadagnare sul canarin e a porsi in prima posizione. Il canarin e il viola però non demordono e sino all’entrata in Canal Grande tentano ulteriori ma vani attacchi. All’entrata in Canal Grande le tre barche entrano così in quest’ordine, seguite dal celeste dei fratelli Vignotto. Per le prime posizioni non cambia più nulla, mentre tra gli inseguitori merita menzione solo la prestazione del rosa dei due Panna.
Regata delle Caorline E’ una regata che si chiude con qualche polemica: non tanto per quanto è accaduto nel corso della gara, ma all’inizio di essa. La prima partenza viene infatti giudicata dalla giuria non corretta e fatta così ripetere. Mentre però il marrone di Sant’Elena cerca di riposizionarsi e di prendere il cordino di partenza, viene dato il via. Il marrone protesta, ma la regata viene lasciata continuare. In testa, grazie ad una poderosa cavata, va subito l’arancio del Lido, inizialmente contrastato, sulla destra, dal canarin di Burano. Alla fine delle corsie il Lido è già chiaramente davanti, seguito dal rosso di Malamocco, dal bianco di Pellestrina e dal viola della Giudecca, in lotta per il quato posto col canarin di Burano. Le posizioni, però, non cambieranno più, con l’arancio del Lido netto vincitore sul traguardo.
Regata dei Giovani Rispetto alle previsioni della vigilia si hanno subito due sorprese: la prima è che il ritmo di gara dei concorrenti è più sostenuto del previsto, la seconda è che, nonostante la loro giovane età (15-16 anni) essi si comportino in gara già come dei veterani, usando malizie e furbizie al limite del regolamento, senza però mai incappare nei provvedimenti della giuria. Dopo il via si staccano progressivamente tre barche: l’arancio di Scarpa-Busetto, il verde di Zennaro-Busetto ed il bianco di Fasan-Fongher. Saranno proprio quest’ultimi a piombare per primi sul traguardo, precedendo Scarpa-Busetto e Zennaro-Busetto. L’ultima bandiera è appannaggio del canarin di Meneghetti-Novello, che hanno la meglio nello sprint finale sul marrone di De Marzi-Caroldi. |
1976 | Umberto Zane | |
Cronaca 19751975 · Umberto Zane
Cronaca 19757 settembre 1975 E’ un giorno di festa, ma nel contempo con un velo di tristezza, quello del 7 settembre 1975. E’ infatti l’ultima Regata storica a cui partecipa uno dei vogatori più grandi di sempre: Albino “Gigio” Dei Rossi, meglio conosciuto come Strigheta. Il vecchio leone, per il suo ultimo atto in Canal Grande, ha pensato in grande, formando sodalizio col forte Crea. La loro coppia è una delle più accreditate, alla vigilia, nella sfida ai “re del remo” Bepi e Ciaci, in compagnia dei fratelli Vignotto, di Fongher-Testacalda e di Bufalo-Chinica. Al via il verde di Bepi e Ciaci è però subito davanti a tutti, con gli altri equipaggi indietro a lottare per le piazze d’onore. Già all’entrata in Canal Grande la partita sembra chiusa a favore di Bepi e Ciaci. Dietro a loro si fa comunque luce il rosa dei fratelli Vignotto, che riesce a vincere il testa a testa per il secondo posto col celeste di Bufalo-Chinica, tentando poi una impossibile rimonta sul gondolino verde, ormai imprendibile. Entusiasma il pubblico, però, anche la gara del gondolino rosso di Strigheta e Crea, che dal quinto posto recupera una posizione ai danni del canarin di Fongher-Testacalda. Strigheta e Crea si buttano poi al campo per cercare di recuperare lo svantaggio sul gondolino celeste, senza però successo. Per Strigheta è comunque l’ennesima bandiera conquistata: in 27 partecipazioni ne ha vinte ben 24, con 14 primi posti, 3 secondi, 4 terzi e 3 quarti posti. Proprio nel giorno della sua ultima “Storica” un solo dispiacere per il vecchio campione: Bepi e Ciaci gli tolgono infatti uno dei record a cui teneva forse di più: quello del numero di vittorie consecutive, 7 contro le sue 6, conquistate in coppia con Ciapate. La regata dei Campioni è preceduta, come di consueto, dall’esibizione delle Venete a 4 remi e dalla gara delle Caorline, che vede la conferma di Burano, dopo un avvincente testa a testa con Pellestrina.
Regata delle Caorline Già dalla partenza si profila un testa a testa tra il viola di Burano e il canarin di Pellestrina, mentre gli altri equipaggi perdono inesorabilmente sempre più terreno dai battistrada. Nelle retrovie si fa comunque luce il verde del Lido, mentre dietro a lui si attesta il rosa di Sant’Elena, che, poco prima dell’ entrata in Canal Grande, è riuscito a superare il rosso di Castello. Davanti, intanto, la lotta è sempre accesissima: Pellestrina per ben due volte, una prima all’interna e l’altra al campo, tenta un attacco a Burano, che non si fa però superare, riuscendo sempre a chiudere il varco agli avversari e a tagliare così per primo il traguardo. |
1975 | Umberto Zane | |
Cronaca 19741974 · Umberto Zane
Cronaca 19741 settembre 1974 E’ un’edizione legata al numero 700: si festeggiano infatti due ricorrenze. Anzitutto i 700 anni di storia delle Regate: narra la leggenda, peraltro suffragata anche da qualche notizia “di cronaca”, che la prima, con navi a venti remi, sarebbe stata corsa il 16 dicembre 1274, in onore del doge Lorenzo Tiepolo. Il 1274 è però anche l’anno in cui Marco Polo parte per la prima volta per andare in Oriente. Una Regata, insomma, ancora più “Storica” del consueto. Il programma della manifestazione ricalca comunque quello delle precedenti edizioni: dopo la sfilata del corteo storico, la gara di contorno delle Venete a quattro remi e la regata delle Caorline (dove finisce il predominio, durato tre anni, di Pellestrina, solo terza, dietro alla vincitrice Burano e a Sant’Elena). Il via della regata dei Campioni è fissato per le 18.30. I “re del remo” Bepi e Ciaci sono ancora i grandi favoriti della competizione. Come è loro consuetudine partono subito molto forte: a tener testa alla loro imbarcazione viola è solo l’arancio di Pendolin-Casaneti. All’uscita delle corsie Bepi e Ciaci sono comunque in testa e danno l’impressione di riuscire a incrementare il loro vantaggio. All’entrata in Canal Grande, dopo di loro, transitano l’arancio di Pendolin-Casaneti, ed il celeste di Veleno-Arsenico. E’ lotta all’arma bianca, fatta anche di furbate e scorrettezze, per il quarto posto tra il bianco di Bufalo e Chinica ed il verde di Crea-Botin: alla fine ne approfitta il rosso di Fongher-Testacalda, che supera entrambi e conquisterà così, all’arrivo, l’ultima bandiera. Davanti, all’altezza di San Silvestro, c’è intanto l’attacco vincente di Veleno e Arsenico su Pendolin e Casaneti. Non succederà poi più nulla: per Bepi e Ciaci è il sesto successo consecutivo.
Regata delle Caorline Al via scatta subito avanti il celeste di Burano, dietro al quale si porta il viola di Sant’Elena. Dietro a loro si forma una seconda coppia, composta dal bianco dei campioni uscenti di Pellestrina e dal canarin di Malamocco. Saranno questi quattro equipaggi a contendersi le bandiere in palio: Burano riesce alla fine a vincere la resistenza di Sant’Elena, mentre per il terzo posto ha la meglio Pellestrina su Malamocco. Le altre arrivano al traguardo con distacchi pesanti. |
1974 | Umberto Zane | |
Cronaca 19731973 · Umberto Zane
Cronaca 19732 settembre 1973 E’ una data importante, quella del 2 settembre 1973, per Bepi e Ciaci: vincendo per la quinta volta consecutiva la Regata storica diventerebbero infatti “re del remo”, impresa riuscita sino a quel momento solo a Strigheta e Ciapate. L’attesa è quindi grande tra i tifosi. Sulla carta non sembrano esserci molte coppie in grado di batterli: Fongher e Testacalda sono reduci da alcune prestazioni sotto tono in Canal Grande; i fratelli Vignotto hanno un rendimento spesso altalenante; Pendolin e Casaneti sembrano in grado di lottare solo per una bandiera; Crea e Bufalo, dopo le delusioni delle ultime edizioni hanno addirittura deciso di separarsi: il primo è in gara col giovane Botin, il secondo ha stretto sodalizio col vecchio Strigheta. I favori del pronostico sono quindi tutti per i campioni uscenti, che non deluderanno le attese. Al via Bepi e Ciaci riescono infatti a conquistare subito un lieve vantaggio, seguiti dal viola di Fongher-Testacalda e dal rosso di Crea-Botin, mentre le altre imbarcazioni sono tutte più o meno sulla stessa linea. All’uscita delle corsie Fongher e Testacalda tentano un attacco alla prima posizione, ma l’arancio di Bepi e Ciaci riesce a tenere la testa, entrando per primo in Canal Grande. La gara per il primo posto non ha più storia: Bepi e Ciaci tagliano per primi il traguardo e vengono incoronati “re del remo”. Dietro al rosso di Crea e Botin, giunto terzo, si fa intanto luce il rosa di Strigheta e Bufalo, che riesce a conquistare la quarta bandiera. Anche nella gara delle Caorline, corsa in precedenza, i pronostici vengono rispettati: per la terza volta consecutiva trionfa infatti Pellestrina.
Regata delle Caorline Già nelle corsie appare netta la superiorità dell’arancio di Pellestrina, del canarin di Burano e del viola delle Vignole, vanamente contrastati dal rosso di San Pietro in Volta e dal bianco di Sant’Elena, mentre le altre imbarcazioni si staccano inesorabilmente. Davanti a San Marco Pellestrina prende decisamente la testa seguita da Burano e Vignole. Un po’ più indietro la lotta per il quarto posto vede intanto prevalere Sant’Elena, che riesce a sopravanzare San Pietro in Volta. In Canal Grande si accende la lotta tra Pellestrina e Burano, che non riesce però a guadagnare la prima posizione. Pellestrina conquista così per la terza volta consecutiva la bandiera rossa ed il premio di 324.000 lire per i primi arrivati (da dividere in sei, quindi 54.000 lire ciascuno). Per la cronaca agli ultimi vanno 156.000 lire. A questi premi vanno poi aggiunti quelli per le migliori barche arredate, che vanno dalle 100.000 lire (per quella dichiarata più bella) ai 20.000 (per l’ultima). |
1973 | Umberto Zane | |
Cronaca 19721972 · Umberto Zane
Cronaca 19723 settembre 1972 I fratelli Arsenico e Veleno Vignotto, Fongher e Testacalda, Bufalo e Crea: sono ancora loro le coppie indicate dai pronostici come le più accreditate rivali di Bepi e Ciaci, vincitori delle ultime tre edizioni della Regata storica. Dietro a loro è atteso con curiosità il vecchio Strigheta, che si presenta al via in coppia col giovane figlio Bruno, che vanta comunque già una partecipazione in Canal Grande, l’anno prima in coppia con Botin (e che dal padre ha già acquisito anche il nomignolo). Per quanto riguarda il programma complessivo della manifestazione non ci sono novità rispetto alle precedenti edizioni: dopo la tradizionale sfilata del Corteo storico si corrono la gara delle Venete a quattro remi e la regata delle Caorline (in cui Pellestrina si conferma la più forte, davanti, come nel 1971, al Lido). L’attenzione dei circa 80.000 spettatori accorsi per assistere alla Regata è però ovviamente concentrata sulla sfida dei Campioni. Al via parte subito in testa il celeste di Bepi e Ciaci che all’uscita delle corsie ha già tre barche di vantaggio sugli immediati inseguitori, che sono il bianco di Dei Rossi-Sorriso, il rosa di Pendolin-Casaneti ed il rosso dei due Strigheta. Quest’ultimi, all’entrata in Canal Grande, sono braccati però da vicino sia dal verde dei due Vignotto che dal canarin di Bufalo e Crea; ancora più indietro si trovano Fongher e Testacalda. Mentre Bepi e Ciaci si avviano a vincere per la quarta volta consecutiva, davanti ai sorprendenti Dei Rossi-Sorriso e Pendolin-Casaneti, quelli che dovevano essere i loro più temibili avversari lottano strenuamente solo per l’ultima bandiera a disposizione. Poco prima di Rialto Bruno Strigheta viene colto da un crampo alla gamba: il rosso viene così superato dal verde dei Vignotto, che si aggiudicherà così, senza più patemi, il quarto posto. E’ invece ancora bagarre per le posizioni di rincalzo, con una serie di reciproche scorrettezze tra i concorrenti, oggetto poi dell’attenzione della giuria, che modificherà radicalmente l’ordine d’arrivo delle ultime 5 barche classificate.
Regata delle Caorline E’ l’equipaggio di Pellestrina, vincitore delle precedente edizione, il grande favorito della sfida delle caorline. L’avvio è comunque incerto: per lungo tempo le imbarcazioni rimangono quasi tutte sulla stessa linea. Solo a metà Bacino si fanno strada il celeste di Pellestrina, il canarin di Sant’Elena, il viola del Lido ed il bianco delle Vignole. Davanti a San Marco passa in testa proprio quest’ultima caorlina, seguita da Pellestrina, da Sant’Elena, dal Lido e dall’ arancio di San Pietro in Volta. Questo è anche l’ordine di entrata in Canal Grande, ma poco dopo il bianco delle Vignole, forse a causa dello sforzo, viene superato sia dal celeste di Pellestrina che dal viola del Lido, che era riuscito a sopravanzare anche il canarin di Sant’Elena. Le altre imbarcazioni arrivano al traguardo con distacchi molto più pesanti. |
1972 | Umberto Zane | |
Cronaca 19711971 · Umberto Zane
Cronaca 19715 settembre 1971 Riuscirà la nuova “super-coppia” formata da Crea e Bufalo a battere i campioni in carica Bepi e Ciaci? O saranno ancora Fongher e Testacalda i rivali più temibili? Ed il vecchio Strigheta, di nuovo in coppia con Stella, riuscirà per l’ennesima volta ad inserirsi nella lotta per le bandiere? Sono molti gli interrogativi che animano la vigilia della Regata in programma domenica 5 settembre 1971. Per gli equipaggi in gara non è in gioco solo il prestigio ma anche la possibilità di guadagnare un premio, in denaro e “regalie” varie, che può diventare anche cospicuo. Ad ognuno dei regatanti è intanto riconosciuta infatti un’indennità di allenamento di 100.000 lire. I premi offerti dal Comune vanno invece dalle 550.000 lire per i primi alle 150.000 per gli ultimi. Ci sono poi, oltre al tradizionale maialino per i quarti e al tacchino per i noni, altri premi succulenti messi a disposizione da benefattori o sponsor. Giancarlo Ligabue offre ad esempio 100.000 lire all’equipaggio che per primo passerà davanti a palazzo Erizzo, il conte Volpi di Misurata medaglie d’oro e d’argento per i primi quattro arrivati, il Caffè “Do Brasil” medaglie d’oro all’equipaggio più vecchio e al più giovane. Dopo la gara di contorno delle Venete a quattro remi, e la regata delle Caorline, vinta da Pellestrina su Lido e Sant’Elena, è l’ora dei campioni. Al via, favoriti anche dai numeri d’acqua, vanno subito al comando il marrone di Bepi-Ciaci ed il rosa di Arsenico-Veleno, seguiti dal viola di Crea-Bufalo e dal canarin di Fongher-Testacalda. All’uscita dalle corsie Bepi e Ciaci sono comunque chiaramente in testa, mentre Strigheta e Stella, finiti nelle retrovie, tentano una disperata rimonta portandosi al largo: una manovra che non darà però gli esiti sperati. All’entrata in Canal Grande inizia invece la rimonta del viola di Crea-Bufalo che dapprima recupera il terzo posto momentaneamente toltogli da Fongher-Testacalda e poi si getta al campo per tentare di superare sia il marrone che il rosa, che però resistono. Bepi e Ciaci vincono così la loro terza regata consecutiva, davanti a Veleno-Arsenico, Crea-Bufalo e Fongher-Testacalda, mentre Strigheta è solo settimo: per lui sarà il peggior risultato mai ottenuto in Canal Grande in ben 27 partecipazioni.
Regata delle Caorline Fin dall’inizio si profila un testa a testa tra il bianco di Pellestrina, il celeste del Lido ed il rosa di Sant’Elena. Il vantaggio delle tre imbarcazioni diventa via via sempre più consistente, mentre scivolano in basso, nelle retrovie, due degli equipaggi più attesi, per essere stati protagonisti delle precedenti edizioni della regata: il verde di Sant’Erasmo, che chiuderà addirittura ultimo e l’arancio delle Vignole (al settimo posto). Il finale è serrato anche se non regala le emozioni dell’anno precedente: Pellestrina riesce infatti a vincere con 6” di vantaggio sul Lido, che precede, con lo stesso distacco, Sant’Elena. La quarta bandiera è appannaggio del rosso di Treporti, che ha la meglio sul viola di Burano |
1971 | Umberto Zane | |
Cronaca 19701970 · Umberto Zane
Cronaca 19706 settembre 1970 Ancora importanti novità per la Regata del 1970. Anzitutto ben tre dal punto di vista regolamentare. La prima riguarda la scelta dei partecipanti: oltre alla coppia vincitrice potranno disputare la competizione tre equipaggi designati dalla Commissione tecnica ed i cinque risultati migliori nelle prove di selezione. La seconda il via: per limitare la disparità dovuta ai numeri sorteggiati di partenza si decide di allungare le corsie a 750 metri. La terza il comportamento in gara, come ricorda il “Gazzettino” del 6 settembre 1970: ‘Severità è la parola d’ordine della giuria. I gondolini non potranno più tallonare da presso le imbarcazioni che li precedono ma dovranno tenersi ad un metro di distanza, sia per non entrare nella scia degli avversari, sia per non infastidirli, urtando loro le poppe; un’imbarcazione potrà superare un’altra solo dopo averla sorpassata completamente, mentre chi sta per essere superato non dovrà uscire dalla propria linea d’acqua. Al giro del paleto non potranno più essere effettuati sorpassi, come accadeva sino a ieri: se ciò accadrà la giuria interromperebbe la regata sino a che le posizioni non venissero ristabilite.’ Ma ci sono anche tante novità per quanto riguarda gli equipaggi in gara. Si è intanto riformata la coppia Crea-Toreto, data tra le favorite. Palmiro Fongher (che nel 1969 aveva corso proprio con Toreto) si presenta al via con Testacalda, che ha appena “divorziato” da Bufalo, ora proviere di Strigheta. Stella, invece, separatosi da Crea, è in gara con Pendolin. La coppia da battere è però quella dei campioni in carica: Bepi-Ciaci. Dopo il corteo, con oltre 300 figuranti e 10 bissone, la gara di Veneta a 4 remi (dalla Stazione alla machina) e l’emozionante regata delle Caorline (vinta da Sant’Elena su Sant’Erasmo e Vignole), parte finalmente la competizione più attesa. In testa scatta subito il bianco di Bepi e Ciaci, seguiti dal celeste di Fongher-Testacalda, dal rosso di Strigheta-Bufalo e dal viola dei due Vignotto. Strigheta e Bufalo, partiti al centro, decidono di spostarsi al largo per recuperare posizioni, uscendo così dalla linea degli altri gondolini. La manovra quasi riesce: quando rientrano il bianco di Bepi-Ciaci è avanti solo di mezza barca. Per regolamento, Strigheta e Bufalo non potrebbero rientrare in mezzo alla fila se non c’è lo spazio tra le barche: dovrebbero insomma lasciar passare anche il secondo ed il terzo. Invece, all’entrata in Canal Grande, si accodano al bianco, danneggiando i secondi, Fongher-Testacalda: una manovra che costerà loro una posizione, per decisione della giuria, all’arrivo. Davanti non cambia più niente: è lotta invece sino all’ultimo per il quarto posto, con i due Vignotto che riescono nel finale a superare il canarin di Crea-Toreto, grandi delusi della gara.
Regata delle Caorline I campioni uscenti di Sant’Erasmo (privi però di Arsenico e Veleno Vignotto), Pellestrina, Sant’Elena e Vignole: sono ancora questa le quattro barche favorite della vigilia per la vittoria finale. Mai pronostico verrà così confermato dai fatti. Già dall’inizio è infatti un testa a testa tra il celeste di Sant’Elena, il viola delle Vignole ed il rosso di Sant’Erasmo, col rosa di Pellestrina subito dietro, mentre tutte le altre imbarcazioni perdono progressivamente terreno. A pochi metri dall’arrivo la situazione è ancora incertissima, con le tre prime barche in pratica sulla stessa linea. Sul filo di lana è comunque Sant’Elena a spuntarla, con Sant’Erasmo e Vignole che si classificano nell’ordine, solo dopo il responso del fotofinish: tra loro il distacco è di appena due decimi. Pellestrina si deve invece accontentare del quarto posto. Curiosamente le prime tre barche classificate si spartiscono, ma a posizioni invertite, anche i premi più cospicui per l’imbarcazione meglio addobbata: la più bella è quella delle Vignole, seguita da Sant’Erasmo e Sant’Elena. |
1970 | Umberto Zane | |
Cronaca 19691969 · Umberto Zane
Cronaca 19697 settembre 1969
La grande novità della Regata storica del 1969 è di natura tecnica. La giuria decide infatti di far riprendere con una cinepresa tutte le fasi della gara, per evitare polemiche e contestazioni da parte degli equipaggi in merito alle sue decisioni. Per il resto il copione è quello collaudato delle precedenti edizioni. Il programma prevede infatti nuovamente la gara delle Bisse del Garda (Bardolino, Gargnano, Lazise e Garda), con partenza alla Stazione e arrivo alla machina, che vuole rievocare l’annuale omaggio che le genti gardesane rendevano alla Serenissima. La regata delle Caorline vede il predominio di Sant’Erasmo, che precede i campioni uscenti di Pellestrina. La gara dei Campioni vede in lizza tutte le coppie classificatesi “in bandiera” dodici mesi prima, ad eccezione di Crea-Toreto: il primo si presenta al via con Stella, mentre il secondo ha scelto come suo nuovo compagno Palmiro Fongher. La partenza è molto equilibrata, con almeno quattro imbarcazioni che si contendono la prima posizione. Dopo 600 metri il testa a testa è tra Crea-Stella e Bepi-Ciaci: sono quest’ultimi ad entrare per primi in Canal Grande, davanti ai rivali, mentre terzi sono Bufalo-Testacalda e quarti Fongher-Toreto, che pagano un avvio troppo sostenuto. Solo settimi Strigheta-Scardola, anche perché danneggiati dal viola di Tino-Boscolo, che ha fatto perdere loro terreno e posizioni rispetto ai primi. Strigheta e Scardola non si danno però per vinti, riuscendo a superare ben due imbarcazioni. A Rialto tentano un attacco alla quarta posizione del celeste buttandosi al campo, senza però riuscire nell’impresa di sorpassarli. Strigheta, così, per la prima volta, non riesce a conquistare una bandiera in Canal Grande. Davanti, intanto Bepi e Ciaci volano senza grossi problemi verso la vittoria: sarà la prima di una serie di otto consecutive, che li consacrerà “re del remo”. Dietro a loro, nell’ordine, l’arancio di Crea-Stella, il bianco di Bufalo-Testacalda, il celeste di Fongher-Toreto.
Regata delle Caorline I pronostici della vigilia sono concordi: sarà un testa a testa tra i campioni uscenti di Pellestrina e l’equipaggio di Sant’Erasmo, che può contare sull’apporto dei temibili fratelli Vignotto. Le previsioni vengono rispettate: già al via prende infatti subito il comando il rosa di Sant’Erasmo, seguito dal canarin delle Vignole, mentre è solo terzo il bianco di Pellestrina. Le posizioni non mutano sino al primo passaggio di Rialto, quando Pellestrina, gettandosi al campo, riesce a guadagnare la seconda posizione. E’ troppo tardi, però, per tentare la rimonta sul rosa, che vince nettamente. Al terzo posto si classifica Sant’Elena, che supera nel finale il canarin delle Vignole, ormai stremato. |
1969 | Umberto Zane | |
Cronaca 19681968 · Umberto Zane
Cronaca 19681 settembre 1968 I campioni uscenti Crea-Toreto, i temibili Bepi-Ciaci, gli imprevedibili Bufalo-Testacalda, il sempreverde Strigheta in coppia con Scardola, senza dimenticare Palmiro Fongher e Stella: sono davvero tanti gli equipaggi che pongono la loro candidatura alla vittoria nella Regata storica programmata per domenica 1 settembre 1968. L’attesa dei tifosi è quindi molta, mentre si susseguono i vari eventi, prima del via della gara dei Campioni. Dopo la tradizionale sfilata storica si svolge la regata delle Bisse del Garda, che regala anche qualche attimo di emozione non voluta per lo svenimento di uno dei quattro rematori dell’equipaggio di Gargnano, che riesce comunque ad arrivare al traguardo. Grande tifo anche per la gara delle Caorline, che vede il trionfo del rosso di Pellestrina sul viola di Sant’Elena. E finalmente il via della competizione più attesa. I primi 350 metri sono in corsia: scatta subito davanti il verde di Strigheta-Scardola che entra per primo in Canal Grande, davanti al bianco di Bepi-Ciaci, al rosa di Crea-Toreto, al rosso di Fongher-Stella, all’arancio di Bufalo-Testacalda. Questi ultimi due equipaggi vengono a contatto all’altezza di Santa Maria del Giglio: hanno la peggio Fongher e Stella, superati sia da Bufalo-Testacalda che da Ciaceti-Dei Rossi. Alla Pescheria c’è il contrattacco di Fongher e Stella, che vengono però ripetutamente danneggiati da Ciaceti-Dei Rossi, che finiranno così per essere retrocessi all’ultimo posto. In testa, intanto, dopo il paleto, c’è il tentativo di Bepi e Ciaci di riportarsi su Strigheta e Scardola. Il duello è serrato e Strigheta, per non far passare i rivali, sfodera mille astuzie, al limite anche della scorrettezza. Alla fine sarà multato, ma non squalificato: il primo posto è nuovamente suo. E’ la vittoria numero 14 in Canal Grande: l’ultima di una prestigiosa carriera che continuerà comunque ancora, con buoni risultati, per qualche anno. Al terzo posto il rosa di Crea-Toreto e al quarto l’arancio di Bufalo-Testacalda, che vincono così anche il tradizionale maialino di consolazione. Agli ultimi, Ortolan-Ice, va invece il tacchino. Regata delle Caorline |
1968 | Umberto Zane | |
Cronaca 19671967 · Umberto Zane
Cronaca 19673 settembre 1967
Spettacolo e novità per l’edizione del 1967 della Regata storica. Cambia intanto ancora il percorso: la partenza viene data infatti da Riva dei sette Martiri (all’altezza di Ca’ di Dio), col tratto iniziale segnato da corsie lunghe 350 metri. Per la presenza in Bacino degli incrociatori Garibaldi e Doria i regatanti non potranno inoltre spingersi verso San Giorgio, ma tenersi il più possibile vicini alla riva. Cambiano pure i criteri di ammissione: oltre ai vincitori della passata edizione che partecipano di diritto, 5 coppie vengono scelte direttamente da una commissione tecnica e solo 3 si qualificano grazie alle selezioni. Nel corteo storico spicca la bissona “Serenissima”, la più grande delle dieci, appena restaurata. La gara dei Campioni vede scattare in testa il rosa di Pendolin-Moleca, presto sopravanzato, però, da Crea-Toreto. All’entrata in Canal Grande i due sono ancora primi, davanti a Fongher-Stella, Strigheta-Scardola, Casaneti-Testacalda e Bepi-Ciaci. Davanti alla machina il fattaccio: c’è infatti un violento impasso tra il viola di Strigheta-Scardola ed il bianco di Casaneti-Testacalda, con quest’ultimi che, dopo una serie di reciproci “colpi di remo” tentano addirittura di superare i rivali afferrando il ferro della loro prora. Ne approfittano così Bepi e Ciaci per conquistare il terzo posto, mentre all’arrivo Casaneti-Testacalda saranno penalizzati di una posizione, a vantaggio di Strigheta-Scardola. A vincere sono invece Toreto ed il ventunenne Gianfranco Vianello Crea. Quest’ultimo stabilisce anche un piccolo record: nel ventesimo secolo nessuno, prima di lui, era riuscito a conquistare una bandiera rossa al primo tentativo. Nelle Caorline primeggia invece l’equipaggio della Giudecca, davanti a Murano e Cavallino. Fanno poi da contorno alle due consuete regate in programma altre due competizioni. La prima, la gara delle bisse del Garda (piccole imbarcazioni di origine veneziana lunghe 10 metri e mezzo impiegate sul lago di Garda) a 4 rematori, con partenza dalla stazione e arrivo alla machina è vinta da Lazise su Garda, Gargnano e Bardolino. La seconda, la gara delle “Parae” o regata dello stile, vede invece in gara 9 vecchi campioni del remo, tutti tra i 50 ed i 67 anni, che devono portare, su gondole da traghetto, ognuno una coppia di turisti stranieri. A vincere, per la cronaca, è Italo Vianello Crea, davanti a Lupo e Leopoldo Busetto Arcisa. In gara anche Panetti, Sergio Vianello Ciccio Crea, Pippa, Ciuci, Cagarelle e Acquastanca.
Regata delle Caorline Finisce nel peggiore dei modi, dopo due anni di successi, il predominio dell’equipaggio di Pellestrina, che viene squalificato, dopo aver tagliato il traguardo al terzo posto, per una serie di scorrettezze compiute nei confronti degli avversari. A vincere è il viola della Giudecca, che riesce ad avere la meglio sulla iniziale resistenza dell’equipaggio di Murano. |
1967 | Umberto Zane | |
Cronaca 19661966 · Umberto Zane
Cronaca 19664 settembre 1966
Dopo le polemiche, i ricorsi, i contro-ricorsi dell’edizione precedente c’è molto attesa per la Regata in programma il 4 settembre del 1966, che vede in lizza tutte e quattro le coppie finite in bandiera dodici mesi prima. La principale novità di questa edizione è il parziale cambio di percorso deciso: la partenza viene data dall’Arsenale, invece che da Sant’Elena, eliminando il tratto di curva iniziale, evitando così che vengano penalizzate le imbarcazioni a cui il sorteggio assegni i numeri d’acqua meno favorevoli. La lunghezza del tracciato viene così ridimensionata, anche se il giro del paleto viene fissato non più davanti alla stazione, ma all’imbocco del Rio Novo. Altra novità il debutto della nuova bissona “Naviglio” che sostituisce la precedente, vecchia ormai di trent’anni. E’ un edizione che deve poi fare i conti anche con lo sciopero dei gondolieri, che fa saltare il consueto corteo delle autorità. La gara, rispettando le previsioni della vigilia, è entusiasmante. Al via scattano in testa Fongher e Testacalda, seguiti da Bepi-Ciaci, i due Badan e Strigheta-Stella. Situazione immutata sino all’altezza dell’isola di San Giorgio, quando le imbarcazioni si trovano a fronteggiare una forte corrente contraria che le spinge verso riva. Ogni singolo poppiere cerca di scegliere perciò la traiettoria migliore. Ad avere la meglio sono Bepi e Ciaci, seguiti dai Badan e da Strigheta-Stella. Davanti alla Prefettura i battistrada riescono a prendere un buon margine di vantaggio, che aumenterà progressivamente sino alla fine. Dietro a loro Strigheta e Stella superano i Badan, mentre il quarto posto è appannaggio di Fongher-Testacalda, a cui va così il maialino dei quarti arrivati. Ad aggiudicarsi il tacchino, in palio per gli ultimi è invece la coppia Badan III-Vianello.
Regata delle Caorline Parte bene l’equipaggio di Murano-Vignole, che conduce senza problemi per la prima parte della gara. Pellestrina, però, rimasta in posizione d’attesa dietro ai battistrada, all’ altezza di Sant’Angelo opera un improvviso attacco, riuscendo a conquistare la prima posizione, che mantiene sino alla fine. Il terzo posto è appannaggio della Giudecca, mentre quarto è il Cavallino. |
1966 | Umberto Zane | |
Cronaca 19651965 · Umberto Zane
Cronaca 19655 settembre 1965 Due equipaggi classificati pari merito al primo posto e altri due al terzo: ha un epilogo fatto di ricorsi e contro-ricorsi la Regata storica disputatasi il 5 settembre 1965. Per la prima volta, almeno nella sua storia recente, la competizione viene decisa non sul campo di gara, ma dai giudici. Ma ripercorriamo quanto avvenuto partendo dall’inizio, ovvero dal via. In testa va subito il marrone di Bufalo-Toreto, seguito da Strigheta-Stella, Fongher-Testacalda, i due Badan e Bepi-Ciaci. A San Marco Fongher e Testacalda operano un affondo, portandosi in testa, mentre Bufalo e Toreto si disuniscono, perdendo ben tre posizioni. A Sant’Angelo sono sempre davanti Fongher-Testacalda, seguiti da Strigheta-Stella, da Bufalo-Toreto (che hanno riguadagnato due posti) e Bepi-Ciaci. Dopo il giro del paleto iniziano gli attacchi di Strigheta e Stella al primo posto, che hanno finalmente successo all’altezza di Palazzo Grimani. In vista del traguardo Strigheta perde il remo, ma riesce ugualmente a precedere di un soffio Fongher e Testacalda. Per il quarantaseienne campione è la tredicesima bandiera rossa, che va a ricevere sorridente, sulla machina, dalle mani del sindaco Favaretto Fisca. Non si presentano alla premiazione, invece, nè Fongher-Testacalda, né Bepi-Ciaci, che lamentano scorrettezze subite gli uni da Strigheta-Stella e gli altri da Bufalo-Toreto. Dopo due ore di discussione, finalmente, la sentenza della giuria: primi a pari merito Strigheta-Stella e Fongher-Testacalda, terzi ex aequo Bufalo-Toreto e Bepi-Ciaci. Nelle Caorline vittoria di Pellestrina, che si prende la rivincita su Lio Piccolo, ribaltando il risultato di dodici mesi prima.
Regata delle Caorline L’equipaggio di Pellestrina parte molto bene è già all’uscita delle corsie è nettamente primo. Alle sue spalle ci sono nell’ordine Mestre, Giudecca, Lio Piccolo, Murano-Vignole e Burano. Dopo l’entrata in Canal Grande, mentre Pellestrina continua a mantenere il comando della gara, Lio Piccolo, con una serie di attacchi, si porta in seconda posizione mentre l’equipaggio di Mestre, particolarmente provato per lo scatto iniziale, scivola piuttosto indietro. Le posizioni di testa rimangono invariate sino alla fine. |
1965 | Umberto Zane | |
Cronaca 19641964 · Umberto Zane
Cronaca 19646 settembre 1964 A fare anzitutto notizia, nella Regata storica del 1964, sono le assenze dei dominatori delle precedenti tre edizioni. Strigheta, in coppia con Marzi, non riesce a superare le eliminatorie mentre Ciaci, che avrebbe dovuto gareggiare con Bufalo, rinuncia all’ultimo momento per partecipare alle selezioni di canottaggio per le Olimpiadi di Tokio. I pronostici sono così molto incerti, anche perché, per il restringimento dovuto alle passerelle poste sul ponte dell’Accademia, oggetto di un restauro, il cordino viene arretrato di 300 metri ed i gondolini sono obbligati a percorrere in corsia i primi 600 metri di corsa: i numeri d’acqua sono così meno importanti del solito. Sempre per distanziare maggiormente le barche la stessa operazione viene compiuta anche per la gara delle Caorline, vinta comunque solo allo sprint da Lio Piccolo su Pellestrina e San Pietro in Volta. Il via alla regata dei Campioni viene dato alle 17.15. All’uscita dalle corsie è in testa il rosa dei due Badan, seguito dal marrone di Cimolin-Stella e dal verde di Pendolin-Moleca. Si mette però ben presto in luce il celeste di Fongher-Testacalda che si porta in seconda posizione e appaia, già alla Punta della dogana, i due Badan. Quest’ultimi stringono i rivali al largo, urtandoli anche con il remo. La manovra comunque non impedisce a Fongher-Testacalda di passare poco dopo in testa, tenendo il comando sino al termine. I due Badan sono buoni secondi, mentre il terzo posto è appannaggio del marrone di Cimolin-Stella, che ha la meglio sul verde di Pendolin-Moleca.
Regata delle Caorline Alla partenza scatta subito in testa l’equipaggio di Malamocco che ha però molto vicini Lio Piccolo e Pellestrina. Mentre Malamocco progressivamente cede, perdendo sempre più terreno, Lio Piccolo, con al socheto Pellestrina, si porta in testa. Al largo intanto San Pietro in Volta tenta l’attacco ma all’ imbocco del Canal Grande deve desistere ed accodarsi ai due battistrada. La regata è praticamente decisa: l’ordine di entrata sarà infatti lo stesso dell’arrivo. |
1964 | Umberto Zane | |
Cronaca 19631963 · Umberto Zane
Cronaca 19631 settembre 1963
Sono ancora Strigheta e Ciaci, vincitori delle ultime due edizioni, i grandi protagonisti della Regata in programma domenica 1 settembre 1963. Le coppie che si candidano ad essere loro grandi rivali sono quelle formate da Ciaceti-Stella (secondi nel 1962), Cimolin-Bepi (terzi), nonché Fongher-Testacalda e Bufalo-Toreto. Ad andare in testa, però, dopo una formidabile cavata, è il verde dei due Badan, seguito da Fongher-Testacalda e da Bufalo-Toreto. Solo quarti Strigheta e Ciaci, che però cominciano pian piano a risalire posizioni. Alla punta della Dogana sono in testa ancora i due Badan con Bufalo e Toreto secondi e Strigheta e Ciaci terzi. I battistrada accusano però la fatica, perdendo in un colpo solo due posizioni. Poco prima del primo passaggio della machina l’attacco decisivo di Strigheta-Ciaci, che riescono a superare Bufalo-Toreto. La gara è ormai segnata per le prime tre posizioni, con i Badan che riescono a contenere il tentativo di rimonta di Fongher-Testacalda, che devono accontentarsi della quarta bandiera. Deludenti Ciaceti e Stella, appena ottavi. Prima dei Campioni, come consuetudine, spazio alla gara delle Caorline, vinta da Pellestrina davanti a Lio Piccolo.
Regata delle Caorline L’avvio è incerto con varie barche sulla stessa linea. Dopo 200 metri, però, passa a condurre il rosso di Pellestrina, seguito dal canarin di Lio Piccolo, il favorito della vigilia, che è a sua volta affiancato dal viola di Treporti. Prima dell’entrata in Canal Grande quest’ultima imbarcazione perde però terreno. La gara vive sull’avvincente testa a testa tra Pellestrina e Lio Piccolo, che tiene tutti in sospeso sino all’arrivo. Alla fine a prevalere, proprio sul traguardo, sarà Pellestrina, a tempo di record: ci vorranno ben 36 anni perché un equipaggio (Murano nel ’99) riesca a far meglio. La bandiera verde è vinta da Treporti, mentre quarto, molto staccato, è l’equipaggio di Sant’Erasmo. |
1963 | Umberto Zane | |
Cronaca 19621962 · Umberto Zane
Cronaca 19622 settembre 1962 E’ una regata, quella del 2 settembre 1962, che farà parlare di sé per parecchio tempo: non tanto per quanto è accaduto durante la gara, vinta senza troppi problemi, per il secondo anno consecutivo, da Strigheta e Ciaci, ma per quanto avviene immediatamente prima e dopo l’arrivo. Strigheta e Ciaci tagliano infatti il traguardo dopo aver indossato un maglione con la pubblicità di una nota bevanda gassata, prodotta da un’azienda americana per cui Strigheta, tra l’altro, negli anni cinquanta, aveva anche lavorato. Ma quel che è peggio è che i due vincitori, così “sponsorizzati”, si presentano anche sulla machina, per ricevere la bandiera rossa dalle mani del Presidente della Repubblica Segni. Ne nasce un vero e proprio caso, conclusosi con una multa che Ciaci e Strigheta dovranno pagare per “pubblicità abusiva”. Poco male, visto che il compenso concordato con la ditta americana, ben 500.000 lire, copre ampiamente le spese della contravvenzione, ed è pure superiore alle 300.000 lire vinte per essere arrivati primi. La gara, come anticipato, non riserva di per sé grosse emozioni. Nonostante il brutto numero d’acqua pescato Strigheta e Ciaci vanno subito al comando, pressati comunque da vicino da Ciaceti-Stella, mentre i rivali più accreditati, Fongher-Badan, anch’essi alle prese con una corsia di partenza non troppo favorevole, non riescono a recuperare le prime posizioni, arrivando sul traguardo solo settimi. Strigheta e Ciaci controllano senza problemi Ciaceti e Stella, che devono fare piuttosto i conti con la rimonta di Cimolin-Bepi, giunti poi terzi, mentre al quarto posto si classificano, più staccati, Socolo-Ice. Ben più equilibrata la gara delle Caorline, vinta da Treporti, con le prime quattro imbarcazioni giunte al traguardo nell’esiguo spazio di 11”.
Regata delle Caorline Per alcune decine di metri le imbarcazioni proseguono appaiate. Ai 300 metri l’equipaggio di San Pietro in Volta prende il comando seguito da Treporti e da Burano, mentre verso riva si fa luce Lio Piccolo. Dopo San Giorgio Treporti sferra un violento attacco buttandosi al campo ed affiancando San Pietro in Volta, che dapprima resiste ma poi deve cedere la prima posizione. All’ altezza di San Marco Lio Piccolo tenta un attacco alle prime piazze, senza però successo, e si assesta così al quarto posto. La competizione è ormai decisa: in Canal Grande le posizioni non mutano più. |
1962 | Umberto Zane | |
Cronaca 19611961 · Umberto Zane
Cronaca 19613 settembre 1961 Mentre si consolida la fresca, ma già molto apprezzata tradizione di ricordare, nel corteo storico, il ritorno nella sua Venezia nel 1489 della regina di Cipro Caterina Cornaro, viene ripristinata la consuetudine della sfilata in gondola delle autorità politiche presenti per la Regata. Con il sindaco Favaretto Fisca tocca così all’ospite più illustre, il Presidente del Consiglio Amintore Fanfani, fare un giro d’onore lungo il Canal Grande. Dopo la sfilata delle imbarcazioni storiche e delle centinaia di figuranti, spazio alla competizione, con la gara delle Caorline, addobbate, come previsto dal regolamento, con fiori e con prodotti della terra, che viene vinta dall’equipaggio di Treporti. Per la regata dei Campioni i favori dei pronostici sono tutti per la nuova “super-coppia” formata da Strigheta e Ciaci, mentre i loro più accreditati rivali sono indicati in Fongher e Badan. Le attese non vanno deluse. Strigheta e Ciaci, infatti, nonostante un numero d’acqua di partenza non certo favorevole, scattano subito in testa, seppur pressati da vicino da Fongher-Badan. Per un paio di minuti è un testa a testa avvincente, con le due barche quasi sulla stessa linea, poi, all’entrata in Canal Grande, Strigheta e Ciaci riescono a portarsi decisamente avanti. L’esito della gara è ora già deciso: per i battistrada è quasi una passerella il doppio passaggio davanti alla machina. Chiuderanno comunque con un tempo (35’27”) che rimarrà il più basso mai registrato nella gara sino al 1994, e che resta, ad oggi, il secondo migliore di sempre. Secondi Fongher-Badan, mentre terzi giungono Cimolin-Bepi e quarti i due Vignotto, che hanno la meglio nel finale nella lotta diretta con il bianco di Pendolin-Stella. Regata delle Caorline All’uscita delle corsie si pone subito in testa l’equipaggio di Treporti, seguito dalle Vignole. In Canal Grande entrano per prime queste due barche mentre più staccato di una barca è il Cavallino e quindi Sant’Erasmo, San Pietro in Volta e Burano. Ancora più indietro le altre imbarcazioni. Le posizioni rimangono immutate sino al paleto, anche se aumenta il vantaggio delle prime due barche. Dopo il ponte di Rialto Sant’Erasmo, senza un motivo apparente, chiude sotto riva San Pietro in Volta, tanto da fermare la corsa di questa imbarcazione. Sant’Erasmo, proseguendo la regata, continua a danneggiare San Pietro in Volta, nonostante i richiami della giuria che alla fine la squalifica mentre il celeste di Burano approfitta di questa situazione per portarsi in quarta posizione. |
1961 | Umberto Zane | |
Cronaca 19601960 · Umberto Zane
Cronaca 19604 settembre 1960 La maggior novità della Regata del 1960 è di natura tecnica: i nuovi gondolini su cui si cimenteranno i regatanti sono stati infatti costruiti non più in abete ma in compensato. Perciò le imbarcazioni pesano circa 30 chilogrammi in meno delle precedenti: questo significa una maggior velocità di crociera, a cui deve accompagnarsi però una ancora migliore perizia tecnica da parte dei concorrenti. C’è quindi molto attesa per la gara dei Campioni, preceduta da un corteo storico particolarmente ricco, composto da 50 imbarcazioni e 300 figuranti, e dalla regata delle Caorline, in cui si conferma al primo posto Lio Piccolo. E’ una sorte di rivincita tra i primi tre classificati dell’anno precedente, nell’ordine Fongher-Badan, Ciaceti-Ciaci e Strigheta-Toreto. Le cose, per quest’ultimi, si mettono bene già al sorteggio per le corsie d’acqua, che sfavorisce le due coppie rivali. Strigheta e Toreto balzano così subito al comando, davanti a Lupetto-Capon e Pendolin-Stella. Dietro tentano un difficile recupero sia Ciaceti-Ciaci che Fongher-Badan, alle prese però anche con il bianco dei due Vignotto. Già al primo passaggio davanti alla machina le prime tre posizioni sono ben delineate. L’ultima bandiera è appannaggio di Ciaceti-Ciaci, mentre solo quinti sono i campioni uscenti Palmiro Fongher-Badan. Strigheta e Toreto fanno segnare il miglior tempo sino ad allora mai ottenuto nella gara, migliorando di 2” quello del 1953 di Crea e Bota. L’anno successivo comunque Strigheta, in coppia con Ciaci, farà ancora meglio. Regata delle Caorline Per una volta il numero d’acqua di partenza non è determinante: prendono la testa Pellestrina da una parte e Lio Piccolo dall’altra mentre vi è un abbordaggio involontario tra Cavallino e Mazzorbo, che penalizza entrambi gli equipaggi, subito attardati. Si formano due file e all’altezza di San Giorgio il verde di Treporti tenta inutilmente di passare in mezzo ai due trenini. Tra Lio Piccolo e Pellestrina inizia una serrata lotta che premia la caorlina celeste, che entra per prima in Canal Grande. Dopo il giro del paleto Lio Piccolo si butta al campo e supera Pellestrina nonostante la strenua difesa di quest’ultima, andando così a vincere. Per il terzo posto l’equipaggio delle Vignole ha la meglio su quello di Treporti. |
1960 | Umberto Zane | |
Cronaca 19591959 · Umberto Zane
Cronaca 19596 settembre 1959 E’ una Regata all’insegna delle novità. La prima è che gli equipaggi partecipanti alla gara vengono scelti tra i cittadini residenti nel comune di Venezia indipendentemente dal fatto siano o meno gondolieri, inoltre vengono inserite altre due nuove bissone nel corteo storico che apre, come da tradizione, la regata: sono la “Cinese” (la cui decorazione si ispira ad antiche stampe di Marco Polo) e la “Rezzonico” (addobbata in stile settecentesco). Misurano entrambe 15 metri di lunghezza e 2 di larghezza. Viene invece cancellata la regata dei Sestieri in quanto, come si legge in una relazione dell’Ufficio comunale per il Turismo, “non ha assolto alla sua funzione né dal lato agonistico, né da quello folcloristico…” Novità anche nelle griglia dei partenti, con molte nuove coppie formatesi. Strigheta ha rotto il sodalizio con Capon e si presenta al via con Toreto. I due fratelli Fongher si sono pure separati: Palmiro è in gara con Badan e Bepi con Capon. Restano invece assieme altre due coppie di fratelli: Ciaci-Ciaceti (campioni in carica) e i Vignotto (quarti nel 1958). Scattano subito in testa Palmiro Fongher e Badan, che approfittano anche dei numeri d’acqua non troppo favorevoli da cui devono partire Ciaceti-Ciaci, e Bepi-Capon. All’entrata in Canal Grande sono in testa Fongher-Badan, davanti agli outsiders Lidiano Dei Rossi-Ragazzi, Ciaceti-Ciaci, Dei Rossi-Momolon, Strigheta-Toreto e Bepi-Capon. A Rialto inizia la rimonta di Ciaceti-Ciaci e di Strigheta –Toreto, che si realizza però solo dopo il passaggio del paleto. Ciaceti-Ciaci, secondi, tentano un inutile attacco a Fongher-Badan, mentre il terzo posto è di Strigheta-Toreto, che superano nel finale Lidiano Dei Rossi e Ragazzi. Nella regata delle Caorline torna invece al successo Lio Piccolo davanti a Treporti.
Regata delle Caorline Dopo la partenza si porta al comando l’equipaggio di Treporti, che mantiene la prima posizione sino a Rialto quando viene superato da Lio Piccolo. La lotta per il primo posto non è però conclusa. Al rio di Cannaregio Treporti riesce infatti ad appaiare Lio Piccolo, che riesce comunque a girare per primo il paleto e a tenere a bada nel ritorno i rivali. Il terzo posto è appannaggio di Pellestrina, mentre quarta è la caorlina delle Vignole, che approfitta anche del calo di Burano che perde nel finale ben due posizioni, e si deve accontentare della sesta posizione. |
1959 | Umberto Zane | |
Cronaca 19581958 · Umberto Zane
Cronaca 19587 settembre 1958
La prima novità della Regata del 1958 riguarda il corteo storico, in cui compaiono due nuove bissone, la “Cavalli” e la “Veneziana”, che sostituiscono le imbarcazioni, omonime, che erano state costruite agli inizi degli anni Venti. In gara ci sono tutti e quattro gli equipaggi giunti in bandiera nel 1957: sono loro a spartirsi i favori del pronostico. Al via scatta in testa il viola di Dei Rossi-Toreto, presto però superato da Ciaceti-Ciaci e da Strigheta-Capon. Nonostante gli sforzi di quest’ultimi la situazione, per le due bandiere più importanti, non cambierà sino all’arrivo. Poco male: Strigheta e Capon, rivelerà molti anni dopo quest’ultimo, avevano fatto un patto con i fratelli Tagliapietra, dopo un allenamento e un’estemporanea gara a due in cui le coppie avevano verificato le rispettive forze: quello di spartirsi equamente i premi che sarebbero riusciti a conquistare sia in Canal Grande che nella successiva regata di Burano. Deludenti, solo quinti, i campioni in carica Palmiro e Bepi Fongher, che perdono la possibilità di conquistare l’ultima bandiera proprio sul traguardo, superati dai Vignotto. C’è grande battaglia anche nelle retrovie, spesso a base di colpi proibiti. Si mette in particolare in (cattiva) luce il rosso di Pesciolino-Scardola che dapprima danneggia il bianco di Pendolin-Badan e quindi taglia la strada ai fratelli Fongher. Nonostante la squalifica prosegue la gara sino al primo passaggio davanti alla machina, quando viene fermato dalla giuria che lo costringe ad uscire fuori dal campo di gara. Pesciolino-Scardola, però, in vena di regolamento di conti, attendono all’arrivo nuovamente Pendolin-Badan, attardati anche per un malore che aveva colpito quest’ultimo, tagliando loro la strada. Pendolin salta allora sulla barca dei rivali e prende a pugni Scardola. Risultato: un anno di squalifica per Pendolin, Pesciolino e Scardola. Nella regata delle Caorline vittoria di Mazzorbo, che pone fine a 5 anni ininterrotti di dominio di Lio Piccolo, danneggiato comunque dalle scorrettezze della barca delle Vignole.
Regata delle Caorline Dopo la partenza per 400 metri circa la situazione rimane incerta con la lotta per il primo posto tra gli equipaggi delle Vignole e di Mazzorbo. A Ca’ Giustinian le Vignole riescono ad avere la meglio sui rivali, mentre dietro a loro si fanno luce San Pietro in Volta e Lio Piccolo. A San Stae Lio Piccolo guadagna una posizione, superando San Pietro in Volta, e attacca decisamente le prime due imbarcazioni. La caorlina delle Vignole, intuito il pericolo, si porta, nonostante i richiami della giuria, tutta a destra, stringendo così Lio Piccolo, che deve desistere e accodarsi. Al ritorno la situazione rimane tranquilla sino all’ altezza di palazzo Grimani quando Lio Piccolo porta un nuovo e deciso attacco. Anche questa volta le Vignole, buttandosi a sinistra, tagliano la strada a Lio Piccolo, che è costretto anche ad abbordare San Pietro in Volta. A questo punto la giuria decide di retrocedere la caorlina delle Vignole, nonostante abbia per prima tagliato il traguardo, al quarto posto. |
1958 | Umberto Zane | |
Cronaca 19571957 · Umberto Zane
Cronaca 19571 settembre 1957 Col ritiro di Crea e Bota sembra spianata la strada per l’ennesima vittoria di Strigheta, che conferma il suo sodalizio con Capon. Mancano anche gli emergenti fratelli Tagliapietra, Ciaci e Ciaceti, eliminati nelle qualificazioni. I pronostici sono quindi tutti per il vecchio campione, anche se sono considerati outsiders di lusso i fratelli Fongher, ancora molto giovani ma ormai attestati su prestazioni di ottimo livello. Al via sono proprio loro a prendere la testa, davanti a Pendolin-Badan e Fiosso-Scardola. Strigheta e Capon riescono però in breve tempo a recuperare, guadagnando la seconda posizione. Da San Giorgio sino all’arrivo saranno ben cinque gli attacchi che Strigheta e Capon porteranno ai Fongher, senza riuscire però mai a superarli. Quello più deciso è il quarto, all’altezza della Ca’ d’Oro, quando i battistrada intralciano l’azione dei rivali in maniera irregolare, tanto da farsi richiamare dalla giuria, senza però incorrere nella squalifica. L’ultimo attacco sotto il ponte di Rialto: Strigheta e Capon quasi appaiono i Fongher, che riescono però a resistere, tagliando per primi il traguardo. Terzi Pendolin-Badan e quarti Dei Rossi-Toreto. Nelle Caorline, invece, vittoria senza patemi di Lio Piccolo su Pellestrina, Vignole e Treporti. Regata delle Caorline Alla partenza le imbarcazioni si portano tutte sulla sinistra per evitare la forte corrente contraria. Questa manovra avvantaggia gli equipaggi di Lio Piccolo, Pellestrina e San Pietro in Volta. Quest’ultimo però perde la terza posizione perchè ostacolato irregolarmente dalla caorlina del Cavallino, che viene squalificata perché due componenti del suo equipaggio colpiscono con il remo uno dei rivali, con cui avevano avuto un violento diverbio. Ben presto le imbarcazioni si dispongono in fila indiana e all’entrata del Canal Grande l’ordine è il seguente: Lio Piccolo, Pellestrina, Vignole, San Pietro in Volta, Treporti, Sant’Erasmo, mentre sono molto più staccati Mazzorbo e Burano. Le posizioni rimangono immutate sino a Rialto quando Treporti, buttandosi al campo, appaia San Pietro in Volta e alla Pescheria lo supera. |
1957 | Umberto Zane | |
Cronaca 19561956 · Umberto Zane
Cronaca 19562 settembre 1956 C’è grande attesa per il ritorno in Canal Grande, dopo due anni, di Strigheta. Attesa mista anche a curiosità, visto che il “campionissimo del remo” ha deciso di cambiare ancora compagno, scegliendo Rino Enzo Capon, esordiente nella Regata storica. La coppia è comunque collaudata, avendo vinto, già l’anno precedente, la Regata di Burano. Suoi avversari più forti, sulla carta, i vincitori dell’edizione del 1955, Crea e Bota, ed i fratelli Fongher. Previsioni per una volta confermate da quanto avviene effettivamente in gara. Al via vanno in testa i fratelli Fongher, con Strigheta-Capon solo terzi, che decidono però di non seguire la stessa linea dei primi, buttandosi sulla sinistra. In breve si formano due tronconi di barche. All’ingresso in Canal Grande i tre gondolini favoriti si trovano sulla stessa linea, sino a che Strigheta e Capon, complice anche un piccolo incidente accaduto ai Fongher (che poggiano un remo su una cesta galleggiante), passano in testa. La gara è ormai decisa già al primo passaggio della machina: primi Strigheta-Capon, seguiti dai Fongher, da Crea-Bota e da Fiosso-Scardola. L’unica emozione avviene dopo passaggio di ritorno del ponte di Rialto, quando Crea e Bota attaccano, senza successo, il secondo posto dei Fongher. All’arrivo è davvero palese la soddisfazione di Strigheta. Lo stesso entusiasmo che dimostrano l’equipaggio di Lio Piccolo, per la quarta volta consecutiva primo nella regata delle Caorline, e la barca di Castello, che si aggiudica la regata dei Sestieri su gondole a quattro remi. Regata delle Caorline L’avvio di gara è molto incerto, con quasi tutte le imbarcazioni che si mantengono sulla stessa linea. Dopo 300 metri prende leggermente la testa l’equipaggio di Sant’Erasmo, seguito da Lio Piccolo, Cavallino e Vignole. All’altezza di San Giorgio c’è un attacco simultaneo di Lio Piccolo e Pellestrina, che riescono a portarsi nelle prime due posizioni, mentre la caorlina delle Vignole guadagna la terza piazza superando Sant’Erasmo, ormai in fase calante, che perde anche il quarto posto a vantaggio di Treporti. Davanti alla machina transita per primo Lio Piccolo, inseguito da vicino da Pellestrina. Le posizioni di vertice non cambieranno, nonostante i ripetuti attacchi del celeste alla prima piazza, saldamente difesa dal viola. |
1956 | Umberto Zane | |
Cronaca 19551955 · Umberto Zane
Cronaca 19554 settembre 1955 E’ una regata in cui mancano entrambi i “re del remo”: Ciapate, dopo il terzo posto dell’anno precedente, ha infatti deciso, nonostante gli appena 36 anni, il ritiro. Strigheta, invece, è stato clamorosamente eliminato nelle selezioni. Nonostante la vittoria ottenuta nel 1954, ha infatti deciso di cambiare compagno: una scelta dettata, più che da ragioni tecniche, da interessi economici. Non per soldi, comunque, ma per…carne: il suo nuovo proviere è infatti un facoltoso macellaio di Murano che gli ha promesso un cospicuo premio in prodotti pur di poter gareggiare con lui. Strigheta si rifarà comunque poche settimane dopo, a Burano, col nuovo compagno Capon, vincendo alla grande la Regata. In Canal Grande le previsioni della vigilia sono tutte per Crea e Bota. I favoriti non deludono le attese. Già al via vanno infatti in testa, riuscendo ad aumentare progressivamente il loro vantaggio. E’ lotta aperta, invece, per le altre tre bandiere. Ciaci e Badan, partiti quarti, riescono a recuperare ben due posizioni già prima dell’ingresso in Canal Grande, mentre dietro a loro i fratelli Fongher riescono a precedere, in volata, Socolo e Pendolin. Cancellata la regata delle Donne, le gare di contorno sono imperniate sulle sfida delle Caorline (vinta ancora da Lio Piccolo) e da quella dei Sestieri, conclusasi col successo di Castello. La regata dei Sestieri è una gara che gli organizzatori sperano di far progressivamente crescere. La competizione è per gondole a 4 remi, con i concorrenti divisi in 3 gruppi: in maglia rossa i sestieri “al di qua dell’acqua”, cioè del Canal Grande (Cannaregio, Castello, San Marco, Sant’Elena e Murano); in maglia verde quelli “al di là dell’acqua” (Santa Croce, San Polo, Dorsoduro e Giudecca); in maglia bianca i Traghetti sul Canal Grande. Regata delle Caorline C’è molta bagarre in partenza, anche per colpa dell’indisciplina di alcuni equipaggi. Dopo un centinaio di metri le imbarcazioni si dividono in tre gruppi: al centro Lio Piccolo, Sant’Erasmo e Cavallino; a destra San Pietro in Volta e Mazzorbo; a sinistra, verso le boe, Burano, Pellestrina, Vignole e Treporti. All’ imbocco del Canal Grande si porta in testa Lio Piccolo, seguito da Vignole e Sant’Erasmo, che a Ca’ Foscari riesce ad andare in seconda posizione, mentre Pellestrina viene più volte richiamata per il suo comportamento scorretto in quanto tende a toccare l’imabarcazione che la precede. Al paleto gira per primo Lio Piccolo seguito da Sant’Erasmo, Vignole, Pellestrina e Treporti. Al ritorno, all’altezza della Ca’ d’Oro, proprio Treporti si getta al campo per superare Pellestrina, che gli taglia ripetutamente la strada, meritandosi infine la squalifica. L’ultima emozione proprio all’arrivo: a 100 metri dalla machina l’equipaggio delle Vignole attacca Sant’Erasmo, riuscendo a superarlo e a conquistare la seconda posizione. |
1955 | Umberto Zane | |
Cronaca 19541954 · Umberto Zane
Cronaca 19545 settembre 1954 Il grande interrogativo che precede la vigilia della Regata in programma il 5 settembre 1954 è legato al divorzio tra Strigheta e Ciapate: riusciranno i due campioni ad essere ancora davanti a tutti, o dovranno lasciare il passo ai “vecchi” Crea e Bota od ai “giovani leoni” emergenti, che grazie al nuovo sistema di selezione, basato sui tempi e non più sui titoli, dà loro modo di debuttare prima in Canal Grande? Sia Strigheta che Ciapate tengono conto del “vento nuovo” che sta arrivando: il primo sceglie come suo compagno Badan (secondo l’anno precedente), l’altro fa coppia con Ciaci, già vincitore per due anni di fila della Regata ad un remo di Murano, nonostante i suoi soli 19 anni. Debutta nella Storica un altro giovane di grande avvenire, Bepi Fongher, in coppia col fratello Palmiro. La Regata, per la prima volta, viene trasmessa, in Eurovisione, dalla RAI, la cui programmazione ufficiale è iniziata solo pochi mesi prima. Regata delle Caorline Regata delle Donne |
1954 | Umberto Zane | |
Cronaca 19531953 · Umberto Zane
Cronaca 19536 settembre 1953 Oltre a quella dei Campioni e delle Caorline, l’edizione del 1953 della Regata storica riserva nel suo programma un’altra gara: quella delle Donne. E’ una novità importante, ma la vera notizia arriva alla fine della giornata, con l’ordine d’arrivo della regata dei Campioni: Strigheta e Ciapate, dopo 6 anni di vittorie, giungono appena terzi! Il loro dominio finisce nel peggiore dei modi: quando la gente li vede in terza posizione è dapprima incredula, poi finisce per sbeffeggiarli, lanciando loro addosso anche pezzi di limone e fette d’anguria. Strigheta, all’arrivo, scaglierà lontano il suo remo e la bandiera comunque conquistata. Solo poi si saprà che la coppia è stata penalizzata da uno speronamento subito, poco prima della partenza, da un’imbarcazione a motore in retromarcia, che ha fatto imbarcare acqua al suo gondolino. E’ comunque la fine di un sodalizio che sembrava inossidabile: già poche settimane dopo, alla Regata di Burano, Strigheta gareggia in coppia con l’emergente Ciaci. A vincere la gara è una coppia nuova di zecca: quella formata da Italo Vianello Crea e Bota. Al via a scattare in testa sono però i giovanissimi esordienti Palmiro Fongher e Badan, con dietro Strigheta e Ciapate, mentre Crea e Bota si gettano coraggiosamente al campo per recuperare posizioni. Una manovra che consente loro di entrare per primi in Canal Grande. Le prime tre imbarcazioni hanno già fatto il vuoto alle loro spalle. Dal gruppo di testa, però, si staccano progressivamente Strigheta e Ciapate, il cui gondolino continua a imbarcare acqua. La quarta bandiera è appannaggio di Umberto Dei Rossi e Ciaci. In precedenza la gara delle Caorline era stata vinta da Lio Piccolo, mentre quella delle Donne aveva visto il netto successo di Teresina e Maria Boscolo.
Regata delle Caorline Già dalle prime battute si delineano le forze in campo: a contendersi la vittoria saranno Lio Piccolo e Pellestrina. E’ quest’ultimo equipaggio a prendere un iniziale vantaggio, ma Lio Piccolo riesce a rimontare e ad entrare per primo in Canal Grande. Dietro si fa progressivamente luce l’imbarcazione delle Vignole, l’unica a riuscire a tenere testa alle due di testa. Lio Piccolo e Pellestrina rimangono molto vicine, senza però che le posizioni, sino all’arrivo, mutino. Dietro alle Vignole è lotta invece per il quarto posto, che Mazzorbo riesce infine ad aggiudicarsi, precedendo Burano.
Regata delle Donne Non deludono le attese le grandi favorite della vigilia: Teresina e Maria Boscolo prendono infatti subito la testa, rimanendoci poi sino alla fine senza problemi. Davvero entusiasmante, dietro a loro, la gara della coppia Ficotto-Smerghetto che, dopo una partenza ad handicap, dovuta ad un danneggiamento subito ad opera di un’altra imbarcazione, riescono a risalire gradatamente dall’ottavo al secondo posto finale. Al terzo posto Ada Enzo e Giuseppina Cimarosto. Quest’ultima ripete così l’impresa, riuscitale negli anni Trenta, quando si svolsero due regata riservate alle donne, di conquistare una bandiera in Canal Grande. Si vivono anche attimi di tensione quando per un malore che colpisce Wilma Ballarin, il rosso, all’altezza della Pescheria, si deve ritirare. |
1953 | Umberto Zane | |
Cronaca 19521952 · Umberto Zane
Cronaca 19527 settembre 1952
A livello tecnico due sono le importanti novità introdotte per la Regata del 7 settembre 1952. Anzitutto, per la prima volta, viene stabilito, che la coppia vincitrice l’ultima edizione sia ammessa di diritto l’anno successivo alla competizione. I campioni in carica saranno affiancati da cinque coppie di gondolieri e da tre di non gondolieri. L’altra novità riguarda le imbarcazioni: vengono infatti costruiti dei nuovi gondolini, che sostituiscono quelli precedenti, vecchi di una quindicina d’anni. Dopo la felice esperienza dell’anno precedente viene confermata la regata delle Caorline, a cui viene dato anzi più importanza e risalto. Il Comune di Venezia, infatti, decide di aumentarne considerevolmente i premi: ben 50.000 lire andranno all’equipaggio vincente (invece dei 40.000 del 1951) mentre la barca meglio addobbata riceverà in dono 25.000 lire (e non più 10.000). Poche novità invece, per quanto riguarda il corteo storico. Anticipa il “Gazzettino” del 7 settembre: ‘Il corteo sarà aperto dalla barche della Cooperativa Gondolieri, cui seguiranno la Dodesona e la Disdotona, dal dondolone della Assicurazioni Generali e dalla staffetta. Subito dopo verranno lo chalet del governo, fiancheggiato dalle otto bissone (Fama, Naviglio, Cavalli marini, Nettuno, Geografia, Quercini, Bizantina, Veneziana), poi il dondolone del Comune e quelli delle Repubbliche marinare, infine lo stuolo di gondole delle autorità e degli invitati.’ Dopo di esso è la volta della gara delle Caorline, vinta da Treporti, e poi tocca finalmente ai Campioni. Anche quest’anno i pronostici sono tutti per Strigheta e Ciapate. Loro rivali più accreditati gli equipaggi giunti secondi e terzi nel 1951 ( Mariner-Dei Rossi e Bota-Pavero). La gara riserva davvero poche sorprese: Strigheta e Ciapate vanno infatti subito in testa, seguiti da Ortolan-Calegher e da Pesciolino-Fasiola. Non buona la partenza di Bota e Pavero, solo settimi, che cercano una disperata rimonta, riuscendo però a superare solo i due Crea. La lotta per i primi tre posti è davvero senza storia, mentre la quarta bandiera è appannaggio di Mariner e Dei Rossi, che nel ritorno, dopo il giro del paleto, riescono a sopravanzare i due Dei Rossi.
Regata delle Caorline Per il ritiro di Pellestrina sono solo otto le imbarcazioni che danno vita alla seconda regata delle Caorline in Canal Grande. Il più veloce, alla partenza, è l’equipaggio di Lio Piccolo, che riesce a balzare provvisoriamente in testa. Dopo qualche centinaio di metri, infatti, c’è l’attacco di Treporti, che riesce a conquistare la prima posizione, difesa poi sino alla fine. Accanita è la lotta tra Burano ed il Cavallino per la terza posizione: a spuntarla, sul traguardo, è l’equipaggio isolano. Più staccate le altre barche. |
1952 | Umberto Zane | |
Cronaca 19511951 · Umberto Zane
Cronaca 19512 settembre 1951
E’ un’edizione “storica” in tutti i sensi. Anzitutto perché per la prima volta, nella storia delle Regate moderne, un equipaggio viene incoronato “re del remo”, titolo che si acquista vincendo cinque edizioni consecutive della gara. L’impresa riesce, ovviamente, a Strigheta e Ciapate, grandi favoriti della vigilia della competizione. Si è sciolta infatti la coppia che nelle due edizioni precedenti li aveva messi più in difficoltà: il vecchio Lupo si presenta in gara con Treportin, mentre il giovane Bota voga con Pavero. La gara riserva comunque varie emozioni. Vista la marea calante il via viene dato alcune centinaia di metri più avanti, dove la curva della Riva degli Schiavoni è meno sensibile, per dare così maggiore possibilità alle barche sui numeri d’acqua meno favorevoli. Dopo la cavata sono infatti in testa Mariner-Dei Rossi, seguiti da Bota-Pavero e Campaltin-Crea. Solo quarti Strigheta e Ciapate, che riescono comunque a recuperare, prima dell’entrata in Canal Grande, una posizione. Poco dopo la machina arriva però il loro poderoso attacco: già prima di Rialto hanno superato sia Bota-Pavero che Mariner-Dei Rossi. Per Strigheta e Ciapate è poi passerella finale, lungo tutto il Canal Grande, sino all’arrivo. La coppia fa parlare di sé anche per quanto accade nelle premiazioni. I due si presentano infatti davanti al Ministro Scelba, per ricevere la bandiera rossa, indossando un maglione sponsorizzato da una nota ditta americana di bevande gassate per cui, tra l’altro, entrambi lavorano. L’edizione del 1951 viene poi ricordata anche perché per la prima volta si svolge al suo interno la gara della Caorline, che, come ricorda il “Gazzettino” del 29 agosto 1951 “ha come scopo la valorizzazione delle nostre isole e dei nostri prodotti: infatti le imbarcazioni partecipanti alla regata dovranno esibire a prua i prodotti degli orti lagunari…” Le Caorline, stabilisce il regolamento, dovranno essere lunghe 8,50 e larghe tra 1,5 e 1,7 metri e composte da 5 vogatori, ognuno dei quali dovrà portare un fazzoletto con i colori della propria barca. Il premio, per i primi, è di 40.000 lire, mentre la barca meglio addobbata ne conquista 10.000. La gara viene vinta da Cavallino, davanti a Burano e a Lio Piccolo.
Regata delle Caorline E’ una gara fatta non solo di sudori, ma anche di colori e profumi. Dopo una strenua lotta vince la barca del Cavallino, che a prua ha ben disposti in file multicolori rossi pomodori e verdi peperoni, davanti a Burano addobbata con reti e pesce fresco. Terza la caorlina di Lio Piccolo (con frutta da orto), e via via Mestre (con una grande torre a prua, una botticella di vino a poppa e galline, anatre, uova fresche e pannocchie), Pellestrina (con ortaggi), Treporti (carica all’inverosimile di ceste di frutta). Più indietro Sant’Erasmo, Mazzorbo e le Vignole. |
1951 | Umberto Zane | |
Cronaca 19501950 · Umberto Zane
Cronaca 19503 settembre 1950 Strigheta-Ciapate o Lupo-Bota? Dopo l’avvincente sfida del 1949 sono questi i due equipaggi più attesi della Regata in programma domenica 3 settembre 1950. Nelle dure selezioni a cronometro, svoltesi sul percorso Macello-San Giuliano e ritorno, si sono inoltre distinti Ortolan-Callegher e Piccenin-Speccenè, tornati a far coppia. In effetti la gara vivrà di due sfide ben distinte: quella per il primo posto (tra le due barche favorite) e quella per il terzo (con sei equipaggi, all’arrivo, distanziati tra loro di appena 10”). Già al via, con una poderosa cavata, il viola di Strigheta e Ciapate guadagna la prima posizione, seguito però al socheto da Lupo e Bota. Dietro a loro, via via sempre più distanziato, il gruppo degli altri concorrenti, aperto da Ortolan-Callegher, seguiti da Brocco-Crea, che verranno però superati, per il quarto posto finale, da Fasiola-Mariner. Come l’anno precedente l’attacco di Lupo e Bota al primo posto viene sferrato al ritorno, poco dopo Rialto: Anche questa volta, però, Strigheta e Ciapate resistono, chiudendo primi in pratica con lo stesso distacco inflitto ai rivali dodici mesi prima. |
1950 | Umberto Zane | |
Cronaca 19491949 · Umberto Zane
Cronaca 19494 settembre 1949 Reduci dalla vittoria, condita dalle polemiche per “l’episodio dell’uva”, dell’anno precedente, Strigheta e Ciapate sono gli indiscussi favoriti per la vittoria anche nella Regata del 1949. Favori dei pronostici che sono dovuti non solo alla forza intrinseca della coppia, ma anche dal fatto che gli avversari hanno tutti cambiato compagno, formando così nuovi sodalizi, competitivi magari sulla carta ma che non hanno avuto il dovuto rodaggio per potersi esprimere al meglio. Curiosamente, infatti, dei 9 equipaggi in gara, l’unico presente alla Storica di dodici mesi prima è proprio quello composto dai campioni uscenti. La coppia rivale più accreditata è quella formata da Italo Vianello Crea e Pavero, che invece in gara non riuscirà mai a mettersi in luce, giungendo alla fine solo ottava, dopo aver occupato per molto tempo anche l’ultimo posto. Al via scattano in testa Strigheta e Ciapate, seguiti da Lupo, in coppia col debuttante Bota, e da Bellagna-Dei Rossi, presto superati, però, dal rosso di Ortolan-Callegher. Le posizioni di testa, in pratica, non cambieranno più, anche se al ritorno, dopo il giro del paleto, nei pressi di Rialto, c’è un attacco deciso di Lupo e Bota al primo posto. Per un po’ i due riescono ad affiancarsi a Strigheta e Ciapate che comunque, con un ultimo sforzo, riescono a non farsi superare e a produrre l’allungo decisivo. Come è consuetudine ai quarti (Bellagna-Dei Rossi) va il porchetto, mentre gli ultimi (Marieto-Cagarelle) ricevono in dono un’oca. |
1949 | Umberto Zane | |
Cronaca 19481948 · Umberto Zane
Cronaca 19485 settembre 1948 Dopo le emozioni vissute l’anno precedente, con l’arrivo al fotofinish vinto da Strigheta e Ciapate, la Regata del 5 settembre 1948 è attesa con particolare curiosità dai veneziani. Non c’è più però la coppia che sino all’ultimo metro ha conteso il successo a Strigheta e Ciapate: Pavero si presenta al via con Italo Vianello Crea, mentre Lupo ha scelto come suo compagno Malamochin. C’è una novità importante da segnalare: per la prima volta viene disputata una selezione a cronometro per definire il ruolo della Regata. Sei posti sono riservati alla categoria dei gondolieri e tre a non gondolieri, purchè nati e residenti nel Comune di Venezia. Al via sono subito in testa Strigheta e Ciapate, seguiti da Mariner-Fasiola. Crea e Pavero, dopo una partenza non velocissima, riescono a recuperare, già prima dell’entrata in Canal Grande, ben tre posizioni, passando dal sesto al terzo posto, davanti a Piccenin e Speccenè. Addirittura ultimi Lupo e Malamochin, che comunque, quasi all’arrivo, riescono a superare due imbarcazioni, classificandosi così settimi. La situazione per le prime quattro piazze, invece, non cambia più sino al traguardo. I battistrada si permettono così un gesto clamoroso. “All’altezza del ponte dell’Accademia – racconterà anni più tardi Strigheta – un nostro tifoso buranello, fruttivendolo, ci lanciò un grappolo d’uva. Ciapate, che soffriva molto la sete, vorrebbe subito afferrarla e mangiarla, ma sono riuscito in un primo momento a dissuaderlo, dicendogli che questo gesto sarebbe stato interpretato come una presa in giro nei confronti dei nostri avversari. Sotto il ponte di Rialto, al ritorno, però, Ciapate non ce l’ha più fatta, e ha cominciato a mangiare con avidità l’uva, passandomene anche un po’.” Proprio prima dell’arrivo, così, Strigheta si mette a mangiare l’uva, centellinandone i chicchi con ostentazione: un gesto che non gli sarà mai perdonato, soprattutto nei momenti agonistici meno felici, né dai regatanti né dai tifosi avversari. |
1948 | Umberto Zane | |
Cronaca 19471947 · Umberto Zane
Cronaca 19477 settembre 1947 Lupo-Pavero, i due Crea, Strigheta-Ciapate: sono ancora questi tre equipaggi quelli indicati dai pronostici per aggiudicarsi la vittoria nella Regata storica del 1947. In particolare sono molto attesi Strigheta e Ciapate, ansiosi di sancire anche in Canal Grande un predominio in campo remiero che si sta ormai delineando. La gara non deluderà certo le attese della vigilia, mettendo però in serio pericolo le coronarie dei tifosi. L’avvio è a sorpresa: in testa ci sono infatti Ragazzi e Primo, seguiti da Lupo e Pavero, mentre Strigheta e Ciapate, penalizzati da un numero d’acqua sfavorevole, sono addirittura appena settimi. All’altezza di San Giorgio Lupo e Pavero passano in testa, seguiti dai due Marieto. E’ però già in atto la grande rimonta di Strigheta e Ciapate che a Ca’ Foscari riescono addirittura a balzare al primo posto. Lupo e Pavero, però, non mollano e sul rettilineo d’arrivo sferrano un deciso attacco a Strigheta e Ciapate. E’ un testa a testa entusiasmante e dall’esito incertissimo: alla fine la spuntano, dirà il fotofinish per due decimi di secondo, Strigheta e Ciapate. Buoni terzi i due Crea, mentre la quarta bandiera è conquistata da Piccenin e Speccenè. |
1947 | Umberto Zane | |
Cronaca 19461946 · Umberto Zane
Cronaca 19461 settembre 1946 I settembre 1946: torna ufficialmente a svolgersi la Regata storica. Un avvenimento atteso dai veneziani da ben 4 anni, ovvero dalla Regata “cinematografica” del 1942, corsa appunto per consentire le riprese del film “Canal Grande”. In questo immediato Dopoguerra, a dire il vero, si sono però già disputate ben altre due regata in Canal Grande. Oltre a quella dell’ottobre 1945, che ha visto in gara i vecchi campioni del remo, c’è stata infatti, nell’aprile 1946, la “Regata della Liberazione”, corsa su gondole, vinta da Lupo e Pavero davanti agli emergenti Strigheta e Ciapate. La regata di settembre è quindi, per i due equipaggi, una sorta di rivincita. A fare da terzi incomodi Italo e Sergio Vianello Crea, vincitori della Regata del 1942, nonché alcuni vecchi campioni dell’epoca tra le due guerre: da Leopoldo Busetto Arcisa a Giordano Morasco Acquastanca. La Regata è poi nobilitata dalla presenza del presidente della Repubblica Enrico De Nicola, che testimonia l’attenzione che il nuovo Stato italiano vuol dare alla competizione, attenzione confermata anche dalla decisione di abbinare alla gara per 5 anni, dal 1947, una Lotteria. La gara non ha quasi storia per quanto riguarda la vittoria. Lupo e Pavero scattano infatti subito in testa, staccando sensibilmente i loro antagonisti, a cui non resta che disputarsi le piazze d’onore. I due Crea, ultimi a cedere allo strapotere dei vincitori, conquistano un onorevole secondo posto mentre dietro a loro è battaglia sino al traguardo per la terza piazza, vinta, in rimonta, da Strigheta e Ciapate, davanti ai due Marieto. |
1946 | Umberto Zane | |
Cronaca 19451945 · Umberto Zane
Cronaca 194514 ottobre 1945
I pochi, frenetici mesi che seguono alla fine della Seconda guerra mondiale non permettono l’allestimento della tradizionale Regata storica. In ottobre, però, si riesce ad organizzare in Canal Grande una gara, ma sarebbe meglio forse dire una parata, dei vecchi campioni del remo con almeno cinquant’anni di età. Una vera e propria festa, che conferma il grande amore di Venezia per la Regata. La competizione, che parte dalla Veneta Marina e si conclude alla Pasina di San Silvestro, vede subito in testa uno dei campioni più amati, Scuciaro, in coppia con Angelo Penso. La sua vittoria è però messa in dubbio dal grande ritorno dei due Marieto, che non riescono comunque a completare la loro rimonta, giungendo solo secondi. Entusiasmante anche la rimonta di Pippa e Giovanni Vianello Crea, che dal penultimo risalgono, con una serie di sorpassi dopo il paleto, sino al quinto posto finale.
I partecipanti:
Angelo PENSO Arturo CUCCHIERO scuciaro
Amedeo TAGLIAPIETRA marieto Romano FESTARI
Carlo CAENAZZO
MOLIN pippa Romeo ALZETTA Domenico SCARPA certosa
Marcello CORAO Felice FRIZZELE nono Antonio PUSIOL giambara Luigi GARIZZO poenton
Giuseppe VALESIN nessa |
1945 | Umberto Zane | |
Cronaca 19421942 · Umberto Zane
Cronaca 19422 agosto 1942 La Regata viene organizzata, in pieno tempo di guerra, ad uso e consumo della società cinematografica ‘Sol’, che sta realizzando il film “Canal grande”, in cui si racconta lo sciopero del 1881 dei gondolieri contro l’arrivo in laguna del primo battello a vapore di trasporto pubblico. E’ la stessa società ad accollarsi tutte le spese, per un ammontare complessivo di 76.187 lire. Mancano quasi tutti i regatanti più giovani, impegnati al fronte, ma nel complesso il lotto dei partecipanti è molto qualificato: c’è la coppia Acquastanca-Ciuci (vincitrice nel 1937 e quarta nel 1939), Leopoldo Busetto Arcisa, vincitore dell’edizione 1935, Lupo, trionfatore di quella del 1930, e poi i vari Ernesto Giupponi, Achille Vianello Crea, più volte in bandiera. Il pronostico è comunque incerto, come dimostrano anche le prime fasi della gara, che vede le imbarcazioni tutte molto vicine. Ancora prima dell’entrata in Canal Grande la gara perde una delle barche favorite: il rosa di Acquastanca-Ciuci, che perde una bandetta, e arriverà comunque al traguardo all’ultimo posto. E’ il momento in cui il marrone dei due Crea (Achille e Italo) supera il bianco di Lupo e Pavero. A tenere il loro ritmo è solo il rosso di Piccenin e dell’altro Crea (Sergio). Le prime tre posizioni sono ormai decise, mentre si scatena la bagarre per la quarta bandiera. Bellissima la progressione del viola di Arcisa-Bersaglier che, sesto all’entrata in Canalazzo, supera dapprima il celeste e poi il canarin, aggiudicandosi il 4° posto che gli da diritto però, non al tradizionale maialino, ma a due orologi offerti dall’ente per il Turismo. |
1942 | Umberto Zane | |
Cronaca 19391939 · Umberto Zane
Cronaca 19393 settembre 1939
Anche quest’anno è tutto pronto per la regata, in programma la prima domenica di settembre. Sono stati tra l’altro ricostruiti i 10 gondolini, ognuno del peso di 138 chilogrammi, da utilizzare per la gara. Il giovedì precedente si è pure tenuto il tradizionale disnar dei regatanti. Arriva però la notizia che la Germania ha invaso la Polonia: è scoppiata la Seconda guerra mondiale. La gara viene così sospesa. I premi in palio, comunque, vengono ugualmente dati, e ripartiti equamente, ai 9 equipaggi, più la riserva, iscritti. Salta così il debutto in Canal Grande del diciannovenne Albino Dei Rossi Strigheta, qualificatosi con il miglior tempo delle batterie, in coppia con Pietro Bortoletto. Le coppie da battere sono però, almeno sulla carta, quelle dei due Crea e di Acquastanca-Ciuci, mentre Scuciareto, come aveva promesso l’anno precedente, si è definitivamente ritirato dalle competizioni, e con lui il suo inseparabile compagno di gara, e amico, Brassicurti.
I partecipanti:
Giuseppe MOLIN pipa Vittorio PITTERI Nico BASANA rino Giorgio NARDIN lupo
Aldo VIANELLO sperandio
Giordano MORASCO acquastanca Albino DEI ROSSI strigheta Vittorio D’ESTE
Giovanni TAGLIAPIETRA marieto Achille VIANELLO crea Italo VIANELLO crea |
1939 | Umberto Zane | |
Cronaca 19381938 · Umberto Zane
Cronaca 193811 settembre 1938 “Vinco la Regata storica e poi mi ritiro per sempre!”: è questa la promessa che Scuciareto fa pubblicamente dopo aver duramente polemizzato con i giudici di gara alla fine della Regata di Murano. Sembra solo una boutade, sia perché Scuciareto ha appena trent’anni e ha davanti a sé ancora una lunga carriera agonistica, sia perché è reduce, in coppia sempre con Brassicurti, da una deludente Regata storica 1937. Tutto ciò serve comunque per rendere ancora più viva l’attesa per la gara. Un’attesa che aumenta ancora perché, per il brutto tempo, la regata deve essere rinviata di una settimana. Anche quest’anno i regatanti vestono alla marinara, e portano alla vita ed in testa sciarpa e fazzoletti del proprio gondolino. Si contendono premi abbastanza sostanziosi: 3.000 lire per i primi arrivati, 2.000 per i secondi, 1.000 per i terzi, 500, più il maialino, per i quarti. In gara ci sono tutti gli equipaggi giunti in bandiera l’anno precedente. La partenza avviene senza cordino, da una linea immaginaria che va dal monumento di Oberdan alla gengiva della secca che fiancheggia il canale dell’Orfano. Al via, a causa della forte corrente calante, tutti i gondolini si spingono verso le briccole all’esterno: curiosamente la lotta per prendere la testa avviene tra l’equipaggio partito in corsia 9 (Scuciareto-Brassicurti) e quello della corsia completamente opposta, la 1 (Sperandio-Nino). E’ quest’ultimo ad avere per il momento la meglio. All’altezza di San Giorgio Verzotto e Lupo abbandonano la linea e si allargano a destra verso San Marco, al centro si portano Tega-Carobolo e i due Crea, mentre tutti gli altri restano a sinistra. All’entrata in Canal Grande il gruppo si ricompone. Passano in testa Sperandio-Nino, seguiti da Scuciareto-Brassicurti, i due Crea, Acquastanca-Ciuci, mentre solo sesti sono Verzotto e Lupo. Le posizioni non mutano sino a dopo il giro del paleto. Davanti alla chiesa di San Geremia Scuciareto e Brassicurti portano un primo attacco a Sperandio-Nino, che però riescono per il momento a difendersi. Non così avviene alla Pescheria: Scuciareto-Brassicurti affiancano Sperandio-Nino e li superano poco dopo il ponte di Rialto. Terzi giungono i Crea e quarti Acquastanca-Ciuci. Come aveva promesso, Scuciareto, alla sua quinta vittoria in Canal Grande, si ritira dalle competizioni, e così farà anche il suo fedele compagno di tante gare Brassicurti. |
1938 | Umberto Zane | |
Cronaca 19371937 · Umberto Zane
Cronaca 19375 settembre 1937 Le principali novità della regata di quest’anno riguardano la partenza: sia per quanto riguarda il luogo (il via torna ad essere dato, dopo alcune edizioni, a Sant’Elena) che le modalità (non c’è più il cordino per allineare le imbarcazioni). Le gara si preannuncia davvero avvincente, visto che sono in gara tutti e quattro gli equipaggi giunti in bandiera l’anno precedente dopo un entusiasmante testa a testa. I più attesi sono comunque Scuciareto e Brassicurti, campioni uscenti, che però daranno vita, come era avvenuto anche nel 1935, ad una gara davvero incolore, giungendo lontanissimi dai primi. Al via scattano subito in testa Sperandio-Nino, che riescono ad entrare per primi in Canal Grande, davanti ad Acquastanca-Ciuci, protagonisti già di un entusiasmante recupero che li ha portati dal sesto posto iniziale in seconda posizione. Terzi i due Crea e quarti Verzotto-Lupo. All’altezza del Fondaco dei Turchi si accende la lotta tra le prime tre barche. La gara si decide a Rialto: Sperandio e Nino, che sino a quel momento sono riusciti a rintuzzare tutti gli attacchi, commettono l’errore di portarsi troppo a destra, facendosi così infilare dalla parte opposta da Acquastanca-Ciuci. Il testa a testa tra le due imbarcazioni si conclude a Palazzo Grimani: Sperandio e Nino non solo perdono la prima piazza, ma anche, poco dopo, all’altezza di Sant’Angelo, la seconda, superati anche dai due Crea, che, accortamente, avevano seguito la scia di Acquastanca-Ciuci. Da questo momento non ci sono più emozioni. Il quarto posto è appannaggio di Verzotto-Lupo, mentre Scuciareto-Brassicurti, superati anche da Arcisa-Cagarelle, giungono appena settimi. |
1937 | Umberto Zane | |
Cronaca 19361936 · Umberto Zane
Cronaca 19366 settembre 1936
Diciassette secondi tra il primo e l’ultimo arrivato: è davvero all’insegna dell’equilibrio la regata che si corre il 6 settembre 1936. Dopo l’ultimo posto rimediato clamorosamente dodici mesi prima sono attesi al riscatto Scuciareto e Brassicurti, dati per favoriti nei confronti di Verzotto-Lupo, Acquastanca-Ciuci e dei vincitori del 1935, Arcisa-Cagarelle. Con curiosità è guardato poi il cambio effettuato in casa Crea: Achille non si presenta più infatti con Giovanni (Crea II) ma col fratello Sergio. Al via scattano subito in testa Scuciareto e Brassicurti, con dietro Verzotto-Lupo, Arcisa-Cagarelle e Acquastanca-Ciuci. Arcisa e Cagarelle, nel tentativo di guadagnare posizioni, decidono a questo punto però di seguire una linea diversa dal resto del gruppo. Una scelta che non li premia: all’entrata in Canal Grande transitano infatti nell’ordine Scuciareto-Brassicurti, Verzotto-Lupo, Acqustanca-Ciuci e i due Crea. Arcisa e Cagarelle, nel tentativo di infilarsi dietro a quest’ultimi danneggiano la corsa dei due Sperandio, che reagiscono, spostando, dapprima con le mani e poi con il remo, il gondolino avversario. Tra le due imbarcazioni inizia da questo momento una vera e propria guerra personale, fatta di scorrettezze grandi e piccole, che li porterà entrambi all’inevitabile squalifica. Emozionante il rush finale degli equipaggi in lotta per le bandiere. Scuciareto-Brassicurti precedono di due secondi Verzotto-Lupo che, a pochi metri dal traguardo riescono a rintuzzare un attacco, che sembrava vincente da parte di Acquastanca-Ciuci, mentre i Crea sono quarti. |
1936 | Umberto Zane | |
Cronaca 19351935 · Umberto Zane
Cronaca 19351 settembre 1935 Dopo la vittoria dell’anno precedente Saran e Scuciaro sono i grandi favoriti anche dell’edizione 1935 della Regata storica. Loro avversari più accreditati sono Scuciareto-Brassicurti, Crea-Crea II e Acquastanca-Ciuci, mentre è attesa con curiosità anche la coppia formata dall’esperto Verzotto e dall’ormai affermato Lupo. Tra le novità di questa edizione la più importante riguarda la procedura di partenza: il nuovo regolamento dispone tra l’altro che il primo gondolino dovrà schierarsi tenendosi distante dalla bricola 15 metri, mentre gli altri dovranno intervallarsi di 12 metri. Nonostante le nuove disposizioni c’è subito…una falsa partenza, dovuta al fatto che alcuni gondolini partono al colpo di cannone anziché all’abbassarsi della bandiera, come da quest’anno stabilito. Dopo il nuovo via scattano in testa Leopoldo Busetto Arcisa ed il suo nuovo compagno di regata, Cagarelle, seguiti dai due Giupponi, da Saran-Scuciaro e da Acquastanca-Ciuci. Fa sensazione, però, soprattutto, quello che succede nelle retrovie: già distanziati, nelle ultime tre posizioni si trovano infatti gli equipaggi Verzotto-Lupo, Crea-Crea II e Scuciareto-Brassicurti. All’altezza di Ca’ Giustinian, un’errata manovra di Picenin-Ariosa provoca il ritiro dei due Crea. E’ l’ultima emozione di una regata che prosegue senza sussulti, con la vittoria di Arcisa-Cagarelle davanti ai Giupponi, ad Acquastanca-Ciuci e a Saran-Scuciaro e con il clamoroso ultimo posto di Scuciareto e Brassicurti. |
1935 | Umberto Zane | |
Cronaca 19341934 · Umberto Zane
Cronaca 19342 settembre 1934 C’è davvero molta attesa a Venezia per la Regata del 2 settembre 1934, una sorta di rivincita di quella, combattutissima, di dodici mesi prima, con i primi tre equipaggi arrivati sul traguardo pronti a lanciarsi un nuovo guanto di sfida. Viene perciò organizzato anche un ‘Concorso pronostici a premi’, i cui tagliandi si trovano sul “Gazzettino”. Il primo premio, di 500 lire, andrà a chi saprà indicare l’equipaggio vincente ed il tempo che esso impiegherà per arrivare al traguardo. Sono ben 5243 i votanti: gran parte dei loro pronostici vanno alla coppia vincitrice della passata edizione, Scuciareto-Brassicurti, che invece si classificherà, come vedremo, solo terza. Alla partenza sono comunque proprio loro che scattano in testa: ai Giardini, però, il colpo di scena. Scuciareto e Brassicurti, forse risentendo del troppo intenso sforzo iniziale, vengono via via superati da Saran-Scuciaro, Acquastanca-Ciuci, Crea-Crea II, i due Arcisa, che entrano in quest’ordine in Canal Grande. Alla machina è testa a testa per il secondo posto tra Acquastanca-Ciuci e Crea-Crea II, mentre lottano per il quarto i due Arcisa e Scuciareto-Brassicurti. Alla curva di Ca’ Foscari però c’è un grave errore di manovra di Acquastanca-Ciuci, che scivolano in quinta posizione. Tutte le imbarcazioni sono comunque ancora molto vicine. Alla Pescheria i due Arcisa si portano al campo per attaccare la terza piazza, senza però riuscirci, anzi, la manovra costa loro ben due posizioni, a vantaggio di Acquastanca-Ciuci e dei fratelli Giupponi. E’ in pratica l’ultima emozione: vincono Saran e Scuciaro (al suo quarto e ultimo successo in Canal Grande sempre con un compagno diverso), davanti a Crea-Crea II, Scuciareto-Brassicurti e Acquastanca-Ciuci. |
1934 | Umberto Zane | |
Cronaca 19331933 · Umberto Zane
Cronaca 19333 settembre 1933 “Gondolieri, regatanti: la città vi aspetta domani alla grande prova. Io vorrei che domenica prossima arrivaste tutti primi al traguardo! Ci saranno invece un secondo, un terzo, un quarto, un ultimo arrivato, ma sono sicuro che l’ultimo sarà degno come il primo nel nome che porta e della bianca divisa che veste, che voi affronterete il rischio con la volontà più agguerrita, con le vostre energie più robuste, nel nome di Venezia.” Non mancano certo di retorica e di ridondante prosa del regime le parole con cui il conte Eldi di Rodeano, vice podestà di Venezia, saluta i regatanti al tradizionale disnar, il giovedì prima della gara. Tra le novità di quest’anno la nuova divisa decisa per i regatanti, che dovranno indossare, così si legge nel regolamento “un costume più sportivo e comodo: maglia alla marinara rigata in blu, pantaloni bianchi e fazzoletto al collo del colore del gondolino.” I pronostici della vigilia parlano di un testa a testa tra i due Arcisa e Saran-Scuciaro, le due coppie giunte davanti a tutti l’anno precedente, ma molto quotati sono anche i giovani Scuciareto e Brassicurti, primi nel 1931, e gli inossidabili Crea-Crea II. A decidere le gara saranno però le diverse tattiche decise subito dopo la partenza dai vari equipaggi, che devono fare i conti con una marea calante abbastanza pronunciata. All’entrata in Canal Grande sono così già distanti dai primi, solo quinti e sesti, sia Saran-Scuciaro che i due Arcisa, che riescono comunque, all’altezza di Ca’ Pesaro, a riportarsi sul gruppo di testa, comandato da Scuciareto e Brassicurti, seguiti nell’ordine da Crea-Crea II, Birra-Panetti e i due Sperandio. A San Marcuola, scivolati al sesto posto gli Sperandio, inizia un duello a tre tra Birra-Panetti, i due Arcisa e Saran-Scuciaro per la terza bandiera, mentre sembrano già quasi imprendibili Scuciareto-Brassicurti e Crea-Crea II. Al paleto il viola ed il rosa si toccano: Birra e Panetti decidono di ritirarsi, mentre Saran e Scuciaro ne approfittano per superare i due Arcisa, sopravanzati anche dagli Sperandio. Saran e Scuciaro iniziano una rimonta che li porta ad insidiare, ma non a superare, Crea-Crea II, che arrivano dietro ai vincitori Scuciareto e Brassicurti. Per il quarto posto gli Sperandio precedono di un soffio gli Arcisa. |
1933 | Umberto Zane | |
Cronaca 19321932 · Umberto Zane
Cronaca 19324 settembre 1932 Quest’anno la manifestazione viene chiamata (e sarà così per tutti gli anni trenta) “Grande Regata Storica Reale”, riassumendo, così, in un colpo solo, le varie denominazioni datele negli ultimi anni. Grande attesa per gli ospiti annunciati: i giovani principi del Piemonte Umberto e Maria Josè. I veneziani accorreranno in massa per vederli. Ma non meno attesa c’è per la gara. Scrive la “Gazzetta di Venezia”: ‘Sarà una lotta tra titani: dal 1927 non si avevano in lizza tanti forti accoppiamenti. Il popolo e anche moltissimi gondolieri giurano sulla vittoria di Saran, stilista del remo, e Scuciaro, il “campionissimo” del remo, che torna alle gare dopo 5 anni. Pippa e Panetti, fieri avversari di un tempo ed oggi compagni di barca, avanzano pur essi serie probabilità di vittoria, come anche Verzotto-Morucchio: a nostra avviso questa coppia darà seri fastidi alla favorita. Buone regate ci attendiamo dai Crea (eterni piazzati) e dai giovanissimi “canareggiotti” Cagarelle.” La gara confermerà solo in parte questi pronostici. Subito dopo il via, per evitare la corrente contraria, le barche si buttano subito verso il paluo, ad eccezione del rosso dei fratelli Arcisa, che lo fa solo dopo 100 metri, quando si è già assicurato un lieve vantaggio. A metà bacino il gruppo si divide in due: verso San Giorgio punta il gruppo capeggiato dagli Arcisa e da Verzotto-Ciuci, mentre verso i Giardinetti si dirige quello con in testa i due Cagarelle e Saran-Scuciaro. Il ricongiungimento avviene all’imbocco del Canal Grande: in testa sono sempre gli Arcisa, seguiti dai Cagarelle, da Verzotto-Ciuci e da Saran-Scuciaro. Mentre i primi riescono ad aumentare il loro vantaggio c’è bagarre tra i tre immediati inseguitori per il secondo posto. Al paleto gli Arcisa hanno ben 32” di vantaggio sui Cagarelle, ancora per il momento secondi. A San Stae, però, i due vengono superati prima da Verzotto-Ciuci e quindi da Saran-Scuciaro. Quinti sono i due Crea, che hanno appena superato Pippa e Panetti, che poco dopo si ritireranno. L’ultima emozione è la volata per il secondo posto: Verzotto-Ciuci, davanti, commettono l’errore di puntare diritto alla machina, lasciando a Saran-Scuciaro il pertugio per affiancarli prima e superarli poi di pochi centimetri proprio in vista del traguardo. |
1932 | Umberto Zane | |
Cronaca 19311931 · Umberto Zane
Cronaca 193113 settembre 1931
A livello regolamentare la novità più rilevante di quest’anno è che, dal bando di concorso, è sparita la normativa che consente solo ai gondolini in bandiera di raggiungere la machina: il conte Volpi ha infatti deciso di elargire a tutte le barche arrivate dopo il quarto posto, un premio di 200 lire. Altri premi di una certa consistenza vengono previsti anche per il ‘fresco’ notturno in Canal Grande, per le barche meglio addobbate o organizzate con la musica. Favoriti del pronostico sono i campioni uscenti Pippa-Lupo, che però dovranno fare i conti con un numero d’acqua non troppo favorevole. Con molta curiosità è guardato poi il ritorno in Canal Grande di Panetti, non più in coppia con Saran, ma con Pietro Ciampi. Al via, infatti scattano in testa le imbarcazioni che partono al largo, mentre quelle sorteggiate sotto riva, tra cui appunto Pippa-Lupo, devono fare i conti non solo contro la corrente, ma anche contro un forte vento contrario. Così come era accaduto due anni prima, vanno in testa Dei Rossi-Cagarelle, seguiti da Scuciareto-Brassicurti e da Verzotto-Ciuci. All’Arsenale le prime due posizioni sono immutate, mentre terzi sono ora Crea-Crea II, davanti a Verzotto-Ciuci e a Pippa-Lupo. A San Giorgio il viola dei due Arcisa è il primo a gettarsi al campo per puntare verso San Marco, seguito da Verzotto-Ciuci e Pippa-Lupo, mentre gli altri equipaggi appoggiano verso San Giorgio e poi tagliano il canale per imboccare il Canal Grande. Solo l’arancio di Ciampi-Panetti seguita a dirigersi verso la dogana: una manovra che non lo premierà. Alla Salute Scuciareto e Brassicurti riescono a superare Dei Rossi-Cagarelle, che perdono via via altre posizioni. A Ca’ Giustinian transitano così, dietro ai battistrada, Verzotto-Ciuci e Crea-Crea II, mentre quarti sono Dei Rossi-Cagarelle. Le prime posizioni non muteranno più, mentre è bagarre nelle retrovie, con i due Arcisa che riescono a superare per il quinto posto Pippa-Lupo e Ciampi e Panetti che hanno la meglio su Menegon-Marieto per il settimo. |
1931 | Umberto Zane | |
Cronaca 19301930 · Umberto Zane
Cronaca 19307 settembre 1930 Alla “Grande Regata Storica” di quest’anno possono partecipare i cittadini del Comune di Venezia iscritti alle organizzazioni fasciste. E’ un’edizione che si svolge all’insegna dell’incertezza, visto che manca la coppia regina Saran-Panetti e sono molte gli equipaggi inediti che si presentano al via. A rendere ancora più difficili i pronostici il forte vento e la corrente contrari, che fanno sì che il cordino della partenza venga teso di traverso, con un’incidenza verso l’interno di un’ottantina di metri, per consentire a tutti gli equipaggi condizioni iniziali più o meno simili. Dopo il via tutti i gondolini cercano di buttarsi verso il canale dell’Orfano per sentire meno le avverse condizioni atmosferiche. In testa va comunque subito il viola di Pippa e del giovane Lupo, seguito dal marrone di Crea e Crea II e dagli outsiders Silvestri-Cappon. Le posizioni non mutano sino a Santa Maria del Giglio, quando Silvestri e Cappon vengono superati da Verzotto e Marinaio. Alla machina viola e marrone transitano con circa 40 metri di vantaggio sugli inseguitori, capitanati da Verzotto-Marinaio. Al paleto Pippa e Lupo girano in modo perfetto, a differenza di Crea e Crea II , che perdono così metri preziosi, dando via libera ai rivali. Dietro a loro battaglia invece ancora aperta per il terzo posto: riescono a spuntarla, quasi al fotofinish, Verzotto e Marinaio dopo aver rintuzzato i poderosi attacchi di Scuciareto-Brassicurti. |
1930 | Umberto Zane | |
Cronaca 19291929 · Umberto Zane
Cronaca 19298 settembre 1929 Quest’anno viene chiamata “Regata Reale”. Ospite d’onore è l’immancabile Giovanni Giuriati, che in questo momento, all’interno del regime, ricopre il ruolo di presidente della Camera Corporativa. Rispetto all’anno precedente vengono fatte le cose in grande: la spesa complessiva toccherà infatti quota 43.000 (lire). Tra i vari capitoli di spesa: 6.500 lire per i premi ai regatanti, 4.800 lire come compenso ai bissonieri, 5.200 lire per le 20 gondole a 4 remi da rappresentanza e le 12 barche a due remi per il servizio d’ordine dei vigili urbani, 5.000 lire per la costruzione del palco, dei pontoni e delle passerelle. Torna anche il tradizionale disnar, fissato per il giovedì precedente la gara. Le previsioni sono tutte per Saran e Panetti, anche perché Scuciaro è ancora assente e i loro rivali tradizionali si sono divisi: Verzotto è in gara con Luigi Busetto Arcisa, mentre Pippa voga in coppia con Busarocche. Dopo il via, dato non col solito colpo di cannone ma con l’abbassarsi di un fazzoletto bianco, scatta in testa la coppia Cagarelle-Dei Rossi, seguita da Saran-Panetti, Arcisa-Verzotto, i due Marieto e Pippa-Busarocche. Posizioni immutate sino alla machina, quando il gruppo di testa attraversa diagonalmente il Canal Grande, gettandosi sulla sinistra, dove la curva è più propizia. Una manovra che costa una posizione ad Arcisa-Verzotto, che sbagliano traiettoria e vengono infilati dai due Marieto. Cagarelle e Dei Rossi sembra che possano farcela, ma al ritorno, all’altezza di Ca’ Pesaro, subiscono la rimonta di Saran e Panetti, che conquistano così la loro quarta vittoria in coppia. |
1929 | Umberto Zane | |
Cronaca 19281928 · Umberto Zane
Cronaca 19282 settembre 1928 La manifestazione viene promossa dal ‘Comitato veneziano dei festeggiamenti’, d’accordo col Comune di Venezia. I finanziamenti a disposizione non sono però troppo cospicui, se è vero che il disnar, la tradizionale cena dei regatanti che si tiene qualche giorno prima della gara, viene sostituito con un più economico “ritrovo” in una fabbrica di birra alla Giudecca. La regata si corre nuovamente su gondolini e la partecipazione è libera a tutti i cittadini del Comune di Venezia, a patto che siano “iscritti ai sindacati nazionali od organizzazioni affini, o militari”. Per la prima volta è presente a Venezia, per riprendere la manifestazione, l’istituto Luce. Non ci sono i vincitori dell’anno precedente: Scuciaro per scelta, il cugino Scuciareto perché non selezionato, assieme al suo nuovo compagno Natale Nordio Brassicurti. “In verità – racconterà Scuciareto molti anni dopo in un’intervista al “Gazzettino” – la Commissione non aveva una grossa considerazione di noi: lui era quasi sconosciuto, mentre il mio successo veniva attribuito esclusivamente alla bravura di mio cugino. A nulla valse nemmeno l’intervento dell’ammiraglio del Porto di Venezia, di cui ero allora gondoliere. Comunque negli anni successivi facemmo ricredere con i risultati sul campo quei giudizi frettolosi.” I favori del pronostico vengono così divisi tra le coppie Saran-Panetti, Pippa-Verzotto e Crea-Crea II. Dopo il via tutti si mantengono sulla stessa linea, anche a causa del forte vento contrario e dell’acqua mossa. Dopo un centinaio di metri si portano avanti Pippa e Verzotto, seguiti da Saran-Panetti e dai giovani pellestrinotti Drago-Sperandio. La gara per il primo posto si decide tra la Salute e Santa Maria del Giglio, quando Saran e Panetti sferrano un attacco vincente, superando Pippa e Verzotto. Sarà invece bagarre sino alla fine per le altre due bandiere. Drago e Sperandio, terzi, girano il paleto troppo larghi, facendosi infilare da Crea e Crea II e poi, ormai esausti, perdono anche il quarto posto a vantaggio di Baleti-Grebani, che però vengono a loro volta rimontati dai due Arcisa, Luigi e Leopoldo Busetto. |
1928 | Umberto Zane | |
Cronaca 19261926 · Umberto Zane
Cronaca 19265 settembre 1926 La manifestazione viene chiamata quest’anno “Grande Regata storica” e ad organizzarla è il ‘Comitato veneziano dei festeggiamenti’, che rispolvera il vecchio regolamento: gara su gondolini e arrivo a Ca’ Farsetti. Ospiti d’onore sono questa volta il duca Filiberto di Pistoia, il re di Romania Ferdinando e il ministro veneziano Giuriati. Dopo le polemiche dell’anno precedente, con tanto di sfida “riparatrice” in appendice, è attesissima la rivincita tra i cugini “trendy” giudecchini Saran e Panetti ed i rudi pescatori di Burano Pippa e Verzotto. Al via della gara sono Saran e Panetti a scattare in testa mentre si accende dietro una furiosa bagarre, anche per un incidente provocato dal gondolino bianco dei fratelli mestrini Uccelli, che mette in pratica fuori gioco il verde di Nessa-Arcisa, che da secondo si trova in ultima posizione, e danneggia i due Forcellini, Furlan-Grebani e, in parte, anche Pippa e Verzotto, che comunque riescono a conquistare la seconda piazza, davanti a Crea II-Crea I e allo stesso bianco. Davanti alla Riva degli Schiavoni si ritirano Pedrali e Corao, il cui gondolino imbarca acqua. All’Accademia Furlan e Grebani, con un perentorio attacco, riescono a conquistare la quarta posizione che riusciranno poi, dopo un’acerrima lotta, a tenere sino alla fine. Non cambiano nemmeno le altre tre posizioni di testa, con Saran e Panetti che riescono anzi ad aumentare il loro vantaggio sia su Pippa e Verzotto che su Crea II e Crea I. |
1926 | Umberto Zane | |
Cronaca 19251925 · Umberto Zane
Cronaca 19256 settembre 1925 Si chiama, per la prima volta, “Regata fascista”: il regime, che vuole far sentire la sua influenza su tutti gli aspetti della vita pubblica e sociale degli italiani, decide anche alcune modifiche sostanziali alla gara. Viene anzitutto cambiato il percorso, con la machina, ovvero l’arrivo, posizionata di fronte ai Giardinetti reali, e non, come di consueto, a Ca’ Foscari. Inoltre non si correrà su gondolini ma su gondole, mentre sui balconi dei palazzi che si affacciano sul Canal Grande viene vivamente “raccomandata” l’esposizione della bandiera italiana. Cambia pure la divisa dei regatanti: camicia, ovviamente, nera, e pantaloni bianchi stretti da una cintura del colore della loro imbarcazione. Il corteo delle barche è aperto dalla gondola che ospita il Duca d’Aosta, seguita da quelle con Volpi, Giuriati ed il Prefetto. Poi, finalmente, la gara può avere inizio. Sulla carta la lotta dovrebbe essere tra i campioni in carica Crea-Crea II e Bepi-Scuciaro. L’avvio è incerto, con le nove barche, per i primi 100 metri, perfettamente allineate. E qui avviene il fattaccio: la gondola di Pippa e Verzotto, per passare in testa si butta addosso alla barca di Nessa e Lanza, che è costretta poi al ritiro. Pippa e Verzotto vengono immediatamente squalificati, ma proseguono, in testa, per il momento la gara, davanti a Saran e Panetti. Solo dopo San Silvestro, dopo un nuovo segnale di squalifica, decidono di fermarsi. A Rialto passano nell’ordine Saran-Panetti, Furlan-Grebani, Baleti-Cioci, mentre Bepi e Scuciaro sono solo quarti, davanti ai campioni uscenti Crea e Crea II. Dopo il paleto Baleti e Cioci devono però lasciare strada sia a Bepi-Scuciaro che a Crea-Crea II, che conquistano così l’ultima bandiera a disposizione. A fine gara, però, divampano le polemiche tra i giudecchini, sostenitori dei vincitori Saran e Panetti, ed i buranelli, tifosi di Pippa e Verzotto, per la squalifica da quest’ultimi ritenuta ingiusta. Il direttore di gara, avvocato Alessandro Brass, propone perciò una sfida “riparatrice tra i due equipaggi, fissata per la domenica successiva, sul percorso, di 8 km, Casino degli Spiriti-Boa di san Nicoleto-Colonna di Murano”. Nonostante la gara prenda il via alle 8 di mattina e l’orario sia pressoché segreto, sono molti i tifosi assiepati sulle rive per assistere ad una sfida davvero epica e appassionante, con le due imbarcazioni spesso appaiate, che continuano a superarsi vicendevolmente, sino a che, all’arrivo, Pippa e Verzotto sopravanzano i rivali di tre quarti di gondola, tra l’entusiasmo dei loro tifosi buranelli. |
1925 | Umberto Zane | |
Cronaca 19241924 · Umberto Zane
Cronaca 192414 settembre 1924 C’è grande attesa per il ritorno in gara in Canal Grande del gigantesco Scuciaro, per tanti anni imbattibile nella Regata ad un remo di Murano, che si ripresenta addirittura con Bepi Barugolo con cui aveva vinto l’edizione del 1912. Sulla carta suoi grandi avversari sono i campioni in carica Marieto e Maddalena, mentre gode anche di molti favori, da parte degli appassionati, l’affidabile Giuseppe Valesin Nessa, in coppia col giovane, ma già molto considerato, Verzotto. Come spesso accade, però, la gara riserva più di qualche sorpresa. Al via scattano infatti in testa il viola di Crea e Crea II e l’arancio di Nessa e Verzotto, che entrano in quest’ordine in Canal Grande, mentre Barugolo e Scuciaro sono solo quinti, penalizzati dalla scelta di seguire la rotta sotto riva, al contrario delle altre 8 imbarcazioni. Ancora più indietro i campioni uscenti, Marieto e Maddalena, appena settimi, che riescono comunque a guadagnare una posizione davanti a Ca’ Farsetti, superando Furlan e Grebani. Al giro del paleto Nessa e Verzotto tentano un attacco al viola, girando radente il palo, senza però riuscire a superarlo. Nella lotta per il terzo posto Baleti e Cioci vengono investiti da D’Este e Forcellini: D’Este cade in acqua ed è costretto a ritirarsi. Ne approfittano così Bepi e Scuciaro per superare entrambi ed aggiudicarsi un terzo posto comunque al di sotto delle attese. Davanti un nuovo attacco di Nessa e Verzotto viene rintuzzato da Crea e Crea II, che così riescono a vincere, all’esordio, la regata. L’ultima bandiera è appannaggio di Baleti e Cioci. Solo quinti Marieto e Maddalena, come era già accaduto nel 1922, ovvero nell’edizione a cavallo tra i loro due successi. Agli ultimi, Caenazzo e Dale Fritole, va, per consolazione, un’oca. |
1924 | Umberto Zane | |
Cronaca 19231923 · Umberto Zane
Cronaca 19232 settembre 1923
La manifestazione viene chiamata “Grande Regata storica” e viene organizzata “per iniziativa e col patrocinio della Gazzetta di Venezia”, col supporto del Comune e del ‘Comitato veneziano festeggiamenti’. Il Comitato stabilisce che i regatanti tornino a portare la fusciacca (la fascia alla vita), il solino (fazzoletto al collo) e il berretto di colore della fazione a cui appartengono per nascita (rosso se castellano, nero se nicolotto), anziché quello del gondolino. La disposizione viene però emanata quando oramai gli equipaggi sono stati già composti: quelli ‘misti’, cioè composti da un castellano e da un nicolotto, correranno allora col colore giallo ‘risi e bisi’, che la tradizione veneziana considera da sempre “neutro”. In gara non c’è Scuciaro, chiamato comunque a fare da “padrino” della competizione, che tra l’altro raccomanda ai partecipanti:”Non metter remi in barca; non mettar mani in barca; tagiar la strada se pol, perchè cussi vol la tradizione veneziana, ma senza tocar la barca avversaria”. Ci sono invece gli equipaggi giunti l’anno precedente secondi (Forcellini-Ganassete), terzi (Nessa-Marcheto), quarti (Furlan-Peris) e quinti (Marieto-Maddalena). Saranno proprio quest’ultimi a prendersi una clamorosa rivincita, bissando il successo del 1920. Marieto e Maddalena scattano infatti subito in testa, seguiti, all’entrata in Canal Grande, da Nessa-Marcheto, Baleti-Cioci e Furlan-Peris. La gara però è davvero spettacolare, con un susseguirsi di rincorse, sorpassi, colpi di scena. Furlan e Peris, quarti, devono ritirarsi per un malore di quest’ultimo, così come, poco dopo, anche Calza e Marella. Alla machina, così, il quarto posto è ora appannaggio di Forcellini-Ganassete, che sono però a caccia della terza piazza, che raggiungono al giro del paleto, quando toccano la barca di Baleti e Cioci prima di riuscire a superarli definitivamente. Solo quinto Bepi Barugolo, in coppia con l’altro Forcellini, Antonio. |
1923 | Umberto Zane | |
Cronaca 19221922 · Umberto Zane
Cronaca 19221 ottobre 1922
La Regata torna dopo un anno di pausa. Nel 1921 non si è infatti corsa per il clamoroso sciopero dei concorrenti, che contestavano i premi, ritenuti molto esigui (300 lire per i primi), soprattutto se confrontati con quelli messi in palio per i migliori palazzi (2500 lire) e le migliori imbarcazioni addobbate (3000 lire). La “Regata Storica” che viene organizzata per il 1 ottobre del 1922 “in onore delle delegazioni che interverranno alla Conferenza Interparlamentare”, viene incontro alle richieste dei regatanti, mettendo in palio per i vincitori ben 2.000 lire, contro le 1.000 lire che andranno alla barca o il palazzo meglio addobbati. Gli esercenti si accollano parte delle spese organizzative, a cui concorrono anche, con offerte libere, i cittadini. Per quanto riguarda l’aspetto agonistico è atteso con molta curiosità il ritorno di Scuciaro, trionfatore dell’edizione 1912, in coppia stavolta con Crea I, a cui i pronostici contrappongono la coppia campione in carica, formata da Marieto e Maddalena. Qualche chance viene poi concessa a Nessa-Marcheto (quarti nel 1920) e a Bepi-Toti. La gara confermerà solo in parte le attese della vigilia. In testa, infatti, scatta il verde di Marco Forcellini e Ganassete, che entra per primo in Canal Grande, seguito da Crea I-Scuciaro, Nessa-Marcheto e Bepi-Toti. A Ca’ Farsetti c’è un primo attacco di Scuciaro, rintuzzato comunque dal gondolino verde, che si difende in tutti i modi anche al giro del paleto, stringendo verso riva gli inseguitori. Il sorpasso è però ormai nell’aria, e arriva davanti al rio di Cannaregio. Forcellini e Ganassete ora devono guardarsi anche dagli attacchi di Nessa e Marcheto: riescono comunque a non cedere la seconda piazza. Dietro Bepi e Toti, per un malore di quest’ultimo, devono ritirarsi: la quarta bandiera viene così conquistata, con una spettacolare rimonta, dal canarin di Furlan-Peris, mentre solo quinti giungono Marieto e Maddalena. |
1922 | Umberto Zane | |
Cronaca 19211921 · Umberto Zane
Cronaca 192121 agosto 1921 Tutto è pronto per la Regata del 1921, programmata per domenica 21 agosto, quando scoppia la clamorosa protesta dei regatanti, che protestano per l’entità dei premi messi in palio, ritenuti molto esigui (300 lire per i primi), rispetto a quelli riservati ai proprietari dei palazzi (2500 lire) o delle imbarcazioni (3000 lire) meglio addobbate. A nulla vale la mediazione in extremis del sindaco Giordano: la Regata non viene disputata. |
1921 | Umberto Zane | |
Cronaca 19201920 · Umberto Zane
Cronaca 19205 settembre 1920
Dopo il periodo drammatico della Prima guerra mondiale, trascorrono ben 8 anni prima che la Regata torni in Canal Grande, organizzata dal “Giornale d’Italia”, che non lesina certo sul denaro. In palio premi consistenti: ai primi 1000 lire e due gondole, ai secondi 900 lire, ai terzi 700, ai quarti 500 più l’immancabile porcellino. E’ un’edizione a cavallo tra il vecchio ed il nuovo che avanza, come dimostra anche la diatriba che si apre tra chi propone che l’ammissione degli equipaggi alla regata venga affidata al responso di batterie di qualificazione e chi invece, come Attilio Piacentini, segretario della Società dei Barcaioli, è ancora per il sorteggio, in quanto “la regata ha tradizioni e consuetudini che vanno rispettate, non è un qualunque gioco di sport moderno e il suo unico campo di gara non può che essere il Canal Grande”. Vecchie sono le bissone che compongono il corteo storico, riparate dallo squero Tramontin e rinfrescate nelle decorazioni, nuova di zecca è invece la machina, che rappresenta una loggia in stile veneziano del XV secolo, decorata sull’architrave da pannelli allegorici rappresentanti il riposo, la corsa, il moto, il vincitore, e sormontata da una grande statua della Vittoria. Sono davvero pochi i regatanti che possono vantare già qualche presenza nella Regata. Manca anzitutto il trionfatore del 1912, Scuciaro, mentre il suo compagno Barugolo è in coppia con Ganassete. Tra i veterani spiccano i nomi di Girolamo Forcellini (56 anni) e Daniele Boldrin Popi (62), ancora in coppia come nel 1905, del cinquantottenne Giovanni Fasan (in gara con Francesco Civili). Saranno però proprio questi due equipaggi ad occupare gli ultimi posti della classifica finale. Al via scatta subito in testa il bianco di Marieto e Maddalena, seguito da Alzetta-Grebani. A San Giorgio otto gondolini transitano sulla sinistra del piroscafo ‘Venezia’, dalla parte dell’isola, mentre i soli Forcellini-Popi, passano dall’altra parte: una scelta che li farà scivolare in ultima posizione. All’imbocco del Canal Grande Marieto e Maddalena sono già saldamente primi, seguiti da Peris-Furlan, Barugolo-Ganassete e Nessa-Marcheto. Le posizioni non cambieranno più, nonostante sia entusiasmante la lotta, dietro ai primi, che vincono con ben 10 barche di vantaggio, per le altre 3 bandiere. Una curiosità: la Regata viene filmata dalla Pasquali film di Torino per conto dell’Unione Cinematografica Italiana. |
1920 | Umberto Zane | |
Cronaca 19121912 · Umberto Zane
Cronaca 191230 giugno 1912 La Regata storica torna dopo ben 7 anni dalla sua ultima edizione. Ad organizzarla è direttamente il Comune di Venezia, su iniziativa e sponsorizzazione della Cassa di Risparmio di Venezia, per festeggiare la ricostruzione del campanile di san Marco. Grazie anche al denaro offerto dall’istituto di credito si fanno le cose in grande. Il corteo è composto da ben 12 bissone, quattro delle quali nuove di zecca: “Bizantina”, “Mocenigo”, “Querini” e “Primavera Italica”. Sei di loro (“Galea”, “Fama”, “Nettuno”, “Luce”, “Geografia” e “Cavalli”) si dispongono dietro la disdotona della Querini, altre 6 (“Veneziana”, “Dandolo”, “Querini”, “Mocenigo”, “Primavera Italica” e “Naviglio”) dietro alla dodesona della Bucintoro. Tra le due ali di bissone si dispongono poi 4 gondole di gran gala a 4 vogatori del Comune, altre 20 gondole di mezza gala, le gondole addobbate e le gondole patrizie. Abbastanza consistenti anche i premi: 500 lire ai vincitori, 400 ai secondi, 350 ai terzi, 250, più il porcellino, ai quarti. Premi anche per il miglior palazzo addobbato e la più bella gondola. A distanza di tanti anni mancano molti dei regatanti protagonisti delle passate edizioni: non ci sono più Strubolo, Fondatore, Bampa, Panetti, Civili, Fasan, i Forcellini. Titele corre ora con Giambara e Maddalena con Caibassi, vincitore della Regata del 1905, ma c’è molta curiosità per l’esordio del gigantesco Scuciaro, in coppia col mingherlino Leonardo Barugolo Bepi, indicato tra i favoriti. Le attese dei veneziani sono in ogni caso molto grandi, e fioccano anche le scommesse. Scrive la “Gazzetta di Venezia”: ‘In Erbaria si scommisero cento lire contro duecento che Ernesto Bon Polo (figlio di Angelo) avanzerà Pasqual Maddalena e se ne scommisero altre cinquanta che egli arriverà primo.’ Maddalena corre, come detto, con Caibassi, mentre Polo è in coppia col ventenne Marcello Corao, militare di leva, che partecipa alla gara grazie ad uno speciale permesso. Al via (sancito con ben due colpi di cannone, oltre al consueto colpo di pistola), sono Scuciaro e Barugolo a scattare in testa, incrementando via via il loro vantaggio. Vicino alla dogana, però, Barugolo viene preso da violenti conati di vomito, che lo costringono a rallentare la voga, scoordinando anche Scuciaro. Giambara e Titele riescono così prima a ridurre e poi ad annullare il loro distacco: tentano anzi il sorpasso, senza però riuscirci. Alla machina Bepi (ora ripresosi) e Scuciaro sono in testa, davanti a Giambara-Titele, a Nessa-Pazienza e a Bon-Tropman. Alla Pescheria due incidenti mettono però fuori gara proprio quest’ultimi, nonché la coppia Penso-Badan. Il giro del paleto non cambia le posizioni. Bepi e Scuciaro tagliano il traguardo con ben un minuto di vantaggio su Giambara e Titele, mentre terzi, grazie ad un bel recupero sono Crea I e Toti, davanti a Nessa-Pazienza. Poca gloria, invece, per il vecchio Maddalena, solo quinto, ma comunque in grado di far vincere la scommessa a chi aveva puntato su di lui contro Polo, arrivato sesto. |
1912 | Umberto Zane | |
Cronaca 19051905 · Umberto Zane
Cronaca 190528 maggio 1905 La Regata viene nuovamente organizzata dall’Unione Esercenti e dal suo organo di stampa “Il Giornaletto”. C’è però un impegno, sia organizzativo che finanziario maggiore da parte del Comune, che dà infatti il suo patrocinio. In particolare l’Amministrazione comunale vara tre nuove bissone: “Flora”, “Mare” e “Luce”, il cui arredo è opera dei pittori Antonio Bon e Luigi Pasinetti e del tappezziere Antonio Pasinetti. Molto ammirata sarà anche la machina, come annoterà il giorno dopo la regata “Il Gazzettino”: ‘Era la Machina un grande palco eretto sopra barche e magnificamente addobbato, rappresentante ora la Reggia dell’Adriatico, ora il Monte della Gloria, ora il Trionfo di Nettuno.’ La manifestazione è programmata inizialmente per domenica 21 maggio, ma viene poi rinviata di una settimana per consentire la presenza della regina madre. Dal punto di vista tecnico è una regata dall’andamento davvero particolare, che sovverte i valori in campo, favorendo la vittoria di due outsider. Anzitutto le condizioni ambientali: la marea crescente ed il forte vento che soffia da sinistra obbligano il proviere ad aumentare la forza del remo ed il poppiere a limitare la sua per evitare che la barca si volti, danneggiando così i favoriti Strubolo-Titele, dal fisico molto possente, che hanno bisogno di un’uguale forza di vogata di entrambi per poter dare il meglio. C’è poi, poco prima dell’entrata del Canal Grande, l’incidente tecnico che capita alla barca in quel momento in testa, quella di Civili-Marcheto: quest’ultimo perde il remo, che viene comunque prontamente raccolto dal compagno. Vengono però in questo modo rallentate le barche che sono dietro, mentre l’arancio di Canevella e Caibassi, unico a non essere in gruppo, va in testa, rimanendoci sino alla fine. Alla machina sono secondi Trevisan-Bertolini, davanti a Bampa-Farinante e a Strubolo-Titele, mentre Civili e Marcheto sono quinti. La regata si fa però bellissima, con una serie di avvincenti colpi di scena. A Rialto, dietro ai primi, sono ora Civili e Marcheto, che hanno recuperato ben 3 posizioni, mentre Strubolo e Titele sono ora terzi e Forcellini-Popi, da ottavi, sono quarti, mentre quinti sono Maddalena e Fondatore, che hanno superato gli ormai esausti Trevisan e Bertolini. Dopo Rialto c’è l’attacco di Strubolo e Titele, che guadagnano la seconda piazza, persa però, per un’errore di manovra, al giro del paleto. Civili e Marcheto volano così verso il secondo posto, dietro gli imprendibili Canevella-Caibassi, mentre Forcellini e Popi riescono a superare Strubolo e Titele, che si assicurano comunque l’ultima bandiera. |
1905 | Umberto Zane | |
Cronaca 19041904 · Umberto Zane
Cronaca 190425 settembre 1904 Dopo i fasti delle precedenti edizioni, legate alla Biennale o ad un particolare evento, la regata assume una veste più modesta, ed è organizzata solo grazie alla caparbia volontà dell’Unione Esercenti e del suo organo di informazione, “Il Giornaletto”. Non ci sono soldi per addobbare e far sfilare le bissone: in testa al corteo la disdotona della Querini e la dodesona della Bucintoro. Ci sono poi nove gondole del Comitato con vogatori in costume e anche le imbarcazioni delle società sportive. Il Comitato organizzatore decide che si corra non sui tradizionali gondolini ma su normali gondole da traghetto, che siano in esercizio da almeno un anno. Favorita resta la coppia Strubolo-Titele. Suoi avversari più accreditati Maddalena e Fondatore, mentre sono un po’ in calando le quotazioni di Civili e Panetti e sono attesi con curiosità i fratelli Forcellini (Pietro assieme a Pazienza e Girolamo con Caibassi) e il campionissimo Luigi Zanellato, stavolta in coppia col nipote Andrea. L’avvio di gara è incerto e combattuto. Scattano davanti Maddalena e Fondatore, seguiti da Forcellini-Pazienza e dai due Zanellato, mentre Strubolo e Titele sono solo quinti. I due riescono però ben presto a trovare il ritmo giusto: all’entrata in Canal Grande sono così già primi, seguiti da Trevisan-Bertolini, la cui tattica di staccarsi dal gruppone per gettarsi sulla destra, ha dato i suoi frutti. Alla machina le posizioni sono ormai già delineate: terzi sono Forcellini-Pazienza, quarti Maddalena-Fondatore, quinti Civili-Panetti, mentre più lontane sono le altre quattro coppie. Le uniche emozioni le danno gli Zanellato, che ingaggiano uno spettacolare duello, a base di ripetuti sorpassi, con Tropman-Marcheto, senza riuscire però a superarli per guadagnare un comunque platonico sesto posto. Delusione per l’ultimo posto di Girolamo Forcellini. |
1904 | Umberto Zane | |
Cronaca19011901 · Umberto Zane
Cronaca19014 agosto 1901 La Regata è organizzata per celebrare la nascita della principessa Jolanda di Savoia dal Comune di Venezia, che offre un primo premio di ben 3.000 lire. La manifestazione, però, sarà nel complesso meno fastosa della precedente, anche per l’assenza delle barche addobbate dei privati. Grande motivo di attrazione è il ritorno in gara nella Storica, dopo ben 6 anni, di Luigi Zanellato: il “vecchio” campione, che vanta 6 partecipazioni, con 5 vittorie ed un terzo posto, è in coppia con l’esordiente Matteo Cortese. I suoi avversari più temibili sono i vincitori della precedente edizione, Civili e Panetti ed i secondi, Strubolo e Titele. Sono pure in gara, ma non più insieme, Pasquale Maddalena (con Fondatore) e Giovanni Fasan (con Marco Trevisan). Sono poi attesi con curiosità Luigi e Angelo Bon Polo: è infatti la prima volta che un padre ed un figlio corrono insieme in Regata. La vigilia è caratterizzata però anche da una grossa polemica: i fratelli Forcellini, esclusi dal sorteggio, protestano perché proprio Luigi Bon, nonché lo stesso Pasquale Maddalena, non sono iscritti ai traghetti pubblici di Venezia, e ne chiedono perciò l’esclusione. La giuria, però, non accoglie la loro richiesta. Cambiano invece le modalità di partenza: la poppa delle imbarcazioni, distanti tra loro una decina di metri, dovrà infatti poggiarsi ad un lunghissimo cavo steso dalla riva e staccarsi da esso solo dopo il via. La partenza avviene così in modo regolare: tutte le barche scelgono di correre sotto paluo sino a San Giorgio, per poi puntare verso la punta della Dogana. La cavata di Strubolo e Titele è davvero formidabile: all’imbocco del Canal Grande il loro gondolino rosa è già nettamente in testa, ormai imprendibile. Dietro a loro è battaglia: alla machina transitano nell’ordine, dopo i battistrada, Canevella-Popi, Cortese-Zanellato, Maddalena-Fondatore. Trevisan e Fasan sono solo sesti, mentre Civili e Panetti addirittura settimi. Dopo Sant’Angelo si scatenano Maddalena e Fondatore, che si portano al campo e riescono a guadagnare la seconda piazza. Un brivido davanti alla Pescheria: il proviere del celeste, Nicolò Pezzile, cade in acqua, ma risale subito a bordo e riprende la gara. Al giro del paleto una manovra ai limiti della scorrettezza di Maddalena-Fondatore ostacola sia Canevella-Popi che Cortese-Zanellato, che finiscono incagliati. Ne approfittano Trevisan e Fasan, già in rimonta, che superano Zanellato. Poco dopo l’ultima emozione: Cortese si sente male e deve abbandonare. Zanellato arriva al traguardo da solo, malinconicamente ultimo. Strubolo e Titele, intanto, hanno vinto con ben 10 barche di vantaggio sui secondi. |
1901 | Umberto Zane | |
Cronaca18991899 · Umberto Zane
Cronaca189911 maggio 1899
Anche per questa edizione, che vuole celebrare la III Biennale d’Arte, il Comune di Venezia fa le cose davvero in grande: due nuove bissone (“Conchiglia di Nettuno” e “Sirena”), la “peota del Comitato” e una rinnovata dodesona, con lo scafo color “eletrique”, ed un lungo drappeggio di peluche d’oro che l’addobba per tutta la sua lunghezza, sei gondole in stile settecento, condotte da gondolieri con abiti in armonia allo stile delle imbarcazioni. Il corteo, con tantissime altre barche e gondole da parata, è davvero fastoso, mentre i palazzi sono addobbati con arazzi, tappeti e bandiere: la Regata si merita insomma davvero l’appellativo di “storica”, che viene per la prima volta coniato per lei e finirà per contraddistinguerla. Festa in Canal Grande, ma anche sulle rive, con ben 8 bande musicali che rallegrano con i loro concerti i veneziani in trepida attesa della gara. In lizza ci sono davvero le più forti coppie del momento, a cominciare dai campioni in carica Maddalena e Fasan, dai secondi arrivati Civili e Panetti e dai quarti, Strubolo e Titele. Le novità sono rappresentate da Girolamo Forcellini, non più in coppia con Medico, ma col fratello Pietro, e dal ritorno di Bampa e Fondatore, secondi nel 1895 e assenti nel 1897. Una sfida che inizia in qualche modo già al giovedì, col tradizionale disnar. Scrive “La Difesa”: ‘Quest’anno il menù prevede: risi coi figadei – carne lessa coi pevaroni – figà e cervela in agrodolce – vedele in umido co le patate – meso polastrelo rosto – torta a la barcariola – fruti in sorte – formaggio de do qualità – cafè – un litro e meso per omo de vin nostran – pan a voianza.’ Domenica 11 maggio, seppure le condizioni del Bacino non siano delle migliori, in quanto spira un forte vento contrario e vi siano parecchie onde, la gara non delude, ancora una volta, le attese. Nonostante siano stati sorteggiati con i peggiori numeri d’acqua, i favoriti, ovvero le coppie Civili-Panetti e Strubolo-Titele, sono subito in testa, mettendo tra sé e gli altri, già alla Salute, ben 10 barche di vantaggio. Strubolo e Titele tentano in tutti i modi di passare in testa, ma Civili e Panetti, con abili manovre riescono sempre a chiudere loro la strada. I fratelli Forcellini consolidano via via la loro terza posizione, mentre è bagarre per la quarta, tra Maddalena-Fasan e Bampa-Fondatore, con terzi incomodi i sorprendenti Pichiorle e Tacco, quarti per buona parte della gara: solo a San Tomà essi vengono superati sia da Maddalena-Fasan che da Bampa-Fondatore, che ingaggiano un formidabile testa a testa. Il momento più drammatico è al giro del paleto, quando Bampa-Fondatore speronano i loro antagonisti, senza che peraltro l’incidente modifichi le posizioni sul traguardo. |
1899 | Umberto Zane | |
Cronaca 18971897 · Umberto Zane
Cronaca 18971 agosto 1897 Sono ancora loro, Girolamo Forcellini e Spiridione Beggio Medico, vincitori delle due ultime regate, i favoriti della Regata in programma domenica 1 agosto 1897. Il campo dei partenti è però davvero formidabile: loro avversari più forti, sulla carta, sono le coppie Maddalena-Fasan, Strubolo-Titele e Civili-Panetti. E’ insomma una gara che promette spettacolo e possibili sorprese. Prima del via c’è il consueto corteo di barche, con un’unica novità: la nuovissima bissona “Egiziana”. L’avvio della regata è incerto: il gruppo si mantiene compatto sino all’imboccatura della Salute. All’entrata in Canal Grande sono comunque in testa Maddalena e Fasan, seguiti da Civili e Panetti, mentre Forcellini e Medico sono solo quinti, dietro al sorprendente rosso, dell’altro Forcellini, Pietro, e di Sepolina, ed il celeste di Strubolo e Titele, e minacciati anche dal viola di Trenasi-Polo. Ben presto ci sono due sfide nella gara: quella dei primi due, che guadagnano gradatamente terreno e quella, a quattro, per il terzo e quarto posto. Al giro del paleto le due barche davanti girano agevolmente, mentre nasce una certa confusione quando arrivano gli inseguitori. Il rosso tarda infatti a voltare e viene superato dalle altre tre sue dirette antagoniste. I più bravi sono Forcellini-Medico che riescono a guadagnare ben due posizioni, portandosi al terzo posto, mentre Strubolo-Titele vincono la battaglia col viola per la quarta bandiera. In testa sembra fatta per Maddalena e Fasan che invece devono fare i conti con la formidabile rimonta di Civili e Panetti, che riescono ad affiancarli e quasi a superarli proprio sul traguardo. Arrivano alla fine, anche per la avverse condizioni marine, solo sei barche. |
1897 | Umberto Zane | |
Cronaca 18951895 · Umberto Zane
Cronaca 18954 agosto 1895 Non si bada a spese per organizzare la Regata, che intende celebrare la “Prima esposizione internazionale d’Arte” che si tiene a Venezia. Per rendere più solenne la cerimonia d’apertura viene organizzato un corteo di barche, che ripropone, per folclore, anche barche non più usate, come le “balotine”. Due nuove bissone vengono appositamente costruite per l’occasione: “Naviglio”, verde e oro, e “Venere”, rosso e argento, mentre “Veneziana” viene completamente rifatta. Il corteo, visto il successo riscosso sia tra i cittadini di Venezia che tra i turisti, verrà riproposto anche nelle edizioni successive. C’è però grande attesa anche per la gara in sé, che segna il ritorno in Canal Grande dei fratelli Zanellato. Loro avversari più accreditati sono i vincitori del 1893, Forcellini e Medico. Alla partenza sono proprio loro a scattare in testa, seguiti dalla coppia di outsiders Bampa-Fondatore, mentre gli Zanellato sono solo terzi. Tutti si attendono un attacco dei “campioni del remo”, invece, ad insidiare i battistrada, ci provano proprio Bampa e Fondatore: al giro del paleto, dopo aver toccato la barca dei rivali, essi tentano un attacco che per poco non riesce. La lotta nelle retrovie per l’ultima bandiera si tinge di giallo quando Busetto-Signoretti, in quel momento quarti devono fermarsi: Busetto, che era uscito il giorno prima dall’ospedale appositamente per partecipare alla gara, non ce la fa proprio più, e si sente male. Il maialino va così a Civili e Panetti. |
1895 | Umberto Zane | |
Cronaca 18931893 · Umberto Zane
Cronaca 18936 agosto 1893
L’assenza dei fratelli Zanellato, se da un lato non fa certo felice il folto stuolo dei loro sostenitori, rende certamente più aperto l’esito della competizione. I pronostici della vigilia sono così ripartiti più o meno equamente tra i 3 equipaggi giunti due anni prima in bandiera alle spalle dei “campioni del remo”, con quarto incomodo la coppia formata da Pasquale Maddalena e Giovanni Fasan. Le previsioni degli appassionati non andranno deluse. Per la regata di quest’anno si fanno le cose in grande: vengono comprati 9 nuovi gondolini, costruiti dalle abili mani dello squero Casal, ognuno del costo di 350 lire, con specifiche caratteristiche stabilite dal regolamento comunale. Vengono inoltre fatte allestire 6 nuove bissone, con una spesa ulteriore di quasi 3000 lire. I premi rimangono invece invariati: 400 lire ai primi, 300 ai secondi, 250 ai terzi, 150 ed il porcellino di consolazione ai quarti. Per l’occasione il sindaco-poeta Riccardo Selvatico compone per celebrare la Regata anche una poesia in ottave, che recita ai regatanti durante il tradizionale disnar. La regata è fissata per domenica 30 luglio, ma deve essere posticipata di una settimana per il maltempo: si corre così il 6 agosto. La regata assume ben presto un andamento definito: poco dopo la partenza si formano infatti quelli che oggi chiameremmo due “trenini”: un gruppo, cioè, guidato da Forcellini e Medico vicino a Riva degli Schiavoni e l’altro, con in testa Maddalena e Fasan che corre dal lato di San Giorgio. Quando c’è il ricongiungimento, all’altezza della Salute, a spuntarla è il primo: davanti alla machina sono in testa infatti Forcellini-Medico, seguiti da Trenasi-Polo e da Busetto-Panetti, mentre Maddalena e Fasan sono solo quarti. La regata è ormai decisa: l’unica emozione, dopo il giro del paleto, all’altezza di Palazzo Grassi, quando la coppia Refoli-Dall’Acqua, sino a quel momento quinta, si fa superare, per un’errata manovra, sia da Pelelo-Badan che da Bampa-Fondatore, mentre si ritirano Nessa-Vittorio e Stanghet-Strubolo. |
1893 | Umberto Zane | |
Cronaca 18921892 · Umberto Zane
Cronaca 189231 luglio 1892
E’ l’anno in cui Luigi Zanellato potrebbe entrare nella leggenda del remo: non si ricorda infatti, sino a quel momento, nessuno che sia riuscito a conquistare per cinque volte consecutive la vittoria nella regata. La città da mesi attende questa gara ed il Comune, per non deluderla, allestisce un’edizione coreograficamente davvero spettacolare, non lesinando le spese. La machina, come ricorda “L’Adriatico” è ‘…alta ben 21 metri, la cupola che la sormonta ha 5 metri di diametro e sopra di essa sventolerà la bandiera di san Marco. Inoltre sono state rinnovate 5 bissone e altre 3 rifatte radicalmente.’ Anche i premi subiscono un positivo ritocco: ai primi andranno 400 lire, ai secondi 300, ai terzi 250 e ai quarti 100 lire più il maialino di consolazione. Cambia anche il colore di un gondolino: non più il blu, ma il marrone. I nove colori scelti in questa edizione non verranno più modificati: sono gli stessi usati ancora oggi. Il disnar dei regatanti si svolge alla “Busa di sant’Antonio”. Il menù è quello più o meno tradizionale: risotto – manzo con verdura – fegato con cervella – pollo con insalata – vitello in umido – formaggio – frutta – dolci – vino a volontà, in più champagne, caffè e sigari. Tutto è pronto per il trionfo degli Zanellato, e le attese non vanno deluse. I due fratelli scattano in testa, seguiti comunque da vicino da Trenasi-Polo, da Busetto-Panetti e da Forcellini-Medico. Il verde si ritira per un malore di Lazzaro alla punta della Dogana. Mentre le prime 6 barche sono abbastanza vicine lottano per evitare l’ultimo posto Zatta e Pezzile contro Braghesse-Caibassi. Nel girare il paleto i due gondolini si toccano: Zatta allora scende dalla poppa e con la mano allontana la barca dei rivali, conquistando infine la settima piazza. I due Zanellato vincono la gara indisturbati, mentre la seconda bandiera è appannaggio di Busetto e Panetti che superano proprio negli ultimi metri, con una spettacolare rimonta, Trenasi e Polo. Onorevole il quinto posto di Fighetti (in coppia con Duro) a distanza di 11 anni dall’ultima partecipazione. |
1892 | Umberto Zane | |
Cronaca 18911891 · Umberto Zane
Cronaca 18919 agosto 1891 E’ una regata molto attesa perché Luigi Zanellato potrebbe vincerla per la quarta volta consecutiva. Scrive a questo proposito alla vigilia della gara “L’Adriatico”: ‘…L’ultimo gondoliere che aveva fatto altrettanto (tre primi consecutivi) era stato Pietro Marchiori. Da molti anni nessuno ha conquistato 4 primi premi di fila. Nei tempi andati si usava incoronare il fortunato con un cappello e 4 pizzi…’ Il Municipio e il ‘Comitato per i festeggiamenti d’estate’, sorto per l’occasione, fanno le cose in grande, cambiando anche la machina, che diventa, come scrivono le cronache dell’epoca ‘un simulacro di edificio stile ‘500, con un padiglione a grandiosa cupola dorata, formato da 9 archi, sulla cui cima campeggia un’opera dello scultore Piazza.’ I premi rimangono invece invariati, mentre diventano ben 6 (invece di 4) gli equipaggi scelti dalla Società del Mutuo Soccorso tra i barcaioli (i restanti 3 vengono individuati tra i gondolieri). Tra gli esclusi c’è anche l’inossidabile Francesco Bon Polo, ormai sessantaseienne. La gara è prevista ancora per la prima domenica di agosto, ma slitta di una settimana per il maltempo. A causa di un infortunio, per la prima volta viene utilizzata la riserva: Festari ed il vecchio Lazzaro sostituiscono Gavagnin e Colleoni. Sono in gara le prime tre coppie arrivate nella regata dell’anno precedente. A scattare in testa sono i due Zanellato, seguiti dagli outsider Girolamo Forcellini e Giovanni Fasan, due giovani regatanti che scriveranno però, anche nelle edizioni successive, pagine importanti della storia della Regata in canalazzo. Al giro del paleto i primi sette gondolini girano quasi assieme, generando parecchia confusione: si toccano e si urtano a vicenda ma le posizioni sostanzialmente non cambiano. Gli unici ad approfittare della bagarre sono Vittorio e Medico, che dal sesto risalgono al quarto posto, che manterranno sino alla fine, preceduti da Pelelo e Badan. Deludente la gara di Zatta, in coppia con Taddeo Gritti, che si fa vedere solo quando, nei pressi del primo passaggio a Ca’ Foscari, tenta di passare dall’ottava alla settima posizione, senza però riuscirci: terminerà malinconicamente ultimo. Quando Zatta taglia il traguardo a Luigi Zanellato (primo per la quarta volta consecutiva) e al fratello Francesco è già stata consegnata la corona d’alloro appositamente preparata per celebrare l’evento. |
1891 | Umberto Zane | |
Cronaca 18901890 · Umberto Zane
Cronaca 18903 agosto 1890
Il problema della questua richiesta spesso dai regatanti torna di attualità anche in questa edizione. A questo riguardo la posizione del “Gazzettino” è però meno severa di quella della sua rivale “Gazzetta di Venezia”: ‘…Quest’anno il Municipio severamente proibì ai regatanti di questuare dopo la regata, pena la perdita del premio. La questua certo è disdicevole nei regatanti, ma non si dovrebbe dimenticare che essa era in passato il completamento del premio. E al momento che si proibisce la questua, si dovrebbe elevare di più l’importo dei quattro premi.’ In effetti per i vincitori sono previste solo 350 lire, per i secondi 250, per i terzi 150 e per i quarti 100 lire più il maialino. Ad essi va aggiunto il tradizionale disnar, che si tiene il giovedì (31 luglio) prima della gara. Il menù della libagione è riportato fedelmente sempre dal “Gazzettino”: ‘Lista del pranzo del 31/7: un manzo guarnito – fegato e cervelle – un vitello brasato con patate – mezzo pollo arrostito con insalata – una torta di mandorle – frutta – formaggio – caffè – vino un litro e mezzo a testa. Oltre tutta questa grazia di Dio, il Municipio mandò 18 bottiglie di Sciampagna e 200 zigari di Virginia…Che il cielo conservi la vista ai regatanti, che l’appetito non manca!’ Al banchetto interviene anche il sindaco, che chiede ai gondolieri di “smettere il turpiloquio che disonora la categoria”. mentre quest’ultimi, nell’ambito della tradizione che vuole che essi possano chiedere all’autorità cittadina il soddisfacimento di qualche loro bisogno, domandano, come riporta “L’Adriatico” che ‘venga accolto un ricorso contro il movimento troppo celere dei vaporino, che danneggia le gondole.’ Il Comune migliora anche la coreografia della regata, allestendo ‘quattro elegantissime bissone (rossa, gialla, crema, celeste) con molta profusione di fiori e quattro barche vogate da 8 rematori in costume.’ La gara ha un’unica barca protagonista: il bianco dei fratelli Zanellato, per la prima volta insieme, che viene insediato solo dal canarin di Maddalena e Angelo Bon Polo, che riesce però solo ad avvicinarsi ad essa nel finale. Più staccati Strubolo-Duro (che pure all’inizio avevano tenuto il passo del canarin) e Frattin-Prian. Con 3 minuti di ritardo arrivano Nessa-Carniel e Gatto-Pase, mentre sono ben 3 le barche ritirate per il malore che colpisce altrettanti loro vogatori, dovuto alla fatica e al gran caldo. |
1890 | Umberto Zane | |
Cronaca 18891889 · Umberto Zane
Cronaca 188928 luglio 1889
Dopo otto anni di assenza torna la Regata, per festeggiare la visita a Venezia della regina Margherita e del principe ereditario, ormai ventenne, Vittorio Emanuele III. E’ una regata che rimarrà nella memoria degli appassionati per il lotto, davvero prestigioso, dei partecipanti, più che per la coreografia. Lamenterà infatti la “Gazzetta di Venezia”: ‘…Le bissone erano davvero indecenti e misere…’ Una regata, insomma, all’insegna…dell’antico: riesumate le vecchie bissone, confermato il regolamento, che prevede l’estrazione a sorte degli equipaggi in gara, a parte i 4 scelti dalla Società Mutuo Soccorso tra i barcaroli. Unica vera novità la decisione del Comune di porre fine a quella che la “Gazzetta di Venezia” definisce una cattiva abitudine dei regatanti: ‘…Da lunghi anni i regatanti, vincitori o no, prima e dopo le regate solevano andare attorno per le case e per gli esercizi pubblici e chiedere ricompense o regali, annoiando cittadini e forestieri. Quest’anno il Municipio si è proposto di abolire questa deplorevole abitudine ed ha prescritto ai regatanti norme severissime. Quelli che essendo riusciti vincitori si abbandonassero a questa serie di questua, perderanno i premi, mentre i non vincitori incorreranno in multe severe.’ Sono in gara, in pratica, tutti i migliori. Favorita la coppia formata da Luigi Zanellato ed il giovane Pasquale Maddalena. Luigi Zatta voga invece con l’altro Zanellato, Francesco, debuttante in Canalazzo. C’è poi il grande ritorno, dopo ben 13 anni, di Francesco Bon Polo, vecchio compagno, e poi acerrimo nemico di Zatta, in coppia con Carlo Busetto. E ci sono altri due vincitori della regata: Giovanni Corradini Suà (primo nel 1877), con Giacomo Fusato Signoretti, e Augusto Michieli Gazzan (trionfatore nel 1879), in coppia con un nuovo Nessa (non Girolamo, infatti, ma Giuseppe Valesin). La gara mantiene le promesse della vigilia, con gli equipaggi più forti davanti a contendersi la vittoria. L’unica sorpresa è l’arancio di Ortolani e Natale Scarpa Panetti, secondo dietro a Maddalena e Luigi Zanellato anche dopo il giro del paleto. A Santa Lucia, però, Ortolani finisce in acqua e la barca deve ritirarsi, facendo così compagnia al rosso, fermatosi già alla Salute per un malore del suo proviere. La gara viene vinta da Maddalena e Zanellato, davanti a Busetto e Polo, che ha comunque la soddisfazione di precedere Zatta e Francesco Zanellato, solo quarti, superati anche da Pelelo e Badan. |
1889 | Umberto Zane | |
Cronaca 18811881 · Umberto Zane
Cronaca 188118 settembre 1881
La Regata viene organizzata per festeggiare il terzo congresso geografico internazionale e sarà nobilitata dalla presenza del re Umberto e della regina Margherita. Tra le novità di quest’anno la realizzazione di 4 nuove bissone: “Geografia”, “Pesca napoletana”, “Venere” ed “Esquimese”. Vanno ad aggiungersi a “Persiana”, “Egiziana”, “Chioggiotta”, “Stella” e “Selvaggia”, mentre vanno in pensione “Primavera” e “Indiana”. Per quanto riguarda la gara vera e propria manca Zatta, non favorito dal sorteggio, ma in compenso ci sono in pratica tutte le coppie più forti del momento, a cominciare da Fighetti-Dorigo, favoriti d’obbligo, che però devono guardarsi dall’attacco di equipaggi di valore e già collaudati, come quelli di Brocca e Luigi Zanellato e di Nessa e Panetti, e outsider di lusso come Luigi Corrai, in gara questa volta con Sante Casson Sacchetti. La regata prende subito una fisionomia ben precisa, con i vari armi che formano tre gruppi. In quello di testa si trovano Brocca-Zanellato, Magnoni-Gazzan e Fighetti-Dorigo; in quello di mezzo ci sono Nessa-Panetti e Giolo-Ganassete e nell’ultimo gli altri 4 equipaggi. In pratica le posizioni di testa rimangono invariate per tutto il resto della gara, mentre è battaglia furibonda per la conquista della quarta bandiera. Al giro del paleto Nessa e Panetti superano i rivali, che però riescono nuovamente a sorpassarli. L’arrivo è davvero tirato. Le due barche entrano in contatto: l’urto fa cadere per un attimo Giolo, che perde così il ritmo di vogata. Nessa e Panetti sono così, per la seconda volta consecutiva, quarti. La gara finisce qui, ma ci sono degli strascichi, che portano ad un’epica sfida tra il grande assente Zatta, in coppia con Gambirasi contro Figheti e Bastasi, che accenderà per giorni il tifo e le passioni dei veneziani quasi quanto la regata vera e propria. |
1881 | Umberto Zane | |
Cronaca 18801880 · Umberto Zane
Cronaca 18808 agosto 1880 Anche quest’anno il tradizionale disnar dei regatanti si svolge il martedì precedente la gara. A raccontarlo è il “Tempo”: ‘…Durante il pranzo, sopra domanda d’uno dei barcaioli, i paronsini, che in questo caso sono gli assessori, permettono ai commensali di levarsi la giacca. Poi, al momento del brindisi, l’assessore delegato fa uno speech in vernacolo veneziano, raccomandando loro la concordia, la fratellanza, il lavoro e tante altre belle cose…Vi rispondono in coro i convitati promettendo, come i congiurati di un’opera qualunque, che le paterne raccomandazioni saranno religiosamente ascoltate e osservate. Quindi si presenta nel locale il Sindaco, accompagnato da un corteo di bottiglie che, in omaggio all’antico costume, offre ai regatanti, i quali hanno l’obbligo, abbastanza gradito, di vuotarle…Segue una scena commovente: i barcaioli vanno tutti a baciare la destra del Sindaco, mentre l’assessore delegato, con toccanti parole, implora dal capo del Comune piena e completa amnistia delle contravvenzioni commesse dai gondolieri nel mese di luglio. Il Sindaco fa una smorfia, si asciuga una lagrima e poi proclama l’amnistia tra gli hurrà dei presenti. E così si chiude il banchetto.’ A tenere banco, nelle settimane precedenti la manifestazione, è la possibilità che, a fianco della regata degli uomini ne sia corsa una dalle donne. Alla fine la regata si farà: protagoniste, a bordo di 4 topi a 4 remi, le donne di Sottomarina. Tra i maschi fa invece scalpore l’esclusione di uno dei regatanti designati, Pietro Molinari Tondolocio, vincitore tra l’altro di una regata, nel 1857, per una pendenza giudiziaria. Scrive a tal proposito il “Tempo”: ‘…il Molinari fu escluso dalla regata essendosi trovato qualcosa a suo carico. Ciò sta bene, e noi non possiamo che far plauso al Municipio per la misura presa…’ Tornano invece in gara Fighetti e Dorigo, vincitori dell’edizione 1878, che vengono dati favoriti alla vigilia. Tra le 29 coppie non sorteggiate anche quelle di Balbi-Zanellato, Corrai-Gazzan, Zatta-Antonio Bon, Pilla-Francesco Bon Polo. Per una volta le previsioni non vengono deluse, anche se la vittoria di Fighetti e Dorigo arriverà dopo una gara molto combattuta. Al giro del paleto i due sono infatti al secondo posto, preceduti dalla coppia Salatina-Cucagna: è solo a San Marcuola che riescono a superarli e a portarsi in testa, vincendo infine con due barche di vantaggio. Dietro chiude al terzo posto il celeste di Ortolani-Sacchetti e al quarto, dopo una bella rimonta, l’arancio di Nessa e Giuseppe Scarpa Panetti. |
1880 | Umberto Zane | |
Cronaca 18791879 · Umberto Zane
Cronaca 187931 agosto 1879
Ospite anche quest’anno molto gradito della regata è la regina Margherita, assieme al figlioletto Vittorio Emanuele III. Anche questa volta la gara deve però essere spostata di una settimana, per consentire l’arrivo a Venezia della sovrana. Davanti alla regina sfila il corteo, aperto dalle 8 nuove bissone fatte costruire dal Comune (“Persiana”, “Egiziana”, “Chioggiotta”, “Stella”, “Indiana”, “Selvaggia”, “Perla”, “Primavera”), poi viene dato il via ai gondolini. Non ci sono i vincitori dell’anno precedente, Fighetti e Dorigo, non sorteggiati, così come Brocca-Zanellato, Salatina-Polo, Francesco Zanellato-Fiorin, Battistin-Bonato con altre 28 imbarcazioni. I pronostici sono equamente divisi tra le coppie Zatta-Gazzan e Corrai-Lazzaro (secondi nel 1878), mentre outsider di lusso è Giovanni Corradini Suà, ancora con un nuovo compagno, Francesco Scarpa Panetti. La gara vede subito il dominio di Zatta, che riesce a staccare decisamente tutti gli altri concorrenti. E’ invece bagarre aperta per le altre tre bandiere. Al primo passaggio della machina è in seconda posizione il solferino di Magnoni e Taparo, davanti all’arancio, al bianco, al celeste e al grigio. Solo settimo il canarin di Tono e Caibassi, che inizia però una splendida rimonta, che lo porterà a conquistare alla fine la piazza d’onore. Dopo il giro del paleto sono ben tre i vogatori che si sentono male: Gazzan, il compagno di Zatta, che riesce comunque ancora a remare; Taparo, che addirittura sviene, ma poi si riprende e giunge terzo; Lazzaro, che invece deve essere ricoverato in ospedale. La quarta bandiera è invece appannaggio dell’arancio di Pilla e Cristofoli, che rischiano però di perdere parte del loro premio, ovvero il maialino “di consolazione”. Racconta infatti il “Tempo”: ‘il porchetto ruppe il cordino con cui era assicurato e cadde in acqua. Passò, nuotando allegramente sotto la macchina e ritornò, quando gli parve e piacque, al punto di partenza, dove venne ripigliato da un pompiere…’ |
1879 | Umberto Zane | |
Cronaca 18781878 · Umberto Zane
Cronaca 187811 agosto 1878 Giovanni Corradini Suà sembra essere ancora l’uomo da battere, anche se si presenta al via con un nuovo compagno: non più Bartolomeo, ma Augusto Zane Cucagna. Mancano anche in questa occasione i regatanti più bravi e famosi, non sorteggiati tra le 64 coppie che chiedono di partecipare alla gara. Sono così indicati dal pronostico gli equipaggi di Fornaretto-Ganassette (terzi nel 1876) e la coppia formata dall’ex compagno di Suà, Girolamo Valesin Nessa e da Giuseppe Scarpa Panetti. L’assenza degli atleti più forti non può certo fare piacere agli organizzatori, anche perché è annunciata la presenza, in machina, del nuovo re Umberto I e della regina Margherita. Il Comune fa le cose in grande, spendendo tra l’altro 5600 lire per la fornitura di 8 bissone e altre 4300 lire per il galleggiante utilizzato per la serenata che fa da corollario alla manifestazione. Tutto è pronto per domenica 4 agosto: il disnar dei regatanti si svolge, come è d’uso in quel periodo, il martedì precedente, il 29 luglio. La gara, però, all’ultimo momento, viene spostata di una settimana, visto il ritardato arrivo a Venezia della coppia reale. Di un altro ritardo è protagonista, proprio il giorno della gara, una delle coppie in gara, Bigaglia-Tita Nane. I due, che dovrebbero correre sul rosso, arrivano alla partenza, per un disguido, quando la competizione è già iniziata. La gara è all’inizio molto incerta, con l’arancio di Fighetti-Dorigo, che prende però ben presto la testa e riesce, progressivamente, a consolidare la sua posizione. Dietro a lui è lotta tra Nessa-Panetti e Suà-Cucagna, mentre quarto è il bianco di Corrai-Lazzaro. Poco dopo il giro del paleto quest’ultimo innesta la quarta, superando sia il rosa che il viola. La regata ora si tinge di giallo: il proviere del viola Panetti si accascia infatti sulla barca per un forte dolore alla milza. L’imbarcazione viene così via via scavalcata dalle altre, tra la disperazione di Nessa: ad un certo punto un suo amico gondoliere salta a bordo del gondolino e si mette a remare al posto di Panetti, ma non c’è più margine per recuperare un posto in bandiera. Agli onori e al premio della gara i regatanti sono soliti in questi anni cercare di aggiungere altre mance e regalie, sollecitate a destra e a manca, nei giorni successivi l’evento. Scrive a tal proposito “L’Adriatico”: ‘…ci scrivono additandoci con parole assai vive, il brutto sconcio dei regatanti che da domenica in poi se ne vanno ancora qua e là questuando. I giornali hanno segnalato la bruttura e invocato provvedimenti; il municipio, però, fa lo gnorri…’. |
1878 | Umberto Zane | |
Cronaca 18771877 · Umberto Zane
Cronaca 187729 luglio 1877
Non mancano le novità dopo la regata dell’anno prima, incentrata in ogni caso sullo sfarzo. Alcune sono ritorni all’antica, come ad esempio per la machina. Scrive la “Gazzetta di Venezia”: ‘La macchina dell’anno scorso, che sembrava un padiglione da fiera, quest’anno fu sostituita con quella che servì per la regata del 1866.’ Aumenta poi il numero delle bissone. Alle 6 della precedente edizione se ne aggiungono due nuove: una celeste a padiglione, l’altra con barcaioli vestiti da indiani e con una pagoda dorata. Novità anche per quanto riguarda i partecipanti: mancano molti dei regatanti più celebrati. Tra le 50 coppie iscrittesi alla competizione non superano la roulette russa del sorteggio Zatta (in coppia con Giuseppe Franceschi Lazzaro), Francesco Bon Polo (assieme al nipote Angelo), Bonato (con Antonio Varagnolo) e l’inossidabile Pietro Marchiori Miani (settantunenne, col figlio ventitreenne Antonio). Non ci sono neppure i campioni uscenti Sambo-Menegon. Sono quindi molti i volti nuovi dei regatanti che si presentano alle ore 17 di martedì 24 luglio alla Trattoria del Buon Pesce a Santa Margherita per il tradizionale disnar che precede la gara, offerto dal Comune. Tra tanti equipaggi e regatanti debuttanti sembra dare le maggiori garanzie la coppia Brocca-Zanellato, arrivata seconda nel 1876. Ancora una volta, però, la gara sconvolge i pronostici della vigilia. Già al primo passaggio davanti alla machina si sono formati due gruppi. Nel primo ci sono, nell’ordine, il solferino di Suà e dell’appena ventenne Bartolomeo Zane Cucagna, il canarin di Pataccio-Sacchetti e, appaiati, il viola di Brocca-Zanellato e il celeste di Pignoletto-Papa. Il secondo gruppo si trova già distante una quarantina di barche. La lotta è aperta comunque anche tra questi gondolini, visto che l’arancio, nel tentativo di superare il verde, imbarca acqua e deve ritirarsi e lo stesso verde, per difendersi, rompe un pezzo di forcola. In testa, invece, si delineano sempre più le prime due posizioni. Per la terza bandiera la spuntano infine Brocca e Zanellato, che superano sul traguardo il celeste, il cui proviere, Antonio Lucchetta Papa, sviene alla fine per la fatica, resa ancora più dura dal gran caldo della giornata. |
1877 | Umberto Zane | |
Cronaca 18761876 · Umberto Zane
Cronaca 187620 agosto 1876
Per la regata del 1876, vista l’annunciata presenza della regina Margherita, si cercano di fare le cose in grande. Il corteo è così composto, tra gli altri, da una dodesona dei sollazzieri, da una bissona a 10 remi degli arsenalotti, da 8 bissone a 8 remi del Municipio, denominate: “Celeste”, “Indiana”, “Verde”, “Gialla”, “Solferino”, “Cinese”, “Bleu” e “Violetta”. I regatanti, invece, vengono forniti di berretto e fascia uguali al colore della barca con cui gareggeranno. Si costruisce poi un apposito pontone per la consegna dei premi. Sforzi organizzativi, che però, non sempre vengono valutati positivamente dalla stampa locale. Scrive “Il Tempo” del 16 agosto 1876: ‘…come mai l’ufficio tecnico municipale ha potuto pensare di piantare nel fondo del canale di Ca’ Foscari una vera selva di pali conficcati, colle macchine relative per costruire una specie di Salon per la dispensa dei premi? Basta avere anche una mediocre conoscenza di ciò che nei secoli andati fecero i nostri avi, per non trattenere un sorriso di compassione ai moderni ingegneri municipali. Per un giorno fare una fabbrica! Ma non era sufficiente un pontone dell’Arsenale, poscia poche antenelle e l’opera di un addobbatore?’ Altre critiche arriveranno il giorno dopo la gara, questa volta dalla “Gazzetta di Venezia”: ‘…Gli attuali colori non sono la più bella cosa e sovente causano delle confusioni in quanto il rosso si confonde facilmente con il solferino e questo si stenta a distinguere dal rosa, il giallo si confonde con l’arancio…’ I partecipanti sono quanto di meglio possa offrire in questo momento la voga veneziana: Ci sono Luigi Zatta (in coppia col settantenne Pietro Marchiori Miani), il suo ex compagno Francesco Bon Polo (con un’altro ‘grande vecchio’, il cinquantaquattrenne, Antonio De Marchi Trenasi), il giovane Luigi Zanellato (con Francesco Balbi Brocca), i vincitori dell’edizione precedente Sambo-Menegon. Unico a mancare, tra i grandi, Angelo Bonato, non favorito dal sorteggio, che premia solo 9 delle 47 coppie che hanno chiesto di correre la regata. Al via scatta in testa l’arancio di Zatta-Miani, seguito dal verde di Trenasi-Polo. Ben presto tra queste due barche si accende però una regata personale, fatta di colpi proibiti: arriveranno così, superate via via da tutte le altre, rispettivamente penultima e ultima (col verde vogato dal solo Trenasi, mentre Polo è già sceso a terra). A Ca’ Foscari le posizioni sono già delineate: primo è il canarin di Sambo e Menegon, davanti a Brocca-Zanellato e a Fornaretto-Ganassete. L’unico sussulto è per il quarto posto: il marrone di Campalto e Gazzan rompe una forcola e viene così superato dal rosa di Suà e Nessa. |
1876 | Umberto Zane | |
Cronaca 18751875 · Umberto Zane
Cronaca 18751 agosto 1875
C’è grande attesa per il ritorno in gara dei due regatanti considerati in quel momento più forti: da una parte Luigi Zatta, in coppia ancora una volta con l’esperto Francesco Bon Polo, e dall’altra Angelo Bonato, che ha invece un nuovo compagno, Luigi Corrai. Sembrano a loro destinati i premi più cospicui (350 lire ai vincitori e 250 ai secondi, mentre per i terzi ci sono 200 lire e per i quarti 100) anche perché, la dura legge del sorteggio penalizza i vincitori dell’edizione precedente, Zanellato e Carniel. Ci sarà invece una grossa sorpresa. Al via scatta infatti in testa il celeste dei muranesi Angelo Maddalena Sambo e Giovanni Battista Memmo Menegon. Sembra un fuoco di paglia, ed invece i due continuano a guadagnar terreno: già a Rialto il rosa di Zatta, secondo, è distanziato di 20 barche, che diventeranno ben 50 all’arrivo. Zatta conquista comunque il secondo posto, davanti a Bonato, terzo, e alla coppia Silvestro-Lazzaro, che, proprio negli ultimi metri, riesce a superare il verde di Zerbetti e Dente. |
1875 | Umberto Zane | |
Cronaca 18741874 · Umberto Zane
Cronaca 187426 luglio 1874
Dopo due anni di assenza torna la Regata. Sembra però un’edizione in tono minore in quanto, come annota la “Gazzetta di Venezia”: ‘Quest’anno nell’estrazione a sorte fra gli iscritti al registro dei Barcaroli, i più forti sono stati esclusi, a cominciare dal celebre Zatta e dal suo rivale Bonato.’ In effetti le coppie iscrittesi alla competizione sono ben 37, mentre i posti in gara sono solo 7. Tra gli esclusi, oltre ai già citati Zatta (in coppia con Francesco Bon Polo) e Bonato (con Magnoni), anche il sessantasettenne Pietro Marchiori Miani (vincitore delle edizioni 1841, 1843 e 1844 della regata) ed il cinquantunenne Domenico Falcier Tomio (vincitore nel 1845 e nel 1847). E’ quasi un passaggio di consegne alle nuove generazioni. La prima coppia ad essere estratta, curiosamente, sarà anche quella che vincerà poi la regata, rivelando le qualità di colui che diventerà uno dei più forti regatanti dell’ottocento: Luigi Zanellato. Zanellato, appena ventiquattrenne, è in coppia col più esperto Bortolo Biasini Carniel: la loro barca canarin balza subito al comando, facendo presto capire agli avversari che si dovranno accontentare di battersi per la conquista delle piazze d’onore. Secondo, per buona parte della gara, è il rosso di Pasquale D’Este e Giuseppe Berti Caibassi, che però, al giro del paleto, viene superato dal solferino di Francesco Balbi Brocca e Antonio Dittura Banco. L’ultima bandiera è appannaggio del verde di Giovanni Fuga e Bernardo Rossetto Quaja |
1874 | Umberto Zane | |
Cronaca 18721872 · Umberto Zane
Cronaca 187228 luglio 1872
Altri 6 anni devono passare prima che la Regata torni ad essere disputata in Canal Grande. L’avvenimento, molto atteso, non manca di generare anche, come vedremo, qualche polemica in ambito giornalistico. Sette sono le barche iscritte. Tra i favoriti c’è il verde di Papuschi, vincitore dell’ultima edizione, che non corre però con Gasparetto, ma con Carlo Berti Caibassi, ed il marrone del vecchio Trenasi, in coppia con Bortolo D’Este Capon. Con molto interesse è atteso poi l’equipaggio rosso, composto da Luigi Zatta e dall’inossidabile Francesco Bon Polo, vincitore dell’edizione del 1856, ma che ha addirittura disputato la sua prima regata nel 1847. La gara è molto incerta: sino al paleto le barche si mantengono tutte a breve distanza in questo ordine: solferino, rosso, marrone, verde. Dopo il paleto la gara entra nel vivo, con l’attacco vincente del rosso di Zatta e Polo sul solferino di Suà-Nessa. Terzo il verde di Papuschi-Caibassi, che precede il viola di Dalla Tesa e Canestri. Il marrone è invece costretto a ritirarsi, in quanto Capon finisce in acqua. L’incidente dà spunto al “Veneto Cattolico” per aprire, il giorno dopo, una polemica con gli organizzatori. Scrive il giornale: ‘…Ciò che abbiamo a notare si è il poco discernimento del Municipio, che nel colmo della stagione estiva determinasse questo genere di divertimento proprio piuttosto della primavera o dell’autunno, e ciò che più monta ancora, lo fissasse per le ore 5 e mezza, quando il sole è ancora in tutta la sua potenza, laddove avrebbe bastato protrarlo circa un’ora e mezza dopo, chè cominciando alle ore 7, restava tempo comodissimo al divertimento, ed il sole già inclinando al tramonto avrebbe perduto gran parte della sua forza. L’obbligare a quell’ora i poveri regatanti sotto la sferza della canicola a tanta fatica, con tanta ansietà, per un tratto così lungo è proprio un ammazzarli. E già abbiamo avuto il dispiacere di vedere proprio colpito dal disagio uno di essi cadere nell’acqua, non sappiamo se per isfinitezza di forze per più grave malore…’ |
1872 | Umberto Zane | |
Cronaca 18661866 · Umberto Zane
Cronaca 186611 novembre 1866
Ancora 9 anni, ma questa volta non una, ma ben due guerre d’Indipendenza (la Seconda e la Terza) devono trascorrere prima che a Venezia possa disputarsi una nuova edizione della regata. La manifestazione viene organizzata poche settimane dopo la liberazione della città, in occasione della visita del re d’Italia Vittorio Emanuele II. A richiederla, con una petizione inviata alla Giunta Municipale di Venezia, sono gli stessi regatanti, che chiedono di “rimettere in uso quelle antiche costumanze che tornavano al prosperamento economico delle loro famiglie…”. Il documento è firmato dai capi gondolieri di Venezia, Mestre e Murano: Antonio De Marchi (Trenasi), Girolamo Valesin (Nessa), Giovanni Borghi, Giovanni Gersi (Saransiche), Giovanni Brocca, Sebastiano Borghi. Curiosamente i premi messi in palio hanno lo stesso importo di nove anni prima, solo che le lire austriache sono state sostituite da quelle italiane. Anche questa volta in gara 7 equipaggi, con tanti volti nuovi. Tra gli esclusi, in quanto non favorita dal sorteggio, anche una delle coppie considerate più forti: quella formata da Francesco Bon Polo e Giovanni D’Este Capon. I pochi che possono vantare precedenti partecipazioni alla competizione sono Tomio (in coppia, però, non più con Domenico, ma con Antonio Fuga Salata), Trenasi (con Menegon) e Domenico Bullo Papeschi e Antonio Gasparetto. Sono proprio quest’ultimi, giunti quarti dieci anni prima, ad aggiudicarsi il primo posto, davanti a Trenasi-Menegon,terzi Francesco Testari e Angelo Baronetto Mato, e quarti Alessandro Dalla Venezia Ballinzattera e Girolamo Valesin Nessa. Quest’ultimi corrono con un barchino di un nuovo colore, il solferino, scelto per celebrare l’importante vittoria italiana ottenuta a danno degli austriaci nel corso della Seconda guerra d’Indipendenza. Cambia inoltre anche il colore delle bandiere assegnate ai vincitori. In omaggio alla bandiera italiana sono ora, nell’ordine rossa (per i primi), bianca (per i secondi), verde (per i terzi), celeste (per i quarti). |
1866 | Umberto Zane | |
Cronaca 18571857 · Umberto Zane
Cronaca 185720 agosto 1857 Se la regata del 1856 era stata organizzata per l’arrivo a Venezia dell’Imperatore, quella del 1857, che si tiene in un periodo certo più propizio, la metà di agosto, vuole rendere omaggio ad un altro membro della dinastia Asburgo: l’arciduca Ferdinando Massimiliano, in visita in città con la moglie, la principessa Carlotta del Belgio. Le barche in gara sono solo sette, nonostante ci siano in palio 250 lire austriache per il primo equipaggio arrivato, 200 per il secondo, 150 per il terzo, 100, più un maialino, per il quarto. La sfida sul Canal Grande, nelle previsioni dovrebbe essere tra il vincitore della precedente edizione, Gambe (in gara però non più con Francesco Bon, ma col fratello di questi, Andrea) e Adamo (in coppia però non più con Tomio, ma con Giovanni D’Este Capon). Le due imbarcazioni saranno in effetti tra le protagoniste della regata, ma dovranno accontentarsi, rispettivamente, del secondo e terzo posto. A vincere sono infatti Pietro Molinari Tondolocio e Angelo Bonato, mentre la coppia Giolo-Scanabecchi si aggiudica la quarta piazza, e quindi anche il maialino di consolazione. |
1857 | Umberto Zane | |
Cronaca 18561856 · Umberto Zane
Cronaca 18567 dicembre 1856
Lo scoppio della Prima guerra d’Indipendenza ed il difficile clima che si respira a Venezia dopo il ritorno degli austriaci fanno si che la Regata venga sospesa per ben 9 anni. Si riprende infatti nel 1856, e ci vuole un grande avvenimento perché ciò avvenga: alla visita in città dell’Imperatore Francesco Giuseppe e della consorte, la mitica principessa Sissi. La manifestazione, fissata inizialmente per il 30 novembre, viene rinviata di una settimana per il maltempo. Ben nove gli equipaggi in gara, ma sono pochi i regatanti che possono vantare partecipazioni alle precedenti regate: Pietro Marchiori Miani (vincitore delle edizioni del 1841 e del 1843), in gara con Luigi Bagarotto, e la coppia campione in carica, Domenico Fuga Adamo-Domenico Falcier Tomio (prima non solo nel 1847, ma anche nel 1845). Gli anni sono però passati: Adamo e Tomio, già dalle prime battute, dimostrano di non essere in grado di inserirsi nell’entusiasmante testa a testa tra il grigio, condotto da Gambe e Polo, e l’arancio di Trenasi-Fratin. La “Gazzetta di Venezia” così descrive la loro lotta: ‘Le due intanto dritte correvano, più sempre avanzando e mettendo tra loro e le seguenti lo spazio; la prora dell’una toccava già la poppa dell’altra già la superava quando questa accorgendosene, con sagacia ed arte mirabile, mediante un leggero movimento da questo o da quel fianco, le troncava il passo, la costringeva a cambiar la mira, e arretrarsi un istante: mentr’ella intanto, guizzando, manteneva il suo posto. Così proseguirono, ritentarono più volte la pruova lungo tutto l’arringo, finchè giunsero alla meta assai ben combattuta, tutt’e due meritevoli d ‘egual corona.’ Alla fine sarà il grigio a vincere, davanti all’arancio e al viola di Adamo e Tomio, che precedono la coppia Bullo Papeschi-Gasparetto. Quest’ultimi, seppure ben 10 anni dopo, torneranno a far parlare di sé. |
1856 | Umberto Zane | |
Cronaca 18471847 · Umberto Zane
Cronaca 184719 settembre 1847
Cambia la data della Regata: non più nella prima settimana di giugno, ma in settembre, per celebrare solennemente il 9° Congresso italiano degli Scienziati, che si tiene appunto a Venezia. Scrive la “Gazzetta di Venezia”: ‘Proprio perché quest’anno differito, lo spettacolo della regata…riuscì ancora più meraviglioso dell’ordinario, e per numero immenso di popolo, e per maggior copia di barche fornite. Oltre a quelle allestite a spese del comune, altre ne furono arredate da società private di cittadini, come i negozianti di Merceria, il corpo degl’imprenditori delle opere pubbliche, de’ macellai, de’ venditori dell’erberia, e la più bella…dai nobilissimi conti Giovannelli.’ Il costo finale per la realizzazione della Regata supera di gran lunga quelli precedenti: ben 16.755 lire austriache. Le barche partecipanti tornano ad essere 9. A vincere, bissando il successo di due anni prima, sono Adamo e Tomio, che invece non avevano partecipato all’edizione precedente. Torna in bandiera, con un brillante secondo posto, Tassai, in coppia con Polenta, mentre terza è una coppia di debuttanti, Canuto-Sordo, che precede il duo Mazier-Bagatella. Fuori dai premiati sia le coppie Nanoli-Asdrubalo che Macchia-Manzetto, che venivano invece accreditate, alla vigilia, di un buon piazzamento. |
1847 | Umberto Zane | |
Cronaca 18461846 · Umberto Zane
Cronaca 18461 giugno 1846
Anche quest’anno il Comune decide di fare le cose in grande, pensando anche alle Regate future. La Municipalità decide infatti di far costruire quattro nuove bissone: il 9 febbraio 1846 c’è la licitazione, a cui sono invitati ben 22 squerarioli. Oltre ad esse, scrive Emanuele Antonio Cicogna: “…mille e mille altre barchette rendevano più vago lo spettacolo, fra le quali più di una gondola ornata ed elegante. Un signore mostraca colla sua una gondola peschereccia, e con piccole reti ingegnose raccoglieva, ma non dall’acqua, e scagliava intorno alcuni pesciolini appositamente fatti, i quali si aprivano e mandavano dolci e confetti…” Nell’edizione del 1846 sono in gara nove equipaggi, manca però la coppia vincitrice dell’anno precedente: i favoriti della vigilia sono così Nanetti e Roncae, che l’anno prima sono giunti secondi e vantano anche altri piazzamenti in coppia con altri regatanti. Vincono però due outsider: Scarpetta e Borghi, entrambi alla loro prima apparizione. Il loro è un successo senza discussioni. Scrive la “Gazzetta di Venezia”: ‘rapidissima lasciò, fin dal sito della mossa, le altre a sé un buon tratto’. C’è lotta serrata, invece, per il secondo posto, conquistato da Tagià-Mazier, ai danni di Nanetti e Roncae, mentre l’ultima bandiera è appannaggio della coppia Macchia-Manzetto, che lascia distanti le altre imbarcazioni.
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1846 | Umberto Zane | |
Cronaca 18451845 · Umberto Zane
Cronaca 18458 giugno 1845 E’ un’edizione ricordata anche per la magnificenza del corteo che fa da antipasto alla gara. Scrive il periodico “Il Vaglio”: ‘Ben 7 le bissone comunali: la prima, montata dal cavalier podestà, a 12 remi, rappresentava ARALDI, ed era di color celeste e bianco; la seconda, dal conte Girolamo Michiel, SCOZZESI, di color canarino e bianco; la terza dal conte Antonio Correr, AMERICANI, bottoni d’oro e bianco; la quarta dal conte Domenico Giustinian Recanati, BIRICHINI, color scarlato e nero(…) C’erano poi le tre barche delle mascherate di Napoletani (che al suono di musica andavano gettando aranci e distribuendo confetti), de’ Bizzarri e de’ Chioggiotti. Altre 2 gondole a 4 remi in costume della società Apollinea; 12 gondole a 4 remi, in costume alla greca del Casino de’ Negozianti; 12 gondole, sempre a 4 remi, all’Antica italiana di vari negozianti delle Mercerie. In più molte malgarote a 6 remi, una cinquantina di gondole private con i gondolieri vestiti in costume, 20 barchette fornite dagli imprenditori, 6 peote, decine di battelli addobbati a 4 e 6 remi, 4 barche con a bordo altrettante bande musicali. Per la prima volta si sono illuminate a gaz le fondamenta del vino e del ferro, con candelabri simili a quelli di san Marco e il ponte di Rialto stesso, con appositi fondi è stato rischiarato della medesima luce.’ In effetti la spesa complessiva dal Comune per la realizzazione dell’intera manifestazione è consistente: ben 11.421 lire austriache. Dopo 3 regate consecutive vinte Miani è il grande favorito, anche perché quest’anno è di nuovo in coppia con Toscan. I loro rivali più accreditati sono Nanoli-Asdrubalo (l’anno precedente terzi) e Ballinzattera-Longo. A vincere sono invece degli outsider, Adamo e Tomio. La seconda piazza è conquistata da Nanetti-Roncae, mentre solo terzi sono Toscan-Miani, davanti a Nanoli-Asdrubalo. |
1845 | Umberto Zane | |
Cronaca 18441844 · Umberto Zane
Cronaca 18444 giugno 1844 Le barche partecipanti tornano ad essere 9. La gara, fissata per il 2 giugno, deve essere rinviata per il maltempo: verrà corsa due giorni dopo. E’ un rinvio che non fa felice il Comune, che deve infatti pagare per altri due giorni, a ognuno dei 18 regatanti, 3 lire al giorno come “rimborso spese”. C’è grande attesa per la prova di Pietro Marchiori Miani, che dopo aver vinto le ultime due regate con due compagni diversi (nel 1841 con Ballinzattera e nel 1843 con Toscan), si presenta questa volta con un debuttante, Simone Vianello. La scelta si rivela felice: Miani e Vianello scattano infatti in testa già dalla partenza, e non verranno più superati. E’ lotta invece serrata tra le coppie Papuschi-Longo e Nanoli-Asdrubalo per il secondo posto. Alla fine, proprio sul traguardo, saranno i primi ad aggiudicarsi la piazza d’onore. L’ultima bandiera è appannaggio di Nanetti-Longo (l’anno precedente terzi), che precedono Pichiorle e Settimana. |
1844 | Umberto Zane | |
Cronaca 18431843 · Umberto Zane
Cronaca 18435 giugno 1843
La gara torna, dopo l’edizione non disputata l’anno precedente, e viene fissata per domenica 5 giugno. A fare da battistrada al corteo, è la “dodesona”, che corre appunto davanti a tutte le altre barche. Per la prima volta le imbarcazioni vengono dipinte ognuna con un colore diverso, per permettere al pubblico di distinguerle anche da lontano. Rispetto agli anni precedenti sono molte le coppie nuove di zecca: Pichiorle ha lasciato il fido compagno Macchia e corre con Tassai. Ballinzattera si presenta con a fianco Pellegrinotti e Tagià con D’Este: i loro vecchi compagni, Caburlotto e Miani, corrono così assieme. Saranno proprio loro a vincere, anche se aiutati dalla sportività dei secondi, Papuschi e Basana. Quest’ultimi, infatti, a San Silvestro, riescono ad appaiare Caburlotto e Miani e sembrano in grado di superarli quando, per non tagliar loro la strada, sospendono la vogata. Un gesto di fair-play a dire il vero abbastanza raro, come vediamo anche ai giorni nostri, nel mondo della voga! Al terzo posto si classificano Nanetti e Longo, mentre Ballinzattera e Pellegrinotti conquistano l’ultima bandiera. |
1843 | Umberto Zane | |
Cronaca 18421842 · Umberto Zane
Cronaca 184222 maggio 1842 “La regata non ebbe luogo per impreveduto accidente”, scrive Felice Manao nel suo “Elenco dei Remiganti che dal 1744 al 1844 riportarono premio nelle avvenute Regate”. Quello che in effetti accadde ha del tragicomico. In pratica, sulla linea di partenza, scrive il cronista della “Gazzetta di Venezia”: ‘le prime barche, impazienti di scagliarsi nella lizza, non atteser l’ultimo cenno, abbandonarono del piede il cordino e spiccaron la voga: di che gli altri, perduto del campo e gravati, tennero il patto violato e si ritrassero dall’arringa. Invano si vogò dietro a’ soverchiatori….né si raggiunsero se non presso la meta, onde si tolsero dal sito le bandiere e si mandò a pascere il porcellino e fu sospesa la lotta.” Gli equipaggi che “si scostarono dalla mossa prima degli altri” e quindi colpevoli dell’annullamento della regata sono quelli numero V e VI, rispettivamente formati da Rosso-Tonei e Morosini-Bocassa. Particolare curioso: nessuno di loro parteciperà più ad una Regata storica.
I partecipanti:
Zuanne DORIGO petola Alberto OTOLIN formenti
Zuanne FOSCARINI macario Isepo SCHIAVINI
Daniel POMOLATO machia Anzolo PEDRALI pichiorle
Zuanne GROSSI tassai Matio RUFINI moda
Vicenzo TREVISAN rosso
Davide SCARPA morosini Piero DARIO bocassa Aurelio CABURLOTO toscan
Lorenzo FALCIER marela
Isepo BALINZATARA |
1842 | Umberto Zane | |
Cronaca 18411841 · Umberto Zane
Cronaca 184120 giugno 1841 La Congregazione Municipale di Venezia porge domanda alle autorità austriache perché venga effettuata annualmente una “corsa di barchette lungo il Canal Grande a cura e a spese del Comune per incoraggiare i gondolieri a mantenere in onore la decantata loro destrezza”. La manifestazione viene fissata per il 20 giugno. Il percorso è Giardini- paletto di Santa Lucia, con arrivo alla Pasina di San Silvestro, dove si afferrano le bandiere. I premi per i vincitori sono invitanti: al primo andranno 250 lire austriache, al secondo 200, al terzo 150, al quarto 100. Una stupenda coreografia fa da cornice alla gara. Scrive la “Gazzetta di Venezia”: ‘Il Municipio aveva più eleganti bissone, gli imprenditori ed artieri un numero ancora maggiore di ballottine e malgarotte; di riscontro, al palazzo municipale, sorgeva una ricca galleggiante, o la macchina, dove i remiganti avevano a calor le bandiere…’ Favorita è la coppia Macchia-Pichiorle, che può vantare un secondo posto nella regata di 3 anni prima. La gara, però, si presenta subito molto incerta. Fino ad un terzo del percorso le imbarcazioni sono in fila indiana, molto vicine tra loro, tanto da toccare, come annota la “Gazzetta di Venezia”, ‘con la prua la poppa di quella davanti’. In testa è comunque la coppia Ballinzattera-Miani, seguita da Macchia-Pichiorle. Quando tutti si aspettano un attacco alla prima posizione di quest’ultimi esce fuori la coppia Marina-Moda, che riesce a portarsi al secondo posto e ad insediare, però senza successo, il primo, che va a Ballinzattera-Miani, che conquistano così la bandiera rossa. Ai secondi va la bandiera celeste, ai terzi la verde, ai quarti la gialla. |
1841 | Umberto Zane | |